WILLIAM EASTLAKE

 

I AM

IL POETA DELLA RIVOLUZIONE

Ma qualcuno notò

che si era perso il filo

il filo della rivoluzione

 

Ferito in combattimento durante la seconda guerra mondiale; corrispondente dal Vietnam di una rivista antimilitarista; allevatore di cavalli in una fattoria del Nuovo Messico: bastano queste secche connotazioni biografiche ed è subito evidente che William Eastlake non può avere la stoffa del letterato, nel senso deteriore del termine, nè quella del poeta perdigiorno che svaria gli occhi dietro gli angeli e i rondoni.

Se mai, quei suoi 42 cavalli semiselvaggi, che saltabeccano in un rodeo o si sfrenano al galoppo in una prateria, suggeriscono l’impressione che chi tenta di domarli appartenga alla originaria genia dei pionieri o sia la reincarnazione di un rude e sanguigno John Wayne in braghe da mandriano. L’immagine non è impropria ma è piuttosto riduttiva: l’uomo è di ruvida scorza, infatti, ma non per posa o per temperamento, quanto piuttosto per il carico di rabbia e di protesta verso la società a lui coeva, cui è sotteso il rimpianto di un’America non ancora macchiata dal genocidio degli Indiani, nè da fobie razziste, nè dagli orrori della guerra civile.

Nulla di elegiaco in quel rimpianto, tale se mai da alimentare di nuova materia infiammabile la sua natura ribelle, la sua tensione rivoluzionaria. E a questo punto siamo già agli antipodi di un John Wayne, conformista e fascistoide. Con Eastlake ci troviamo piuttosto sul versante di una umanità che in territorio poetico ha come prototipi un Majakowskj, un Bertolt Brecht, un Walt Witman, un Nazim Hikmet, i poeti dell’Intifada, un Ferruccio Brugnaro: autori che non hanno timore di contaminare la poesia con la passione civile, nè di usare il loro talento e i loro versi come arma di offesa contro i signori del denaro e della guerra, in nome di una "utopia" che tramandi a un futuro di ricuperata innocenza la più nobile eredità del passato. Dunque, se dal lato biografico si passa alla materia da cui proviene la poesia di Eastlake, ci si avvede che non tanto "una bellissima regione di altipiani" l’ha ispirata, ma soprattutto la realtà di un potere imperiale, capace di tutte le bibliche abominazioni, compresa la guerra di sterminio, pur di conservare se stesso.

"Guardate!/Sterminati i nostri giovani nel Vietnam/I nostri negri a Chicago/Spesi tutti i nostri soldi/Per compiere le loro grandi imprese/Hanno...bruciato vivi tre austronauti/Per riportare un paio di sassi dalla Luna/mentre la morte attraversava il ghetto/attraversava la riserva indiana". Sono questi i temi ciclici dei suoi versi, fiondati come pietre contro le istituzioni e chi le governa, dall’esercito all’FBI, dai predicatori di crociate religiose alla stessa presidenza USA. Si tratta di poesia in cui ci è dato cogliere l’eco moltiplicata della contestazione giovanile nei campus universitari contro la sporca guerra del napalm e dei defoglianti. "Ventimila persone/renitenti alla leva/hanno perpetrato il tradimento/andando in Canada/Meglio il tradimento/che aiutare il proprio paese/a suicidarsi in Asia."

Con questi e consimili estremismi verbali che talora rasentano la bestemmia urlata con compiacenza plebea, Eastlake sembra voler sfidare non solo la "maggioranza silenziosa" (la quale "ha prodotto Hitler, Mussolini e la General Motors") ma anche l’ipocrisia puritana che informa tanta parte del costume americano. Il suo linguaggio truce fino all’invettiva, rovente fino alla provocazione nel predicare una palingenesi rivoluzionaria, assomiglia alle sue mandrie di cavalli che in libera corsa offrono uno spettacolo di forza fine a se stessa, senz’altro esito che sollevare una nube di polvere. "Lunedì pioveva così forte/che si decise di rinviare la rivoluzione" è il commento amaro che gli è suggerito da una "minoranza" altrettanto silenziosa perchè succube del potere.

Pertanto gl’impeti di ribellione del poeta diventano obiettivamente una forma di sdegnoso solipsismo anarchico, innamorato dell’utopia, ma impotente a realizzarla se non in "semplici e secche affermazioni emotive" che per lui sono l’essenza stessa della poesia.

C’è da dubitarne. Diciamo piuttosto che il linguaggio di Eastlake "sembra venuto fuori dai messaggi sarcastici e perentori dei posters e dei manifesti" più che dalle cime del Parnaso, come afferma Gianni Menarini nella prefazione al volume. Eppure, quella scalmana polemica, così audace e dissacrante, finisce per trasmetterci una corrente continua di vitalismo sanguigno, di generosa passione civile che trasforma in urlo di protesta le voci sommesse e babelicamente confuse dell’altra America.

