Premio Nazionale di Poesia

"Cesare Zavattini"

Premio Speciale

riservato ai poeti di Reggio Emilia

 

BENEDETTO VALDESALICI

Vincitore del

Primo Premio

riservato ai poeti di Reggio Emilia

Finalista, vincitore del 2° premio nazionale

 

 

Quest'epoca è un po'

difficiletta per la penna

Vladimir Majakovskij

 

Talora taleggio

tal'altra Talete

il medico dice:

"E' già un passo avanti";

il delegato di reparto

ha accolto la notizia

con un secco: "Finalmente!"

Ma noi del reparto confusi

abbiamo deciso:

talora taleggio,

tal'altra Talete.

 

 

LUCIA

Lucia che non ti vede

Lucia che non ti guarda

Lucia che ormai non torna

Lucia che poi si perde

Lucia che piange

Lucia che ride

Lucia che si dispera

Lucia che coglie il giorno

e uccide la sua sera

Lucia che corre

Lucia che tace

Lucia falsa, silente

Lucia brutta e mendace

Lucia che ti sorride

Lucia che non ti guarda

Lucia che nella sera

si teme che si perda

Lucia al buio

Lucia all'ombra

Lucia in piedi e in ginocchio

Lucia dita nel naso

Lucia sole nell'occhio

Lucia che non ha senso

Lucia che non ha nesso

Lucia che non ha olfatto,

non ha gusto né sesso

Lucia che muore

...........................

Lucia che poi ritorna

Lucia ieri furore

ed oggi nella merda

Lucia sangue e sudore

Lucia gioia e rancore

Lucia notte di pioggia

Lucia alta, meschina

Lucia tragica foggia

Lucia che poi si china

Lucia che strilla e grida

Lucia che poi ci sfida

Lucia verde ed azzurra

Lucia persa nel nulla

Lucia cuore di cane

Lucia mente di rovo

Lucia stronza ed infame

Lucia chiusa in un uovo

Lucia vecchia sibilla

Lucia che piscia e strilla

Lucia stupro di bimba

Lucia candore

Lucia che fuma

Lucia, povero amore.

 

 

MANIFESTO DELL'EPILETTICO BLU

Raccogliete le forze,

un mattino qualsiasi,

ed evitando qualsiasi altro

invito o impegno,

recatevi in via S. Isaia 90 al Roncati,

dove,

distraendo il portinaio

entrerete in un lungo corridoio in cui la fauna più

difforme sta passeggiando distrattamente

alla ricerca di un filo logico per l'inutile

andirivieni,

evitate di dare sigarette, o monete

(non vi liberereste più),

e tirate dritto,

fino a trovarvi in una specie

di giardino che perimetra il fabbricato.

Girate decisamente a sinistra

e presto troverete,

vicino ad un mucchio di ghiaia o seduto su una

panchina,

un vecchio,

molto più vecchio di quello che sembra,

che fuma la pipa

continuando ad estrarre tabacco

(derivato dal disfacimento di migliaia di cicche)

da un sacchetto di plastica,

ecco,

lui,

(ma non suggeritelo ad alcuno) è il possessore di

un'unica vera scienza che non permette di essere

espressa da una lingua comprensibile,

ma solo dal magico

fluire di suoni difformi,

gutturali,

che,

se tenterete di tradurre vi confonderanno,

ma se vi lascerete intuire presto diventeranno così

comprensibili e chiari

che le vostre risposte vi stupiranno al punto che

uscirà dalla vostra bocca

la fatidica parola cakhy

e voi, giacca e cravatta,

pelo e catena,

maglietta e jeans,

volerete via.

 

O. P. "Roncati"

Bologna, marzo 1976

 

 

 

APPELLO ALLA POPOLAZIONE

NEL 750° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE

Abbandonate Berlino,

Lasciatela tutti,

1.870.000 persone: uomini donne vecchi bambini artisti puttane

turchi finocchi bottegai punk

tornano all'ovest,

finalmente liberi

di aver reso superfluo chilometri di muro

liberi

di lasciare ad altri arte teatro cultura anniversari memorie

chiese frigo televisioni asfalto verde gallerie ospedali uffici

espositoilette scuole

Abbandonate la città di Troia

Abbandonate il cavallo

Lasciate il Reichstag alle fiamme

Anhalter Bahnhof ai turisti, il Kudamm ai topi,

Lasciate Oranienstraße all'inutile polizia,

Lasciate Spandau al fantasma di Hess

Abbandonate le Eckkneipen le Lauben che tanto amate

all'ingegneria urbanistica del futile senato

Abbandonate Berlino

racconterete di lei ai vostri figli stupiti

della nostalgia che graffia le anime,

dei vostri amici che incendiarono macchine,

dei vecchi amanti sieropositivi, delle droghe pesanti,

dei bunker,

racconterete poi delle notti,

ma ora andatevene, lasciatela, semplicemente, senza odio nè asprezza

come una moglie finita un'automobile rotta un vecchio mobile consunto

semplicemente: lasciate la città delle quattro forze al suo destino

di deserto dei Tartari

Abbandonate la Storia, lasciatela, liberatevene come spazzatura:

il museo delle rivoluzioni umane è finito,

finite le cavie, finiti gli esperimenti.

Abbandonate Berlino 750 anni dopo:

è tempo di un nuovo cominciamento!

Guardate i giornali del mattino dopo: Berlino è vuota

solo 400.000 poliziotti la presidiano, il monumento alla pace è compiuto:

il muro è un ricamo di sassi e cemento, i canali sono calmi,

il silenzio regna ovunque, e un lungo serpente di Germani

attraversa l'est, tranquillamente

Mosè è di fronte a loro

fiero, come si conviene (nella sua Lacoste).

 

 

IO NON TALIANO

Io non taliano

taliano taliota taliano talietta taliano idiota

e credo te mico dei bambini

credo te Pier Paolo Pasolini

credo tuoi films:

Teorema, Porcile, Medea e tutto il resto

e poi Salò,

salotto medico di borghesi

che adorano e si alienano nel sesso

io credo Eros Thanatos e Mana.

Io credo funga, manga non taliana.

Taliano taliota taliano talietta taliano idiota.

Es è triste stamani

Io fluctuar non mergitur

poi Ginsberg:

allargare l'area della coscienza

e allora scienza

e cum scienza e psiche e soma e

carne di Dio

e infine esso, lui, l'altro: il duale

infine Selbst e basta

io sono

e per la gioia canto,

ed Esperando Espero Espagna

quindi son trusco

forse tusculano

ma non taliano,

e adoro l'agua tutta in alchimia,

e allora vivi urano

vivi terzo sesso

sesso degli angeli

e sesso dei bambini,

vivi perverso polimorfo,

vivi Pier Paolo Pasolini.

 

Ospedale "S. Orsola"

reparto di Diagnosi e Cura

Bologna, giugno 1979

 

 

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