LA PUTTANONA
Tho incontrata in un ingorgo
Puttanona
io
in un Opel Ascona
verde ghiacciolo
solo
nellautomezzo proletario
con un solo optional
un disco-orario
dono
dellUnipol Assicurazioni
(sapete, fra compagni...)
Tu
in una gip enorme
piena di fanali
dal cofano deforme
per la caccia agli elefanti
quella che usa (tanto per capirci)
Tarzan a far la spesa.
Tu
concentrata
ferma
tesa
intrepida esploratrice
di sensi unici
lavori in corso
tangenziali
sottopassi comunali.
Tu
gelida dietro gli occhiali neri
da killer della Securitate
le membra ambrate
abbronzate
riposate
Puttanona
ma come passi
le tue giornate???
Forse a sognare
di finire fotografata
sulla copertina di MAX
o in ufficio a spedire fax
senza capo nè coda
senza ragione logica
perchè fa fine -lha detto MODA-
Bella Panterona
o a desiderare
di sposare SGARBI
al MAURIZIO COSTANZO SHOW
con musiche di Beethoven Casadei
Terence Trent DArby
Tu e il tuo Pucci
le sorelle Carlucci
la Carrà Iapino
e per sacerdote Sandra Milo??
Forse.
Per ora sei qua
ad affumicarmi
a gasarmi
con quel tuo tubo di scappamento
a colpi di acceleratore
piantato fra il mio mento e il cuore
tanto mi diresti:
"Non faccio peccato!
Cho il diesel controllato.
Non vedi ladesivo??
Cho anche il panda
il sole col sorriso
un verme bicolore
verde e rosa
ed un coniglio
attaccato con ventosa
regalo di mio figlio.
Carino!"
Ma verrà il tempo
cara mia
e sarà vendetta
Bella Puttanona.
Ad un incrocio
Noi:
Io con la mia Ascona
una Daf marxista-leninista
con dietro i cagnolini
che muovono la testa
una Skoda mille
metallizzata
dalla nonna
arredata
con cuscini alluncinetto
ed una Prinz verde
simil cassonetto
che porta così sfiga
che si toccano le suore
quando passa.
Noi
allora
tireremo dritto
Bella Puttanona
per il grande scontro
lanciati a capofitto
nel tamponamento.
Kamikaze giustizieri
senza pentimento
baciati nello schianto
dal santo dei pedoni
commosso per lo scontro.
Poi sarà silenzio
un silenzio silenzioso
da isola incantata
quella sperata
sognata desiderata
ogni mattina
mentre aspettiamo il verde
cullati dal rumore
di un serbatoio che perde.
BONGO
Bongo
che sfiga morire
marcito
come un casco di banane
in una stiva
che sfiga
sprangato a sangue
da bischeri bianchi
in una di quelle città
dove è già periferia
appena esci da una banca
che sfiga
vendere accendini
elefantini
bip-bip cretini
a commercialisti astuti
che tirano sul prezzo
che sfiga
affamato
a mangiare pane e optalidon
(scaduto)
perchè è lunica cosa
che vi regala il Don
che sfiga
commerciare cassette pirata
di Mino Reitano
che sfiga
che sfiga Mino Reitano!
Bongo
non ti preoccupare
quando si tratterà di correre
chi avrà più fiato
arriverà lontano.
PICCOLI PIACERI QUOTIDIANI
Scoreggiare
sottacqua
spiare
tènere bollicine risalire
piccolo piacere quotidiano
la sera
togliere laudio ad Onofrio Pirrotta
e salutarlo con la mano.
SERGIO REVERBERI
"SERGIO REVERBERI" è nato a Reggio Emilia 25 anni fa. Attualmente si occupa di parole per lavoro e per diletto. Da piccolo avrebbe voluto fare la spia o il vopos: da grande, pure.
"SERGIO REVERBERI" non esiste e dedica le sue opere a S.B. e a Kim Philby.