HIGHLANDS
I Conti tornarono. Sir James fu il primo ad accoglierli, nella brughiera avvolta da una densa foschia. Earl Thomas affidò la carrozza al groom Rick, che lo guardò di sottecchi, apostrofando con una smorfia ironica la mancata mancia. Lady Lotheby lo squadrò torva, poi si rivolse al consorte invitandolo ad affrettare il passo. Sir James li salutava da lontano, gesticolando vistosamente.
Cari amici, grande onore mi è stato concesso nel presenziare il vostro ritorno. Mi auguro che ci degnerete di una lunga e piacevole permanenza, questa volta!
Lady Lotheby sorrise amabilmente al canuto e vispo ometto, imbellettato per loccasione. Non la ricordavo così caustico, Sir. Ciò nonostante Thomas ed io la ringraziamo profusamente per la gaia accoglienza, ripromettendoci di allietare laria tenebrosa della sua regale dimora per lunghe giornate...
Lumida brezza schiaffeggiò il paffuto volto di Sir James, atteggiandolo a smorfia disgustata per lo scherno subito, mentre Earl Thomas, Duca di Hampshire, distraeva la sua signorile attenzione dai convenevoli di rito, concentrando lo sguardo spento sulla volgare figura di una cortigiana di passaggio.
Forse Earl Thomas preferisce un edulcorato drink di benvenuto alla fresca rugiada che queste lande desolate raccolgono dallatmosfera della cadente stagione... disse lanfitrione, con un cortese sorriso.
Certamente! Andiamo, donna. Ho proprio bisogno di bagnare la gola arsa dal polveroso viaggio. soggiunse luomo in sciarpa e cilindro, invero ornamenti troppo raffinati per un siffatto spirito umile ed irrequieto, insofferente delle convenzioni aristocratiche. Lady lo degnò appena di uno sguardo di sfuggita e, senza rispondergli direttamente, si avviò verso lingresso monumentale della palazzina.
Il fresco prato, rasato di recente, li accompagnò fino alla veranda, dove furono accolti da stuoli di domestici riverenti e premurosi.
Sir James notò una certa spigliatezza nella dama in ghingheri, un agio che non aveva perduto nonostante i mesi di assenza dallalta società scozzese. Thomas, al contrario, ostentava pose imbarazzate, immerso in un ambiente sofisticato che evidentemente non apprezzava. Inoltre, pensò fra sé, non provava alcuna sorta di pudore per lo stravagante comportamento che mostrava alla società o, quanto meno, non conosceva certo lipocrisia.
Ecco una delicata bevanda adeguata alle vostre esigenze, amici miei. declamò porgendo alla coppia in visita due calici di cristallo di Boemia, contenenti un dito di liquido ambrato.
Earl Thomas fu il primo ad accomodarsi. Afferrò avido il bicchiere dalle mani leggere dellamico e si sprofondò beato nella morbida poltrona in pelle, noncurante della stizza intravista negli occhi furenti della consorte.
Lady Lotheby appoggiò delicatamente le fini dita inanellate sui bordi del calice e ringraziò Sir James. Si inumidì appena le labbra dellaspro e forte sapore del brandy dannata, mentre Thomas già ne pretendeva un secondo.
Dallultima volta, molte cose mi sembrano diverse, qui a Northern Castle. Thomas, non credi anche tu?
Forse, ma non mi pare, in verità, di ricordare bene...
Sicuramente Lady Lotheby conserva buona memoria. Effettivamente mi sono preso la libertà di apportare alcune innovazioni. Ho avuto la buona sorte di ritrovare diversi pezzi molto interessanti: se solo avrete la pazienza di seguire il mio sguardo mentre vi illustro le più recenti e deliziose acquisizioni, non tarderete a dimostrarvene entusiasti, ne sono convinto.
"Difatti continuò solerte loratore, osservata Lady Lotheby annuire vedete quellampio arazzo, di raffinata trama e finemente istoriato, sulla parete alla vostra destra? Lho acquistato a Parigi lanno scorso, per mezzo di un mio ottimo conoscente, il Conte di Juissaurac...
"Mentre quellanfora di bucchero originale dellItalia centrale aggiunse quando Lady ancora stava cercando di mettere a fuoco la magnificenza dellarazzo mi è stata recapitata da messer Lapo da Volterra appena il mese scorso... Non è chi non veda come necessiti tuttora di una sostanziosa ripulita, infatti...
Durante la forbita esplicazione, Lady Lotheby esprimeva sorrisi condiscendenti, mentre Thomas volteggiava lo sguardo senza meta, perso in pensieri più profondi...
