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A Cannes � il trionfo di von Trier e Bj�rk
 
(tratto dal CdS) di Giuseppina Manin

Il regista e la cantante-attrice vincono per �Dancer in the dark�. Asia superpremiata

Dopo le liti, il successo riavvicina l’autore danese e l’eroina del suo film. Emozione per il riconoscimento speciale alla 20enne Samira Makhmalbaf: �Anche cos� si lotta per la democrazia in Iran�

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
L CANNES
a Palma d'oro squarcia le tenebre di Lars von Trier. E' �Dancer in the dark� il vincitore annunciato e assoluto di questo 53mo Festival. Doppiamente premiato: miglior film e migliore protagonista femminile, la cantante islandese Bj�rk. Bagliori d'oro capaci di dissolvere anche ombre e screzi nati sul set fra il genial-nevrotico regista danese e la selvatica diva del pop nordico. �Sono l'uomo pi� felice, devo ringraziare Bj�rk, anche se lei non mi creder�. Se la incontrate ditele che la amo�, ha esclamato Lars nel ritirare la Palma. Una battuta surreale, in stile von Trier, visto che l'interessata era l�, a qualche metro di distanza. E che per l'entusiasmo ha trasformato la sua Palma in un ramoscello d'ulivo, abbandonando tutta se stessa, borsetta d'oro a forma di pinguino compresa, fra le braccia del nemico-regista. Una riconciliazione in diretta che ha strappato una lacrima persino all’algida Catherine Deneuve, co-interprete, suo malgrado coinvolta nei litigi dei due. Scena straziante quasi come il film, che ha accomunato nei singhiozzi i pi� cinici fra critici e cinefili. E ha coronato ufficialmente la svolta digitale dell'arte cinematografica.
Gi� vincitore nell'84 con �The element of crime� (Premio della Tecnica), nel '91 con �Europa� e nel '96 con �Le onde del destino� (entrambi Gran premio della giuria), von Trier ha scherzosamente reso omaggio alle alte sfere del Festival: �E' la sesta volta che vengo a Cannes, non so perch� il direttore Jacob si sia tanto occupato di me�. E adesso � la volta della Palma. �Sarei felice di vincere perch� non dovrei pi� venire qui�, aveva confessato nei giorni scorsi il regista, la cui allergia a viaggi e aerei � leggendaria. Tanto da costringerlo ogni volta ad arrivare sulla Croisette a piccole, faticose, tappe sul suo camper. Ma alle nevrosi ci si affeziona, tanto pi� se portano premi. E' quindi lecito supporre che Lars si rimanger� presto la parola. Perch� i proclami lui li fa e li disfa a suo piacere. Dopo aver sottoscritto pubblicamente il voto di castit� cinematografica con le regole del �Dogma�, per �Dancer in the dark� non ne ha tenuto affatto conto. Altro festeggiato del profondo Nord europeo, lo svedese Roy Andersson, regista dello stravagante e blasfemo �Songs from the second floor�. Quanto al resto del montepremi, fatta salva la miglior sceneggiatura all'americano �Nurse Betty�, � andato quasi tutto verso Oriente: medio o estremo.
Dall'Iran incoronati tre giovani, due con la �Cam�ra d'or� (Premio per l'opera prima), la terza, Samira Makhmalbaf, con l'altra met� del Premio della giuria. Premio che indirettamente arriva anche a noi, visto che �Lavagne� � stato prodotto da Marco Muller per �Fabrica� nata a Treviso per volere di Benetton-Toscani. Con la voce rotta dalla commozione la ventenne Samira, vestita di nero dalla testa ai piedi, ha dedicato il suo successo �a tutta la giovane generazione di cineasti del mio Paese che combatte per la democrazia�.
Ma � stata l'Asia a fare la parte del Dragone. Cinque i riconoscimenti spartiti fra Taiwan e Hong Kong passando dalla Cina. Il Gran premio della giuria al �Devils on the doorstep�, secondo film di Jiang Wen, arrivato senza il visto della censura. Un prezzo da pagare ormai abituale per molti cinesi. Da Taiwan ecco Edward Yang, miglior regista per �Yi Yi�, immortalato col trofeo dalla moglie che, in platea, lo ha inquadrato con una microscopica macchina fotografica rosso lacca. Infine, doppio premio a Hong Kong per �In the mood for love� di Wong Kar-wai, per la tecnica artistica e per il miglior attore: Tony Leung, noto in patria anche come cantante e produttore, che l'ha ricevuto dalle mani di Monica Bellucci, tutta veli di chiffon glicine e fiori di bouganville fra i neri, lunghi, capelli. Una presenza glamour insieme a quella di Milla Jovovich e di Laetitia Casta, scintillante nelle prime file di stelle marine.
Ma i premi non bastano mai. Soprattutto se come stavolta, a detta del presidente della giuria Luc Besson, �i film erano tutti e 22 di grande qualit�, tutti presi in seria considerazione durante le nostre sedute�. Cos�, per fare giustizia, Besson con simpatico imbarazzo ha annunciato di aver dovuto inventarsi un premio nuovo, di sana pianta. Uno collettivo, per il miglior cast, attribuito a �La noce� di Pavel Lounguine. Che cos� ha salutato: �Grazie a nome di tutti. Il film � nato da un m�lange di attori professionisti e non, e da un m�lange di amore e speranza�.


                                                                                    Sergio (pampero)

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