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Dopo i no dei produttori di Allen, Cruise, Gibson,
lorganizzatore della rassegna spiega: giganti come Golia, non vogliono sfidare
Davide
�America assente a Cannes, teme lEuropa�
Il direttore Jacob: Hollywood
ha paura che i nostri giudizi danneggino il successo negli Usa
�E CANNES
vero: le relazioni tra gli studios americani e il Festival di Cannes sono molto
complicate, anche se apparentemente "cordiali". Ottenere un film importante,
destinato al grande pubblico, � ormai quasi impossibile�, dice Gilles Jacob, delegato
generale del Festival di Cannes.
Jacob, perch� mancano i film Usa pi� attesi, dal kolossal �Patriot� con Mel Gibson
alla commedia di Woody Allen �Small Time Crooks�?
�Avrei voluto davvero Allen, ma la Dreamworks ha detto no e Woody ha replicato : "Io
non entro in queste guerre". Peccato. Per rispondere al quesito ripropongo l'antica
storia di Davide e Golia. Il piccolo uomo fa paura al gigante e vince sempre. Gli
americani temono questo eterno confronto, sono i padroni e dominano il mercato. Perch�
rischiare?�
Per avere pubblicit� gratis.
�Ma gli studios, le grandi case di produzione, sono divisi al loro interno. Le strategie
pubblicitarie vengono decise solo quando servono al lancio di film che escono subito anche
in Europa. Ma io non voglio trasformare Cannes in una passerella per film di immediata
uscita�.
Lei forse pensa che i festival di Berlino e, talvolta, Venezia lo facciano. Per� anche
lei avrebbe voluto �Mission Impossible 2� e Tom Cruise.
�Certo, ma solo perch� io penso che sia giusto presentare tutti i tipi di film per tutti
i tipi di pubblico, ma se la missione diventa impossibile, la cosa non mi preoccupa pi�
di tanto�.
Cos� si � dovuto accontentare di �Mission to Mars�, gi� uscito in Italia e in altri
Paesi europei.
�"Mission to Mars" � un corollario alla nostra grande rassegna di fantascienza
e un omaggio a un grande regista, Brian De Palma, mai venuto a Cannes�.
Meglio scoprire talenti che avere grandi film spettacolari?
�Pu� anche essere vero che la critica e la platea non hanno sempre voglia di vedere a
Cannes i film di autori abbonati alla Croisette, come James Ivory o Ettore Scola. Ma altri
amano studiare l'intero arco degli autori. Comunque per quanto riguarda gli americani
Cannes aveva gi� scoperto Paul Thomas Anderson (ora apprezzato per "Magnolia")
Bryan Singer, che venne con "I soliti sospetti", Alan Payne, James Gray�.
Si dice che sia soprattutto la critica europea a spaventare gli americani. � vero?
�Certo: chi investe denaro teme le reazioni della stampa e di un gusto diverso. Pensa che
il giudizio della critica europea possa condizionare quella americana. La eco dei giudizi
"diffidenti" su un film va evitata per i film da lanciare nelle grandi date o
nei weekend pi� affollati in tutti gli States. Poi, via, non esistono solo gli Usa�.
A lei piace molto lo scenario asiatico.
�Al di l� dei discorsi economici sui rapporti Europa-Asia, io non scelgo un film che non
mi piace�.
E lesclusione dalla gara degli italiani?
�Quest'anno � andata cos� e, poi, chi ha detto che il concorso � la sezione pi�
importante per la resa e le vendite di un film?�.
(tratto dal CdS)
Sergio (pampero) |
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