E quella cornice, infine... Ma, perdonatemi! Forse vi chiederete perché essa non racchiude alcun dipinto! In effetti ho molte tele, assai pregiate, che ben si adatterebbero alle sue dimensioni e alla sua unica eleganza: purtuttavia non mi è stato possibile soddisfare questo piccolo capriccio, e per ragioni veramente uniche, credetemi! Ma forse non sarà il caso che vi racconti lintera storia, dacché ho timore di tediarvi a lungo, data la complessità della stessa! disse poi rivolgendosi agli attenti ospiti.
Lady Lotheby, ammaliata dalla magniloquenza del gentiluomo, non esitò minimamente a mostrarsi entusiasta dellinattesa narrazione. Sir James, sarei veramente ansiosa di conoscerla. I suoi racconti, invero, sono sempre così piacevoli e mai noiosi!
Lady mi sta adulando. Acconsentirei con estremo piacere al desiderio della graziosa dama, e non indugèrei oltre ad esporre quanto di più straordinario ho avuto occasione di sentire e, in una qual certa misura, di vivere in prima persona, tuttavia la vicenda non merita tanta sollecitudine... Propongo invece di riservare tale argomento quale materia di conversazione della serata, dopo che, naturalmente, le signorie vostre si saranno saziate delle più prelibate pietanze che la presente stagione e la perizia della mia servitù possano accomodare!
* * *
Thomas, il quale stava versandosi un largo bicchiere di Scotch, non si curava di dissimulare la propria indifferenza alle parole di Sir James.
Orbene, cari amici, questi cominciò a narrare con gravido entusiasmo, per nulla indispettito dallatteggiamento irrispettoso dellospite permettetemi di risalire con limmaginazione a tempi molto lontani dalle nostre abitudini, ad epoche la cui memoria sfugge persino ai documenti più antichi che ci è dato conoscere, il cui annebbiato ricordo non trova pertugio alcuno nelle ferree menti degli avi più anziani...
Mentre Sir James calava magistralmente le prime note di unatmosfera solenne e prodigiosa, scandendo le parole con vissuta partecipazione, come primi elementi di un mosaico ancestrale e favoloso, Thomas si distraeva ripetutamente, fissando lo sguardo vuoto sopra i ritratti della maestosa parete dinanzi ai suoi occhi.
Il mio buon amico, mi riferisco al Conte di Juissaurac, che pocanzi vi nominai, mi rese edotto, con una delle sue pregevoli epistole, dellesistenza della cornice in questione un paio di anni or sono, molto prima chio mi decidessi allacquisto. Egli, essendo uomo nobile e colto, non lesinava ampi resoconti di quanto accadesse oltremanica che potesse attrarre la mia attenzione. E, con mia grande meraviglia, sempre scriveva di argomenti piacevoli, che catturavano regolarmente il mio vivo interesse. In una di queste lettere, dicevo, mi narrò di una vicenda alquanto singolare: egli prese parte ad una pubblica asta a Parigi, occasione in cui, è risaputo, i contendenti usano sfidarsi con offerte spropositate per acquistare rari oggetti degni delle sale dei re più vanitosi. Larte, nella capitale del continente, è considerata ben più che un piacevole gioco destinato alla nobiltà. Larte è la vita stessa per i parigini, che non ammettono ironie o insinuazioni unicamente in questo campo. Larte è un culto, un valore al pari della libertà o delleguaglianza. Spesso gareggiano nel far incetta di opere prestigiose, non solamente per vanto o per decoro, ma sentitamente per rendersi partecipi delle infinite emozioni che sorgono imperiose alla vista di tali manufatti. Ben sapete, difatti, che i musei francesi attirano migliaia di persone, e le collezioni private sono diffuse in ogni casata. La particolarità gli è che gli artisti prolificano incessanti in ogni angolo della città, e si nutrono, anziché di pane e bevande, delle loro stesse opere.
"Orbene, dicevo che il nostro Conte di Juissaurac volle un giorno abbellire la sua peraltro ben fornita pinacoteca di alcune tele magistralmente realizzate da pittori fiamminghi i quali, come immaginate, sono altamente apprezzati.
"Si decise, pertanto, a recarsi ad uno degli innumerevoli palazzi sede di rinomate aste, frequentata da nobili e, come ovviamente accade in tali occasioni, mercanti spregiudicati che confidano in qualche buon affare per impinguare le loro sostanze.