RENZO BARAZZONI

 

 

WILLIAM EASTLAKE

POESIE PER I FIGLI DELLA RIVOLUZIONE

a cura di Gianni Menarini

EDIZIONI ACCADEMIA, Milano, 1975

Collana IL MAESTRALE a cura di Giuseppe Bellini


Bloccheremo

I cattivi

Di sorpresa,

Ma non sarà

Una rivoluzione dove

Si sparerà alla testa dei membri del Congresso.

Dovranno avere la testa saldamente attaccata

Per voltarsi indietro e vedere i

Danni che hanno fatto.

Guarda!

Sterminata la nostra gioventù nel Vietnam,

I nostri negri a Chicago,

Spesi tutti i nostri soldi

Per portare fino in fondo le loro grandi imprese.

Hanno anche speso quaranta miliardi,

Bruciato vivi tre astronauti

Per riportare un paio di

Sassi dalla luna,

Mentre la Morte passeggiava nel ghetto

Cavalcava nella riserva indiana,

Al varco.

Dovranno avere la testa attaccata saldamente

Per voltarsi indietro e vedere i danni che hanno fatto.

 

 

 

 

Ricordo

Che un

Membro della famiglia

Si ubriacò prima della rivoluzione,

Dopo se ne andò fatto d’erba,

E fra una guerra e l’altra confidò

Nel patriottismo

Per superare

I momenti difficili.

 

 

 

 

Per favore non mandate fiori

Per la morte della rivoluzione.

Mandate invece un contributo

Al fondo per la nuova rivoluzione.

Come disse il bambino,

Come tutte le rivoluzioni passate

La prossima dovrà superare momenti difficili

Per decollare

A causa della

Naturale resistenza

E

Dei comunisti che sono fra noi.

Non c’è niente che i rossi non farebbero

Per fermare una rivoluzione a cui loro non abbiano pensato

Per

Primi.

 

 

 

 

Lunedì pioveva

Così forte

Che si decise

Di rinviare

La rivoluzione.

E martedì

Fu il sereno

Così

Si decise di

Procedere.

Ma mercoledì

Qualcuno

Fece notare che si era persa

La vena,

Il filo

Della rivoluzione.

Poi qualcuno

Ricordò cos’era

E

La rivoluzione

Andò avanti.

 

 

 

 

Quando gli indiani

Vendettero

New York

Per una generosa

Quantità di

Perline di vetro,

Esplorarono l’ovest

E attraversarono

Quello che ora si chiama

Il Mississippi,

Viaggiando verso ovest

Su quella che ora si chiama

Statale 66

Finchè arrivarono a

Quella che ora si chiama

California.

Decisero di

Vendere anche questa

Per quello che ora

Si chiama denaro,

Ma i bianchi

La presero con

Quelli che ora si chiamano

Fucili.

 

 

 

 

Ho visto un uomo andare sulla luna l’altro giorno

Indossava una linda tuta lunare.

Il tipo di persona che vorresti far sposare a tua madre.

Andare sulla luna è costoso

Perciò deve essere ricco,

Americano.

Un ricco americano

Pazzo, la testa sulla luna e

Bastardo.

 

Gli abitanti della luna

Sono selvaggi

Che non credono in Dio,

Non rispettano

La bandiera,

Perciò Non Uccidere

Non si applica agli

Indiani

O

Agli abitanti della luna.

Passami il fucile.

 

 

 

 

Che cos’è la poesia?

Poesia è tutto quello che fai bene.

Cos’è la vita?

La stessa cosa.

Cos’è la morte?

La morte è il nostro sopravvivere

Attraverso il genocidio per mezzo di

Insetticidi.

La morte è

Quello che respiriamo nelle

Città,

Che vediamo nella pubblicità delle

Società

Missili

Balistici

Intercontinentali

Che vogliono i nostri soldi

Per fare della guerra fredda una bella

Guerra calda.

Paga ora.

Morirai

Più tardi.

 

 

 

 

Con il sovrappopolamento

Un giorno o l’altro ci troveremo di fronte

Un pianeta

Fottuto

E fuori

Business.

Avremmo dovuto ascoltare

Il guru,

Lo sciamano,

Lo yogi,

Lo swami,

E il barista

Che ci dicevano di

Andare a farci

Fottere.

 

Avrebbero dovuto fare una legge

Contro la gente.

Hanno fatto una legge

Contro tutto il resto.

No, forse no.

Non hanno fatto una legge

Contro le leggi.

 

 

 

 

 

L’unico figlio di Dio

Fuggì di casa

Si fece crescere i capelli lunghi,

Camminò sull’acqua,

Cacciò i mercanti,

E maltrattò tutti quelli

Che non volevano unirsi

Al movimento.

