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LA PARTITA DI OGGI:


LAZIO - INTER 1-0


Nuovo viaggio nell'inferno, al di la' dei se, dei ma, dei why, dei because, dei forse ma forse: le fiamme eterne continuano a divampare alimentate dalla nostra disperazione cosmica.
In un Olimpico monolitico e laziale si e' manifestato l'insondabile vuoto di un epilogo gia' noto: 'na sconfitta.
La fredda cronaca.
Nel primo tempo una piaga biblica: sciami di polipi e chilometri di cavallette pigghiavano 'a cumplanare del gioco contromano provocando un'interferenza sulla linea dei sentimenti della difesa nerazzurra che a un certo punto, nell'incomunicabilita' generale, dopo aver stoppato tutte le cavallette e deviato in angolo gli sciami di polipi, lasciavano crossare quella seppiolina di Spallucce Nedved che imbeccava Capoccia Vieri: tiro parata, controtiro riparata, aritiro gol: Concezione Conceicao concepiva il gol: 1-0. Il fuorigioco di Salas risultava evidente per tutti tranne che per il pubblico biancoceleste dell'Olimpico, l'arbitro e coloro che fanno le cronache e scrivono sui giornali. Una domanda sorge spontanea: siamo noi strabici o gli altri ''ricchionazzi di gomma''?
Nell'intervallo penosa ricerca di Trasferta Carbone sugli spalti: infruttuosa. Il nostro eroe stava giocando a mosca cieca con Ronaldo che sta decisamente sempre meglio: riesce a camminare senza accusare dolore al ginocchio.
Nel secondo tempo i nostri eroi cercavano generosamente di ribaltare il risultato, ma la dea o-culata (quella della Lazie) aveva la meglio su quella bendata (nerazzurra) ed il risultato non cambiava.
Alla traversa di Baggio poi, il mio amico Alex Drastico si lasciava andare ad un roboante: MA CHI, MA COME, MA CHI CAZZU:
CI VOLI CULU PURU PI CACARI!! (Traduzione: a questa squadra manca il culo anche per fare la popo'!!).
NOTIZIE DALLA SEDE:
Ronaldo sta meglio.
Questa mattina, sotto lo sguardo vigile di Cronometro Lucescu, il brasiliano ha fatto un po' di corsa coi sacchi, tiro alla fune, mosca cieca, quattro cantoni, braccio di ferro, freccette, birilli, bowling, testa o croce, un due tre stella, caccia al tesoro, palla progioniera e palla avvelenata. Piu' tardi ha svolto lavoro differenziato defatigante con un po' di backgammon, master mind, domino, paroliere, monopoli, dama, shangai, ombre cinesi, pulci, roulette, scassaquindici e tombola.
Gli e' stato vietato il bingo, perche' giudicato troppo violento.
Ho successivamente avvicinato il dr. Enigma Volpi che, alla domanda: ''Quando rientrera' Ronaldo?'', ha risposto laconicamente che il rientro e' previsto prima della fine del campionato. Alla mia specifica richiesta se si riferisse al campionato corrente, il sanitario mi ha scagliato una buatta de marmellata e mi ha cosi' apostrofato: ''Cammina e vattenne, brutto ricchionazzo di gomma!!''.
Stop!


PERUGIA - INTER 2 - 1

Partita visionaria, a tratti malinconica.
Nel primo tempo, i giocatori dell'Inter decidevano di non entrare in campo, e nel deserto del terreno di gioco si materializzavano  soltanto i loro sbiaditi miraggi. Di fronte a questo desolato panorama popolato di chimeriche presenze, i giocatori perugini riuscivano facilmente a placcare gli evanescenti avversari proponendo valide alternative di gioco. E cosi', al 17', Miraggio Rapaic si metteva in comunicazione con Nine Kaviedes e fra i due nasceva un illusorio dialogo: *Se ti scodello la palla in mezzo alle belle statuine nerazzurre, mi prometti di metterla dentro?*. La risposta dell'ecuadoregno risultava positiva e cosi' si consumava il beffardo 1-0.
Intanto i nerazzurri continuavano a sbattere contro i cioccolatini perugini e la partita si consumava in un inutile serie di ingannevoli  passaggi e spinosi contrasti. Inesorabile e tempestiva la fine del primo tempo.
Nell'intervallo la delegazione interista si recava sugli spalti per scovare Paolo Carbone e riempirlo di mazz't: inutile, Mr. Oracle aveva fatto perdere ogni traccia (l'hanno visto fuggire a bordo della sua A112 Abarth sulla E45).
Nel secondo tempo Olio d'Olive scivolava su stesso finendo su Giocoliere Djorkaeff, la cosa infastidiva Giacchetta Recalbuto che decideva di riaccendere la partita espellendolo e riportando cosi' la partita in perfetta parita' numerica, considerato che i nerazzurri giocavano gia' in dieci visto che Recchie di gomma Ventola aveva deciso di non fare parte della partita.
Aveva cosi' inizio il gioco della palla avvelenata con il povero Irriconoscenza Mazzantini che le beccava da tutte le parti e finendo successivamente in ospedale per i ripetuti traumi subiti. Ma intanto stava per concretizzarsi il quadro dell'amnesia agonistica cosmica con i giocatori perugini che si presentavano piu' volte davanti a Tristezza Pagliuca; al terzo tentativo Aquila Rapaic decideva inesorabilmente le sorti dell'incontro: 2-0.
Nel terzo tempo l'arbitro decideva per un penalty per porre cosi' fine all'esilarante arrembaggio nerazzurro. Youri si concedeva il lusso di beffare con una colombella il portiere umbro, rendendo ancora piu' clownesca l'intera prestazione dei nostri eroi.
Nel quarto tempo Rigidita' Moratti si concedeva in una serena intervista, e rivolgendosi ai propri giocatori cosi' concludeva:
MAZZ'T HANNO D'AVE'.