"Quel giorno la sala era colma di gente, e alcuni cittadini dovettero assistere in piedi. Il Conte fu costretto a prender posto nelle ultime file, nonostante lalto grado della sua carica, e questo indica inequivocabilmente come levento fosse importante. Il primo pezzo offerto al pubblico fu un quadro notevole di un tale, sconosciuto ai più, che fu battuto alla spaventevole cifra di mille e duecento franchi. Come immaginate, i pezzi forti vengono esposti per ultimi, e lattesa cresceva di minuto in minuto. Il Conte riuscì ad aggiudicarsi alcune opere veramente eccezionali, battendo la concorrenza di altolocati colleghi. Ad esempio, sappiate che ebbe la fortuna di acquistare addirittura un Voon Freulink!.
A tale spropositata declamazione Earl Thomas non seppe trattenersi dallesprimere tutta la sua meraviglia: Addirittura un Fon Frollin! , guadagnandosi un rimprovero espresso dallo sguardo quasi rassegnato di Lady Elisabeth Lotheby.
Sir James annuì vistosamente e ripeté: Un eccezionale Voon Freulink, esatto. , dopodiché riprese la narrazione, per nulla indispettito.
Orbene, cari amici, per farla breve, finalmente lasta raggiunse il culmine. La trepidazione serpeggiava palpabile tra il pubblico emozionato. Fu esposto un magnifico quadro. I colori vivi e luminosi sembravano uscire dalla tela trasparente. Con dovizia di particolari era raffigurato un vecchio clochard dalle gote rubiconde e dallaria soddisfatta. E la cornice! Questa cornice, signori miei! Un vero capolavoro. Già il Conte pregustava una gara combattuta con alte cifre, somme mai sborsate per alcun oggetto, pur di valore. Mentre il battitore si apprestava così a dar inizio alle offerte, però, accadde un fatto a dir poco imbarazzante. Dapprima un nobiluomo, seduto in terza fila, si alzò irritato dirigendosi alluscita, mentre borbottava qualcosa di incomprensibile. Successivamente, altri pari ne seguirono lesempio, e la sala si riempì di un generale sussurrio. Potrete immaginare lo stupore e lindignazione del nostro amico!
La vicenda sembrò colpire Earl Thomas, nonostante la sua proverbiale indifferenza e ironica visione delle cose di questo mondo. Dapprima corrugò la fronte in segno di nervosa attenzione, poi abbandonò la ricerca con lo sguardo di particolari insignificanti nascosti nellabitazione e si concentrò proprio Earl Thomas, avete ben udito! nellascolto. Lady osservò con ammirata soddisfazione il consorte e invitò Sir James a proseguire, giacché lattesa si faceva trepidante.
Questi, compiaciuto, riprese lesposizione, non prima però di aver estratto una consunta pipa dal taschino. Vedete, il nostro amico Conte volle accertarsi dei motivi, a lui inspiegabili, di tale evento. Caricò la pipa e laccese rapidamente, accompagnando la narrazione con sorde boccate a pieni polmoni.
Egli ebbe lardire di chiedere consiglio al distinto personaggio seduto al suo fianco, il quale fino a quel momento non aveva mostrato segni di nervosismo, né partecipava alla generale indignazione. Lo sconosciuto si presentò come Lord Chelsea. Il suo portamento estremamente elegante colpì il Conte più dellimperturbabile reazione alla confusione che si era venuta a creare. Lord Chelsea spiegò laccaduto adducendo futili motivi, mentre il dipinto veniva offerto allasta. Egli, daltra parte, sembrò desiderarne lacquisto, poiché si industriò di eliminare gli eventuali competitori alzando notevolmente il prezzo rispetto al valore di base. Il Conte, insospettito dal comportamento del nobile, decise di partecipare attivamente allincanto, tantoché i due lottarono a suon di rialzi che sconcertarono i pochi spettatori rimasti nella sala. Alfine, è inutile sottolineare, il caro Juissaurac vinse il concorrente, offrendo un prezzo senza precedenti. Lord Chelsea sembrò adirarsi moltissimo e abbandonò la stanza con un minaccioso borbottio...
Lady Lotheby apostrofò il narratore con cenni di meraviglia e costernazione. Incredibile a dirsi, latteggiamento di quel Lord!
Sir James sorrise divertito. Questo ancora è nulla, cara amica, al confronto degli eventi che colorirono in maniera unica i giorni successivi.
Suvvia, Sir James, non lesini parole in questo frangente, poiché già laccaduto mi pare strano... intervenne impaziente Earl Thomas.
Orbene, dopo che il Conte ebbe preso possesso della tela, decise di rincasare, ripromettendosi di commissionare una ricerca sulla storia legata alloggetto, per cercare di cogliere il senso della confusione creatasi alla casa daste. Trascorsero alcuni giorni densi di giocose distrazioni e piacevoli compagnie. Il Conte ben sapeva come sfruttare le possibilità che la società parigina metteva in vetrina. Pensate che in quelloccasione conobbe molti nobiluomini abili nella conversazione così come nellazzardo. Ed è superfluo aggiungere che ebbe occasione di dimostrare a tutti coloro che vollero cimentarsi con lui il proprio valore e la propria abilità ad ogni sorta di sfida, di pura intuizione, di memoria, di strategia.
