Ho conosciuto Augusto nel 70. Cercavo qualcuno che mi aiutasse a pubblicare una mia raccolta di poesie. Scrivere poesie in quegli anni era davvero anacronistico, se poi queste odoravano di reminiscenze liceali diventava quasi impossibile pubblicarle. Un amici mi presentò Augusto; parlai con lui delle mie poesie e decidemmo che valeva la pena pubblicarle.
Egli mi suggerì il titolo "Ritrovare luomo", ideò la copertina e preparò alcuni linoleum per le illustrazioni; mentre io, nel frattempo, trovai ne "La Nazionale" di Parma la casa editrice.
Nacque così il primo libro ed una grossa amicizia che segnò profondamente la mia vita a tal punto da poter dire, senza retorica, che se esisto come poeta lo devo soprattutto ad Augusto. Per questo ritengo che il modo migliore, per me, di ricordarlo sia quello di far conoscere due mie poesie: "Terra dagosto" che egli amava più di ogni altra, e "I tuoi capelli neri", una poesia damore senza veli e senza pudore che non ho fatto in tempo a fargli leggere, ma che penso avrebbe apprezzato in quanto come sensibilità e voglia di libertà si avvicina molto ad "Aironi neri".
TERRA DAGOSTO
Ho sulle labbra
la polvere
di questa mia terra
screpolata dal sole
arido sapore selvaggio
che mi spinge a godere
del mio respiro.
I TUOI CAPELLI NERI
I tuoi
capelli neri
io e te
lungo i sentieri
dellamore
noi due
come bambini
oltre i confini
della vita
così
io ti ho voluta
dolce
nera
prostituta.
NOTTE ESTIVA
L'aria ormai satura
di sudore e di fatica,
che per l'intero giorno trasuda
dagli uomini da soma,
annuncia la sera.
Un lieve sussurro,
e nei campi lunghe ombre
nere senza viso né labbra
camminano in silenzio.
Ed io con loro
m'adagio in questo volo
quasi migratorio
e guardando il cielo
grido con gli occhi amore
al sole
che s'abbandona
al seno caldo della notte estiva.
I SOLDATI
La morte io la credevo
tutta vestita di nero
un viso di sole ossa
senz'occhi né labbra
un'ombra discesa dal cielo
con mani d'acciaio
e cuore di sasso
così io la credevo
da bambino
finché non la guardai in viso
aveva mille volti
volti anche belli
di ragazzi come me
LENIN MONTANARI
(Amico, poeta di Reggio Emilia)