Ignoro se esista una ragione ultima
se esista un cielo oltre questo blu
un oltremondo dove tutti torneremo.
Forse è solo l'illusione che mi tiene viva,
la terra splendida di maggio,
il vento che canta sulle foglie.
Ripiego su me stessa
per riconoscerti ancora nell'assenza,
per dire che è vero solo ciò che manca.
Dubito ti sia possibile capire!
Vero è per te solo l'esserci concreto
non l'ambigua e incerta via dell'anima.
Chi di noi abbia ragione non sapremo mai:
se sia un bene o un avido tormento
l'amore,
la terra splendida di maggio
il vento che canta tra le foglie...
che importa?
Tutto è vero. Tutto sento vero.
*
L'assenza ha un potere che nessuna realtà
può eguagliare.
Venirsi incontro da un'immagine qualunque:
una casa che incrociamo, una vetrina,
l'aiuola su cui lo sguardo va a posarsi.
Questo è il segreto di ogni anima,
l'arcana legge della vita:
non ciò che è, ma quel che lo trascende.
*
Di te più non vivono i miei giorni.
M'intrattiene il volto di una città imbastardita,
il solito locale perditempo
i 100 sguardi che leggo nei miei passi
frettolosi e persi in un silenzio amaro,
in un profumo complice.
E le vallate immense, quel verde ancora intatto
su cui crescevano le viole?
Non più. Di te non ho più niente.
Eppure avanzo.
Come avanza sul freddo marciapiede
questa implacabile, tremenda
primavera.
*
Il blu sale
la notte scende.
Spuntano madonne alla finestra.
La casa del pane è un bastimento
carico di luce.
*
Per un settembre senza senso
pochi amici,
la città,
la notte,
per rinverdire questo cuore
un po' malato.
La musica attraversa
foglia a foglia
tutto il parco,
come una passione che non si sa a chi dare.
Le sue mani mi prendono i capelli,
li arrotolano a ciocche, li accarezzano:
legami non ne ho, ma sono schiava.
*
Smuove le foglie un vento largo,
un vento di infinito
mentre cammina a piedi nudi
una ragazza:
il cuore pieno, sola e tradita nell'amore
va piangendo.
Non sanno da dove venga
gli animali, i boschi e i campanili
che osservano di lei la sua bellezza.
Ma un chiaror si vede intorno
come di luna
quando la rosa al suo dolor si dona.
*
Roseti di sogni nel vento, stasera.
I lampioni sono fili di seta appesi
al silenzio del mio cuore invaghito.
Corre sul muschio argentato del fiume,
la luna.
Un sentiero d'oriente si leva.
(maggio '92) PARIGI
*
Inconsapevoli dell'occhio che li guarda
saltellano i passeri sul prato
immemori del tempo e delle umane cose
a due, a tre compaiono.
E io stupisco di guardarli,
vicino a me e pur così lontani,
feroci squarci dell'inconoscibile.
*
Vecchi anfratti,
conchiglie abbandonate dal maltempo
ritornano alla luce.
Sguardi che mai avrei scordato
nell'acre odor marino,
della mia sete
unico conforto.
*
Dove sorda cade la ragione
lì, nasce la vita del poeta.
Non più a destra, non più a sinistra
ma desituata sempre,
contraddicendo.
FRANCA RIGHI
"CERCHI NELL'ACQUA"
EDIZIONI DEL LEONE, Venezia, 1992