"Il caso volle che giusto mentregli era impegnato in unardua contesa al gioco della dama, un messo giunse a comunicargli lesito delle indagini compiute sul quadro acquistato. Ora, sarete sorpresi nel sapere che non lesinò concentrazione nella disputa quando conobbe la potenza magica delloggetto. Già, poiché di questo si tratta: quella famosa tela, ossia questa cornice, per la precisione, conserva immutati arcaici poteri sovrannaturali, che purtroppo sono tuttora per lo più oscuri a chi vi parla...
"Per concludere, devo solo aggiungere che il mio amico Juissaurac, dopo aver persino vinto la sua partita, ebbe la cortesia di informarmi della vicenda. E poiché io mi sono interessato, in questi ultimi tempi, allo studio di arti e applicazioni di magia bianca e rossa, non tardai a fargli pervenire la mia, sostanziosa, offerta di acquisto. Il Conte accettò di buon grado, anche perché già leuforico interessamento per loggetto lo aveva abbandonato, essendo egli, che rimanga tra noi, ve ne prego, di carattere volubile.
"In seguito, sperimentando di persona, ho avuto modo di apprendere che una proprietà ad esso attribuibile consiste nel, per così dire, far svanire nel nulla la materia che viene posta al suo interno. Vede, nessuna tela è racchiusa nel perimetro della cornice, semplicemente perché andrebbe sprecata. Non vi resterebbe a lungo: ho già perduto alcuni capolavori di inestimabile valore!
Quindi leffetto non è immediato, mi sembra di intendere... soggiunse Lady Lotheby.
Esattamente. rispose secco Sir James, che iniziava a divenire elusivo È necessario un certo tempo di adattamento... non precisabile, direi.
La crescente attenzione di Lady Lotheby, unita allirrefrenabile impulso femminile di conversare ulteriormente, la spinse a domandare quale altro tipo di potere potesse mai nascondere la fine e maestosa cornice istoriata che adornava graziosamente la parete di quella, senza dubbio, prodigiosa sala.
Sir James non esitò a raffreddare il suo entusiasmo.
Purtroppo, come vi ho testè riferito, nonostante la mia attuale notevole conoscenza della materia, oscura ai più, non sono in grado, ahimè, di rispondere alla sua legittima richiesta, Lady.
Earl Thomas si dimostrò inaspettatamente colpito. Mai Lady Lotheby lo avrebbe potuto immaginare così entusiasta di argomenti che non fossero triviali o ludici, e rimase orgogliosamente soddisfatta. Ma la sua insistenza nel pressare lospite per ottenere ulteriori e probabilmente riservate notizie, dapprima la indispettì lievemente, poi la irritò decisamente.
Caro Sir James, non sono pienamente convinto che ci abbia riferito tutto quanto rientri nelle sue cognizioni... Ad esempio, aveva confessato di ignorare gran parte delle qualità meravigliose delloggetto di cui si discorre; ma ciò non significa che ha rinunciato a scoprirle...
Ah, Earl Thomas mi ha seguito attentamente. Sir James sorrise imbarazzato. Tuttavia non posso dirvi di più, amici, giacché questo è tutto ciò che so! Ma torniamo a voi, poiché temo di avervi stancato eccessivamente con le mie parole! Forse gradirete visitare lala est del castello: ho modificato alcune disposizioni in queste ultime settimane. Ho preso possesso di un arazzo...
Non sa dirmi di più su questi poteri? Earl Thomas ignorò la nuova richiesta di Sir James e proseguì quello che sembrava sempre più un interrogatorio.
Beth tuttavia riuscì ad interromperlo autorevolmente e acconsentì alla visita, parlando anche per suo marito. Saremo felici di ammirare il suo nuovo arazzo, caro Sir James. Non badi al mio importuno consorte; egli è stremato dal lungo viaggio...
Thomas non parve concordare con la giustificazione addotta dalla donna. No, no. Mi sento, per buona sorte, in piene forze. Mi interessa molto sapere... Lasciò in sospeso la frase per locchiata raggelante di Elisabeth Lotheby, Lady di Elsianor e Granduchessa di Essex. Volse rapidamente lo sguardo in direzione di Sir James, afflitto da chissà quale peso interiore, in palese disagio nei suoi confronti per leccessiva audacia dimostrata, e decise di rinviare la sua sete dellarcano ad un momento più propizio. Preferibilmente in assenza della compagna. Un impulso irrefrenabile aveva comunque ghermito il suo pensiero, e la prospettiva di avventurarsi in sentieri inesplorati gli diede una rinnovata vitalità, e una forza mai conosciuta. Le arti magiche già occupavano i suoi desideri, verso una irresistibile sete di predominio sul mondo.