Giuseppe aka Sebino
Servo della gleba per il culto del Monociglione



PIACENZA - INTER   0 - 0

La sera prima della partita mi sono recato a casa di Lucescu, nel suo bilocale a Quarto Oggiaro, per scambiare con lui quattro chiacchiere in armonia. All'improvviso squilla il telefono, il Presidentissimo in linea. Mircea avvia il vivavoce e si mette comodamente seduto per rispondere al presidente che cosi' inizia: *Mio caro Mircea lo sai, ti stiamo trattando con un occhio di riguardo: hai il tuo appartamentino ammobiliato, l'uso della cucina, del bagno, puoi attaccare tutti i poster che vuoi. Ti abbiamo prestato la macchina, puoi far tardi con gli amici, ti abbiamo persino lasciato le chiavi di casa. Ma ricorda: ho gia' sul libro paga Lippolippi, non vorrai mica dare spettacolo pure a Piacenza?!* *Pattuisci un comodo 0-0 con Permaflex Materazzi e di' ai nostri di non fare puttanate, non mi va di ricevere il tapiro d'oro dalla banda Ricci-Greggio*.
La fredda cronaca. Partita noiosa, a tratti unutile.
Nel primo tempo, i giocatori si curavano piu' del freddo che non della partita. Infatti stazionavano per le vie del centro, guardando le vetrine dei negozi (che cacchio ci sara' da guardare nel centro di Piacenza alle 3 del pomeriggio di una fredda domenica d'inverno?), il solo Cappella Silvestre, noto per il suo senso tattico, vagava per la periferia, facendo danni anche li'.
Il secondo tempo iniziava con qualche minuto di ritardo perche' i nostri giocatori, durante l'intervallo, si erano recati a salutare Paolo Carbone sulle tribune del *Garilli* (Paolo, la smetti di andare in trasferta!!).
Il secondo tempo trascorreva noioso, ravvivato da qualche sostituzione fatta ad arte affinche' l'Ufficio Inchieste non si insospettisse. Anche il dottor Volpi, per giustificare lo stipendio, pregava per qualche infortunio che puntualmente si verificava con Moriero che, nel tentativo di dribblare se stesso, inciampava sui lacci delle scarpe procurandosi notevoli danni.
E al 90', fra la sorpresa generale, l'arbitro decretava la fine dell'incontro, mentre sugli spalti il pubblico cominciava ad apparire spazientito per il lungo riscaldamento pre-partita delle due squadre: la gara, ahiloro, si era gia' disputata!!



