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De
Palma su Marte
Missione: impossibile
di IRENE BIGNARDI
da "La Repubblica 9 maggio 2000"
"Where have all the great directors gone?" - dove sono
finiti i grandi registi?, verrebbe voglia di cantare (se il buon umore ci sorreggesse)
dopo aver visto (pazientemente) Mission to Mars, l'escursione di Brian De
Palma nella fantascienza.
Dico escursione. Ma forse bisognerebbe dire, romanescamente,
<<marchetta>> o, pi� elegantementemente, compito mercenario. Perch� Mission
to Mars - effetti speciali a parte (e anche l�...) � uno dei film piu sciocchi,
peggio scritti, meno divertenti che Hollywood ci abbia rifilato negli ultimi tempi.
Se ne sono accorti anche in America [USA,ndr], dove il film � stato un
colossale flop. Tanto da indurre uno spettatore a travestirsi da tacchino
(<<turkey>> in americano � la nostra <<bufala>>) e a manifestare
davanti al cinema di New York dove il film veniva presentato.
Fatto con gli scampoli visivi di "2001: Odissea nello spazio"
(l'astronave rotante che gi� gli aveva ispirato alcune immagini per "Mission:
Impossibile") e con quelli di cronaca di "Apollo 13" (che ci era sembrato
un bel prodotto solido allora, e adesso, a paragone di Mission to Mars,
sembra un capolavoro di drammaturgia e di tensione) il film di De Palma racconta una
fallimentare spedizione sul pianeta rosso e la quasi altrettanto fallimentare spedizione
di soccorso, il tutto ambientato in un non troppo futuribile 2020.
L'unica sorpresa viene dal fatto che Tim Robbins, capo della seconda
spedizione, finisce male a due terzi del film in pieno spazio interplanetario. Si era
stufato del set? E dire che il film gli riserva la sola scena dotata di qualche grazia e
invenzione, quella in cui, sull'astronave, in assenza di peso, balla una danza
leggerissima assieme alla sua bella moglie Connie Nielsen.
L'idea che dovrebbe costituire una sorpresa per lo spettatore, e che �
solo uno scivolone demente nella fantascienza New Age, � invece la Cosa che gli
astronauti (politicamente corretti: un uomo, una donna, un nero) trovano su Marte: niente
p� p� di meno che la possibilit� di accoppiare evoluzionismo e creazionismo. In altre
parole, nel deserto rosso di Marte, sotto una statuona giacente dall'aria vagamente
buddhista, i tre incontrano, tra bagliori e musiche di Morricone pi� adatte alla
nostalgia del West che all'anticipazione del futuro, una Barbie intergalattica, la quale
spiega loro come in realt� la vita sia arrivata sulla Terra da Marte, e si sia
siccessivamente sviluppata secondo le regole darwiniane...
Altro che Mission to Mars: questa di De Palma � la sua vera Missione
impossibile.
Sergio (pampero) |
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