* * *
I Conti trascorsero piacevoli giornate nellantico splendore del castello di Sir James, senza che mai la noia ebbe occasione di penetrare le giocose barriere innalzate dai raffinati intelletti dei gentiluomini e dalle allegre conversazioni delle nobildonne, le quali onoravano a pieno titolo la regale dimora.
Ma il pomeriggio del quarto giorno dal loro arrivo accadde un fatto straordinario. Un messaggero bardato di tutto punto giunse trafelato in sella ad un immacolato destriero, e ruppe lincanto senza tempo che governava il castello.
Desidero porre allattenzione dellillustre proprietario di questa gloriosa tenuta, il grazioso Sir James, la presente missiva proveniente doltremanica. esordì il cavaliere, stremato dal lungo viaggio quanto timoroso e riverente nei confronti delle altezze al cui cospetto si trovava.
Sir James onorò personalmente lindefesso ospite Caro amico, mi auguro tu sia latore di buone novelle. Quale gentiluomo ti ha commissionato un così gravoso incarico?
Mi manda lonorevole Conte di Juissaurac, illustrissimo.
Ordunque dimmi! incalzò sorpreso Sir James.
Il giovane nunzio scese rapidamente da cavallo ed estrasse da una secca borsa di cuoio appesa alla cinta una pergamena consunta. Con fermezza porse il rotolo, fissato da un vistoso sigillo di ceralacca riccamente istoriato, al titubante nobile in fervida attesa. Sir James afferrò avidamente il messaggio e congedò il cavaliere che, ossequioso, montò con un balzo e ripartì al galoppo.
Il Conte non attende risposta, evidentemente. commentò Earl Thomas, rimarcando la repentina dipartita del centauro ambasciatore. Lady dischiuse lelegante ombrellino da sole, impensierita dalla luce afosa della precoce estate, mentre Sir James si industriava di aprire il manoscritto cercando di asportare il sigillo con uno stiletto.
I Conti erano in silente attesa, nel tempo in cui egli leggeva freneticamente linaspettato incartamento. Era ancora assorto nella spigolosa grafia di Juissaurac quando allimprovviso un inserviente uscì di corsa dalledificio principale chiamandolo a gran voce. Sir James si voltò di scatto, la fronte gocciolante, intanto che il suo volto diventava paonazzo: Cosa è accaduto, Jonathan, dacché sembri sì agitato?
La cornice, Sir. È scomparsa!
Earl Thomas anticipò la reazione di Sir James Come! La mirabolante cornice magica è andata perduta, ordunque!
Jonathan... sussurrarono gli occhi vitrei del baronetto amico mio, comè stato possibile? La sua voce flebile e strozzata si intonava alla perfezione con il volto sempre più imbiancato Non mi capacito dellaccaduto... Qualcosa di più grande ed elevato delle nostre stesse esistenze sembra punirci per le nostre peccaminose gesta. Non so proprio cosa fare...
Forse, Sir James, dovreste controllare i vostri possedimenti: probabilmente qualche brigante si è introdotto mentre parlavamo qua fuori, e ha avuto lardire di sottrarre il prezioso tesoro... suggerì compiaciuta Lady Lotheby, che non aveva perduto la calma.
Un ladro, volete dire! Ma quale ardito e spregevole essere avrebbe avuto la sola idea, insana, di saccheggiare questa veneranda dimora? Io non so spiegarmelo!
Esistono, purtroppo, persone disadattate che per necessità o per sfizio sono usi a tali nefandezze... Lady fornì, a suo giudizio, unadeguata risposta. Tuttavia non parve conseguire leffetto sperato, poiché linfelice si trincerò dietro ad un impenetrabile velo di perturbata apatia.
La prego, Jonathan, si adoperi per la bisogna. Organizzi le ricerche e mi chiami immediatamente se scopre qualche cosa. Sir James non credo sia attualmente in grado di seguire la vicenda con la dovuta attenzione. disse Thomas indicando con un cenno del capo lattonita figura del nobile. Vorrei ora recarmi nella sala overa custodito il prezioso oggetto, per rilevare eventuali indizi proseguì lospite.
Certamente, Sir. Jonathan si congedò con un profondo inchino, dopo di ché si allontanò con discrezione accompagnando linebetito padrone di casa nei suoi appartamenti.