INTER - LAZIO 5 - 2

Partita planetaria, a tratti semifinale.
La notte della vigilia, mentre i nerazzurri nei loro comodi lettini dormivano come angioletti sognando la vittoria, una luce abbagliante squarciava l'oscurita' delle loro camerette: proveniva dal testone di gomma di Ispirazione Lucescu che, come una gigantesca lampadina, vagava solitario
illuminando la notte, in preda ai suoi eterni why e because.
I giocatori, attratti dal bagliore cosmico di Trasfigurazione Lucescu, si riunivano attorno al loro maestro spirituale e ascoltavano per l'ultima volta le sue imperscrutabili tattiche.
Il giorno dopo, all'improvviso alle ore 20.45, cominciava la partita.
Dopo circa 10', ormai secondo  uno schema transilvano di cui i tifosi non capiranno mai il significato, i nerazzurri passavano in svantaggio. Monotonia Favalli buttava in area un pallone dove Francesca Colonnese, sensibile al fascino di Bisonte Vieri, ne subiva l'incaprettamento: 0-1.
L'esultanza dei capitolini fu tanta e tale che Generosita' Marchegiani, attardatosi a meta' campo per festeggiare la rete appena segnata, permette ad Alvaro Cauet di realizzare un gol a baffo di copertone:
1-1. A questo punto, memore del trionfo estivo ed improvvisamente ricordando la sua immensa classe, Armoenia Djorkaeff ricevuto un pallone al limite dell'area, lo stoppa di tacco, lo controlla di petto, lo accompagna di coscia, lo aggiusta di tibia e, dopo aver controllato che la manifattura del cuoio non fosse di opera infantile, scaglia con tutta la rabbia possibile un missile terra-aria che beffa Incredulita' Marchegiani: 2-1, partita riaperta, come la bocca della Lewinsky.
Ma ecco che subito dopo, si consuma l'inverosimile. Hair Delapegna calcia un'innocua punizione in area che Altruismo Bergomi, per dovere di ospitalita' nei confronti del figliol prodigo Bellicapelli Lombardo, fa di tutto per permettere allo stesso di festeggiare il rientro in Italia: una beffarda ciocca di capelli del laziale sporca la palla che uccella Immobilita' Pagliuca, 2-2: 'na traggedia.
Il secondo tempo scorreva inesorabilmente quando Youri riceveva un messaggio sulla segreteria telefonica: *Mio caro figliolo, sparpacellone del mio cuore, sono il tuo presidente mistico Ossessivita' Moratti che ti parla, vuoi compiere il tuo piccolo miracolo interista?*
Youri prende il pallone al limite, si guarda intorno, e con un tiro sarcastico beffa il sempre piu' incredulo Marchegiani: 3-2, la speranza.
Ma a questo punto si consuma l'assurdo. Vigliaccheria Ceccarini, dopo essere stato durante l'intervallo a trovare la madre sui viali dove la stessa si dedica al meretricio, ritorna in campo deciso a rovinare il sogno nerazzurro. Ma il suo disegno questa volta fallisce, nel tentativo di opporsi al tiro di Zio Elias ne devia fortuitamente la direzione provocando le rete del 4-2 e l'orgasmo collettivo del popolo nerazzurro.
Il 5-2 viene consumato subito dopo, con il sapore della dolce vendetta.

Giuseppe aka Sebino
Servo della gleba per il culto del Monociglione



INTER-CAGLIARI  5-1


Partita divertente, a tratti devastante.
Ecco la fredda cronaca: il grafico cartesiano che ne ripercorre i suoi se e i suoi ma, nell'eterno dualismo tra il why ed il because.
All'inizio del primo tempo, contravvenendo ai rimproveri del Lidermassimo, i nerazzurri, anziche' curarsi degli avversari, decidevano di continuare anche in campo a commentare la tumultuosa settimana appena trascorsa. I giocatori cagliaritani, non dimostrando alcuna solidarieta' nei confronti dei colleghi, manifestavano di non apprezzare tale comportamento proponendo una delle loro divertenti burle: Facezia Vasari scagliava un petardo ad altezza d'uomo che dopo essere carambolato sulla testa di De Patre, Cerimoniosita' Pagliuca consegnava a Testaccio Muzzi che ringraziando depositava in rete: 0-1.
La festa appena cominciata sembrava gia' finita.
A questo punto interveniva Zen Baggio che dopo aver stimato come fosse meglio giocare in superiorita' numerica, puntava Ingenuita' O 'Neill facendogli commettere il fallo della seconda ammonizione. Dopodiche', rivolgendosi ai propri compagni, sussurrava: Vogliamo annientare la consapevolezza dell'Io di Scarpi di fronte al peso dell'impossibile?
Tiro di punizione, la palla assumeva una traiettoria sarcastica e di Scarpi non rimaneva che l'assurda caricatura di se stesso: 1-1, pareggio, fine del primo tempo.
Durante l'intervallo i nostri si sono recati in Costa Smeralda: davvero graziosa, ma e' assai piu' suggestivo il nostro Corso Sempione.
Nel secondo tempo Fantasia Baggio si rivolge in croato ad Andrea Simic dicendogli: portati sotto porta, ti faro' apprezzare il boato del Meazza: 2-1.
A questo punto Vamos Simeone, colto da improvvisa gelosia, rincorre l'ex-codino rammentandogli: Ti ricordi, o Vate, che ti sono creditore di un gol per non averti sporcato quello di Graz in ChLg. Presto fatto: Capoccia Simeone ringrazia, doppietta, 4-1.
Ma il nostro Cholo si sente a questo punto debitore nei confronti di Allegria Baggio: velo, piattone destro: 5-1.

Anche questa partita, come la precedente in casa col Venezia, e' lontana dal darci chiare indicazioni. Godiamoci il risultato e speriamo nella continuita'.
Buona la prova del croato, a prescindere dal goal. Impensabile pensare di fare a meno di un campione come Baggio (che sta sempre piu' assumendo la connotazione di vero leader della squadra, togliendo luce a Ronaldo), che sui calci da fermo puo' sempre risolvere qualsiasi situazione.

Giuseppe stile Frengo e Stop


SI RINGRAZIA GIUSEPPE AZZARO AKA SEBINO DELL'INTERLIST PER LA DIVERTENTISSIMA CRONACA