L’unico figlio di Dio fu condannato

In un processo per cospirazione

A Gerusalemme.

Il giudice, un duro

Gli tirò persino il libro contro.

Ma l’unico figlio di Dio lasciò la tomba

E s’involò verso Dio

Solo sa

Dove.

L’FBI e la CIA

Gli stanno alle calcagna

Per aver attraversato i confini statali senza permesso

Con Marta e Maria

Allo scopo di provocare tumulti.

Quando lo beccheranno

Stavolta

Lo inchioderanno

Per oltraggio alla bandiera,

Renitenza alla leva,

Perchè camminava sull’acqua

E

Per aver resuscitato l’America

dalla morte.

 

 

 

 

L’altro giorno mi sono alzato

E ho trovato il cane che aspettava

Con una bomba atomica.

Se l’era portata a casa

Per giocarci.

Quando io

Ero un

Ragazzo

Eravamo abituati a giocare con

La miseria.

E’ bello vivere in

Una società

Che

Può

Giocare con le

Bombe atomiche.

 

 

 

 

Ragazzi,

Tutti intorno alla bandiera

E’ arrivato il momento di schierarvi

Con la vostra patria. Quale bandiera?

Quale patria?

La bandiera degli

Stati Uniti.

La patria

Degli Stati Uniti.

Io sono nero

Mi è venuta d’un tratto l’idea

D’esser povero.

Chi volete che ammazzi?

Sono nero.

Sono povero.

 

Ai negri

E’ venuta d’un tratto l’idea

Di essere persone.

Sicuramente hanno avuto l’idea dai

Comunisti.

O dal programma di Studi Negri.

In ogni caso, ci si sono attaccati e la sostengono.

Ora dovremo tenercela.

Dato che loro non vogliono lasciar perdere.

 

 

 

 

Il giornale disse

Che il presunto assassino americano

Tenente nel Vietnam

Aveva sempre

Rispettato i

Genitori,

Sempre ascoltato

Ciò che dicevano,

Fatto ciò che gli ordinavano.

Prima di My Lai

Rusty andò all’Accademia

Militare della Georgia.

Tu penseresti che la parola

Georgia

E la parola

Militare avrebbero dovuto

Metterci sull’avviso.

Un giorno nel Vietnam a Rusty dissero

Di ammazzare dei bambini

E così

Fece.

Fatto.

Rusty,

Quel tenente di My Lai,

Era un misero

Contadino della Georgia.

Spazzatura bianca.

Flem Snopes.

Un membro della

Maggioranza Silenziosa.

Tranquillo, sottomesso,

Amichevole.

Tipico

Ragazzo anericano medio

Che divenne

Uno scambista

Crumiro

Nelle

Ferrovie della Florida East Coast

Prima di

Uccidere

Bambini

A

My Lai

Quel tenente

Ebbe quattro medaglie,

Rinnovò la ferma per un’altra

Gita in Asia,

Voleva fare carriera nell’esercito

In quale altro posto

Se non sotto le armi,

Per aver ucciso dei bambini,

Puoi essere

Decorato

Come una torta?

 

Rusty

Di ritorno dal Vietnam

Portò un prosciutto

A suo padre,

Un braccialetto portafortuna

Alla sorella,

Una bottiglia di liquore

Per gli amici.

Non sembrava nervoso

Per niente.

Era lo stesso vecchio

Rusty

Che ritornava nella stessa vecchia

America.

Abbiamo chiese,

Metodiste,

Battiste,

Razziste,

Abbiamo circoli, i Rotariani,

I Kiwani,

Gli Alci,

Le Ottimiste.

In nome di Dio

Cosa può avere

Oggi

L’America

Per essere ottimista?

La guerra?

La guerra cha abbiamo perso a My Lai?

 

Gli Alci penseranno

A qualcosa in fretta,

Come fanno gli Alci.

Gli animali sono

Più svegli

Delle persone

E noi cristiani sappiamo

Che Gott ist mitt noi,

E noi americani sappiamo

Che My Lai non è mai successo,

O fu un errore,

O un complotto della

Stampa

Per aiutare

Il nemico

E screditare la

Maggioranza Silenziosa.

Che sciocchi siamo stati a non

Capire che il tenente assassino

Aveva qualcosa da dirci...

Che cosa?

Qualcosa da dirci...

Che cosa?

Qualcosa da dirci. Che cosa?

Oggi al massacro di My Lai

Alle 7.10 di un limpido mattino

Vietnamita,

L’America

E’ stata colpita a morte.

 

 

 

 

Quando l’uomo bianco venne in America

Aveva un solo pensiero - sparare su tutto ciò

Che si muove.

Una bella mattina del South Carolina

Il Sud s’accorse che il Nord si muoveva.