Earl Thomas degnò appena di un fuggevole sguardo la consorte, più seccata che dispiaciuta per linatteso incidente: poi, con estrema decisione si avviò verso ledificio incustodito, con la ferma intenzione di illuminare laccaduto.
Lady Lotheby, corrosa dalla stizza pur giustificata dalla consueta impertubabilità petulante degna di una consumata nobildonna, non mostrò interesse alcuno per gli eventi sconcertanti che interruppero il lieto soggiorno presso la residenza signorile. Osservò rassegnata il compagno allontanarsi dalla corte e superare con un balzo estremamente agile la soglia del palazzo, mentre gli altri ospiti occasionali esprimevano i loro personali commenti, confabulando a bassa voce. Ella conosceva Sir James a sufficienza per credere infondata la maggior parte della narrazione dei giorni precedenti sulle mirabili proprietà magiche della tela o forse era una spoglia cornice? acquistata dal fantomatico Conte di Juissaurac. Ciònondimeno non se la sentiva di ritenere immotivata la sincera afflizione palesata dal tarchiato proprietario. La perdita di un qualsiasi bene, specie se per opera truffaldina di ignoti, avrebbe recato irritazione e sconforto anche nei cuori più leggeri... Piuttosto era notevolmente curiosa di conoscere il contenuto della missiva proveniente dal Conte dOltremanica: leffetto sullumore di Sir James denotava la presenza di spiacevoli novelle, e il suo innato capriccio di apprendere i fatti altrui sarebbe stato appieno soddisfatto nel prender visione, quantunque in modo fugace, delle recondite motivazioni di tale stato danimo.
Pertanto, mentre Earl Thomas sincuneava attraverso larco adombrato delluscio principale, Lady sindustriò di raggiungere in breve tempo le stanze adibite a residenza privata del padrone di casa, ove avrebbe ritrovato lattonito Sir James e, di conseguenza, la pergamena misteriosa.
Proprio quando stava già per violare la quiete ancestrale dellala interna del palazzo, il fedele servitore Jonathan la fermò, la invitò con pedante ossequio a non disturbare il profondo dolore del nobile e la diffidò, senza però mai mancarle di rispetto, a cercare udienza immediata presso Sir James, temporaneamente indisposto.
Comprendo la sua lealtà e abnegazione, Jonathan. Purtuttavia ritengo prevalente il comune interesse alla risoluzione di questa spiacevole vicenda. Per ciò reputo necessario che mi sia data la facoltà di prender cognizione del messaggio testé ricevuto dal suo signore, poiché dalla sua disamina potrebbero emergere elementi utili per...
Mi permetto di insistere, Milady. Leccellentissimo Sir James mi ha difatti caldamente pregato di non far entrare nessuno, me compreso, fino a quando, sentendosi meglio, deciderà di tornare tra di noi. Egli ha seco la lettera, cosicchè mi risulta impossibile soddisfare il suo desiderio. Sono veramente spiacente.
Oh, in questo caso, non fa nulla. Grazie comunque, Jonathan, aspetterò.
* * *
Thomas sentì un sordo tonfo al cuore quando irruppe infervorato nel maestoso salone di ricevimento, saettando lo sguardo vibrante verso la parete che ospitava fino a poche ore prima il prezioso oggetto scomparso: lintonaco nudo lasciava ora traspirare una sacrale aura di magico mistero, che aleggiava indomita nei timorosi pensieri del visitatore.
Decise ciònonostante di avocare a sé le recondite sorgenti del coraggio, che solo la più materiale razionalità riesce a nutrire, e diede inizio ad una mirata ricerca scientifica, volta a svelare i lati oscuri del misfatto. Esaminò con cura il luogo dellavvenuto crimine. Cercò eventuali segni di effrazione, ed impronte sul pavimento e presso le finestre, attraverso cui con evidente probabilità il malfattore sarebbe dovuto passare. Indagò a lungo, ricostruendo nella propria tenace immaginazione i possibili percorsi del delitto, ma senza pervenire ad una convincente conclusione.
La logica si rendeva nemica di ogni considerazione basata sulle dichiarazioni del maggiordomo, poiché la ponderata cognizione dei fatti non supportava una reale vicenda di violazione di domicilio con susseguente asportazione della cornice: piuttosto sembrava che loggetto fosse semplicemente svanito nel nulla, fagocitato dal suo stesso potere distruttivo, come lestremo esaurirsi dellimpenetrabile processo di annichilamento del proprio contenuto.
Nessun rumore udito, nessun indizio di illecita intrusione, né di rimozione affrettata del corpo del reato. Né, tantomeno, risultava accettabile lipotesi di fuga definitiva del reo, in così breve tempo.
Thomas, da solerte investigatore quale mai era stato, trasse rapidamente le proprie deduzioni, e rinunciò a procedere ulteriormente nelle vane indagini. Lanciò distrattamente lo sguardo unultima volta allinterno della sala, poi si diresse costernato verso il giardino, per raggiungere la consorte, e soprattutto per avere notizie dellinfelice Sir James, vanaglorioso e altero Pari di Scozia, ma pur sempre umano amico di sempre.
Nel vasto androne incrociò limperturbabile servitore Jonathan, che gli rivolse un segno di affettato e riverente saluto.
Il Signore ha scoperto qualcosa?
Purtroppo no, caro Jonathan. Sembra che debba rimanere un insoluto mistero. Piuttosto, posso sperare che Sir James si sia ripreso dalla dolorosa vicenda...
Al momento si trova nelle sue stanze, Mylord, e non desidera ricevere alcuno fintantoché non si sentirà meglio. La perdita è stata inestimabile...
Certo, certo. Comprendo. Avrete la compiacenza di avvertirmi qualora egli voglia renderci il piacere di averlo nuovamente tra noi, rinfrancato, mi auguro. disse Thomas accigliato.
Sarà fatto, Mylord.
Earl Thomas congedò luomo in elegante livrea e si allontanò attraverso il portale dingresso, tornando a respirare la tesa atmosfera del parco, illuminato da un pallido e triste sole dautunno. Gli altri ospiti se nerano già andati, abbandonando al suo avverso destino lamareggiato signore del luogo, mentre una impercettibile foschia uggiosa iniziava a confondere i verdeggianti contorni del paesaggio circostante. I colli impenetrabili si stringevano impietosi attorno al violato palazzo senza tempo che aveva nutrito, per alcune giornate spensierate, i giocosi animi di annoiati cittadini delle sublimi Highlands. E lancestrale altopiano, bagnato dalle lunghe ombre dei contorti alberi, spogliati dallavanzata stagione, esalò il quotidiano saluto alla cieca luce della stella calante.
* * *
La curiosità vince spesso ogni reticenza convenzionale, e quando questa primaria dote si erge a sicura protagonista nella mente razionale di una giovane donna tediata dallordinario susseguirsi delle vicende umane, ne scaturisce un inconsueto e spregiudicato vigore, la cui efficacia supera di gran lunga il mestiere consolidato di qualsiasi indagatore provetto. Così Lady Lotheby, rimosse le ultime catene del formalismo nobiliare, sintestardì nellottenere personale soddisfazione al suo travolgente desìo di verità: o, per meglio dire, decise di prender cognizione del contenuto della missiva del Conte, superando le strenue resistenze frapposte dal tetro Jonathan.
Questi insistette a lungo, impettito, sulla soglia degli appartamenti di Sir James, senza alcunché proferire mentre ella si allontanava visibilmente delusa. Lo stette poi ad osservare per alcuni minuti, riparata dallingombrante mobilio del corridoio, in imbarazzata posa furtiva. Il servitore perseverava irremovibile: ben poche, se non nulle, erano le possibilità di penetrare, non vista, allinterno della camera. Avrebbe dovuto escogitare un valido piano alternativo, ricorrendo alle sue non comuni doti di lucido raziocinio e diligente analisi dei fatti. La pragmaticità delle sue scelte si sarebbe resa molto utile in simile circostanza.
Ad un tratto Jonathan lasciò incustodito lingresso agognato, per dirigersi ad una porta vicina, probabilmente, immaginò, per soddisfare un impellente bisogno fisiologico. Il momento era di certo propizio, se non unico.
Sgattaiolò rapida, alzandosi il voluminoso strascico, verso la porta abbandonata. Provò ad abbassare la lucida maniglia, esercitando la minima pressione possibile per evitare cigolii rivelatori, e con grande sollievo riscontrò che non era chiusa a chiave. Entrò silenziosa nella penombra inerte della stanza, dopo essersi voltata nella direzione in cui era scomparso Jonathan per sincerarsi della propria libertà di azione. Richiuse dietro di sé la barriera lignea appena violata, e strinse le palpebre per assuefarsi più celermente alla semioscurità del nuovo ambiente. Si immobilizzò per alcuni istanti, trattenendo a forza il respiro, quando avvertì il rintocco regolare di passi che riecheggiavano allesterno, sempre più vicini: Jonathan stava tornando a vegliare laffranto riposo del suo padrone. Fortunatamente sentì luomo arrestarsi davanti alla porta e riassumere la precedente posizione.