L’uomo bianco notò che l’indiano

Si muoveva,

Che il negro si muoveva,

I fiumi e i laghi e le foreste e il cielo e l’oceano e l’aria sembravano Tutti muoversi e l’uomo bianco

Li eliminò.

 

L’uomo moderno vi dirà

Che non possiamo avere una rivoluzione

Per ritornare all’aria pulita.

Se l’uomo vedesse le stelle gli

Verrebbe un colpo per la meraviglia.

 

Vi prometto che non solo possiamo reggere alla vista delle stelle

Ma,

E questo è ciò che ha

Sempre angosciato l’uomo,

Possiamo reggere alla vista l’uno dell’altro,

E... se costretti...

Di noi stessi.

Possiamo guardare nel fondo di

Noi stessi e vederci l’un l’altro.

Possiamo guardare nel fondo di noi stessi e scoprire l’America

Per la prima volta.

Da qualche parte sotto le rovine della civiltà esistiamo,

Vivi e senzienti.

L’America sta respirando debolmente ancora.

Ancora respirando debolmente, debolmente respirando

Ancora.

 

Il dottore arrivò.

Diede un’occhiata all’America,

Prescrisse ossigeno,

Giubbotti antiproiettile,

Trapianto cardiaco,

Una dose di qualcosa di cui il dottore aveva le azioni.

La American Medical Association disse:

Americani stiamo soffrendo di socialismo strisciante.

Ci vuole un’iniezione di sano individualismo.

Tempi duri.

E io sono pronta a curare

L’America

Gratis e da ogni cosa.

Credetemi.

Firmatemi un assegno in bianco

E io, con l’aiuto di Dio,

Ridarò all’America

Quel colorito roseo

Da impresario delle pompe funebri.

 

 

 

 

Non si farà mai niente

Per le prostitute da campo? Tutte quelle ragazze che diedero

il culo

Per la prima Rivoluzione Americana?

Se non facciamo qualcosa alla svelta

Le nostre signore d’oggi

Saranno riluttanti,

Da Vassar

E da Smith, a dare una qualsiasi cosa

Per questa rivoluzione.

Dovremmo erigere una statua o due in una qualche piazza di città

Che mostrasse la posizione in cui erano le nostre ragazze

Prima e dopo Lexington.

 

 

 

 

La ragazzina disse che era tredicenne

E dedita all’eroina.

Disse che faceva la prostituta.

Disse

Che la neve costa denaro.

Disse

che suo padre era un marine.

Che serviva la patria nel Vietnam.

Disse che suo

Padre aveva avuto una Stella d’Argento.

Ciò non significa che le guerre portino

L’eroina.

Ma anche la guerra centra di certo, ci scommetto,

Disse.

Il suo vizio costa trenta dollari

Al giorno.

Non so quanto costi

Il nostro vizio.

Trenta miliardi?

Quanto costa perdere una ragazza

Di tredici anni?

Più di trenta miliardi di certo.

Chi lo sa?

Dio sa.

Dio benedica l’America.

E’ ciò che disse suo padre

Quando partì per il Vietnam.

Avrebbe dovuto dire

Dio ci

Aiuti.

 

 

 

 

Il culto della colpa

Chiamato Cristianesimo

E’

Saltato fuori

Con

Una cultura dell’orrore

Chiamata civiltà.

Il culto della colpa ha vietato

Di fare all’amore,

Consigliato

Di fare la guerra.

Tutta la potenza salutare e aggressiva

E le felicità che sfociavano nel sesso

Ora sfociano nella morte.

La gente

Ha due possibilità,

Due soltanto,

La vita

O

La morte.

I cristiani, attraverso il paradiso, scelgono la Morte

Eterna.

E perchè no? La Morte è così confortante,

Così

Poetica.

Anche tutti i poeti scelgono

La Morte,

Tranne

Whitman.

Walt Whitman scelse la vita,

E’ il solo poeta americano

Vivente

Eterno.

 

 

 

 

L’infermiera mi prese il braccio e disse:

Li abbiamo messi tutti dentro i sacchi

E portati in un posto dove vengono ricuciti in un pezzo solo.

E’ importante farlo per bene. Un ragazzo ha solo una testa,

Due braccia,

Due gambe,

Un cazzo,

Due palle.

Altrimenti, disse la crocerossina, sarebbe un casino quando il corpo del ragazzo arriva negli States.

Ogni madre sa

Che suo figlio ha solo

Due braccia,

Due gambe,

Un cazzo,

Due palle.

E una testa, disse.

Solo una testa.

 

 

 

Dio guida una Porsche.

Dio siede lassù col Dottor Porsche

Che inventò la cosa

E insieme se ne vanno vruum, bruum, vruum, bruum.

 

Traduzione di

MARINO MARTINELLI

 

 

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Ultima modifica 02/08/97