Dopo pochi attimi di spasmodica attesa si decise a proseguire, appoggiando lentamente, uno dopo laltro, gli insicuri piedi sopra il liscio pavimento di marmo. Riuscì a distinguere i contorni sfumati degli antichi mobili, dinestimabile valore, che arricchivano le pareti dellanticamera: la sua fantasia stava creando forme distorte e terribili, emergenti dalle ombre malferme che popolavano la stanza. Non udiva che rumori sconcertanti e scricchiolii improvvisi, che la fecero sussultare in più duna occasione.
Il timore di essere colta in luoghi a lei interdetti per espressa volontà del proprietario, nonostante la lunga amicizia che li univa, e la vergogna di essere sorpresa in flagrante tentativo dindebita sottrazione, le procuravano infinita afflizione. Ma la pregnante curiosità e lindole aggressiva che conservava le fecero acquistare un indomito coraggio. Così avanzò, senza più freni, nel cuore dellappartamento, nel segreto domicilio di Sir James.
I pesanti tendaggi tirati ostruivano laccesso agli estremi raggi del sole cadente. Purtuttavia i suoi occhi limpidi e irrequieti potevano già scorgere la sagoma possente del barocco baldacchino, in fondo alla camera.
Lady si avvicinò con cautela al letto, intenzionata a controllare il tranquillo sonno della figura coperta dalle folte coltri, e rimase senza fiato quando si accorse che luomo non emetteva alcun respiro. Si chinò sul letto e lo scosse lievemente. Ma non ne uscì alcun segno di vita.
Il panico sorvolò prepotente la sua mente annebbiata, ma lo sconcerto durò solamente pochi istanti. Ella si affrettò concitata a tirar via le coperte, e ciò che vide superò ampiamente ogni sua fervida immaginazione. Nessun corpo vi giaceva: Sir James era scomparso nel nulla.
Ad un tratto le sovvenne, con chiarezza, la ragione della sua indesiderata intrusione. Cercò assennatamente la lettera del Conte di Juissaurac, e non tardò a scovarla in bella mostra sopra il piano del comodino, accanto al giaciglio. Laprì con voluttuosa euforia, senza badare più ad evitare suoni sospetti, che ora, anzi, provocava con gusto.
Il contenuto la sconcertò ulteriormente: unindecifrabile serie di figure, simili a numeri romani, solcavano irregolari il foglio, che al tatto si rivelò composto da materiale raffinato e sconosciuto, nonostante poche ore prima le fosse sembrato tra le mani del destinatario quale pregiata ma comune pergamena.
In quel momento non riusciva a spiegarsi molti fatti a dir poco bizzarri. Fece scivolare lo sguardo sugli oggetti che adornavano la regale dimora delloscuro signore (così le appariva adesso il singolare anfitrione): ma tutto pareva in ordine.
La sua fronte era tuttavia madida di sudore, e un raggelante brivido le percorse la schiena mentre annaspava alla ricerca di una qualsiasi soluzione razionale. A dir il vero, si sarebbe accontentata persino di una spiegazione illogica e inaccettabile, purché qualcuno o qualcosa le restituisse un pensiero rassicurante.
Allimprovviso udì aprirsi sonoramente la porta dellingresso, e trasalì gemendo sottovoce. Sarebbe stata ordunque scoperta, con le braccia appoggiate sopra un letto vuoto, in una stanza cui le era stato proibito entrare? La sua sciocca vanità lavrebbe condotta quindi allignominia più penosa?
Beth! sei qui?
Earl Thomas. La sua confortevole voce le penetrò il cervello rintronato dal terrore, e una rinnovata fiducia rese saldo il suo labile stato emotivo.
Thomas! sei proprio tu? riuscì finalmente ad esalare.
Beth. Per buona sorte ti ho presto ritrovata! Mi ero assai preoccupato, giacché mi era parso fossi rimasto il solo essere vivente in questo enorme palazzo...
Lady gli si avvicinò perplessa. Cosa intendi dire?
Solo che il maggiordomo non si è più fatto vivo, e anche tu non rispondevi...
Jonathan! Credevo che fosse qua fuori, o, almeno, mi sembrava di averlo poco fa udito dietro la porta, di guardia agli appartamenti...
E tu come hai fatto ad entrare, se è vero chegli, vigile, era là dove dici, mia cara? disse luomo accigliato, come per rimproverare la povera consorte.
Oh, è una storia lunga... Ma non è questo che importa, Thomas. Ho qualcosa da farti vedere.
Adesso? Sei sicura che sia importante? Ha a che fare con il furto, forse? chiese trafelato Earl Thomas, incuriosito in maniera sospetta dal singolare comportamento della donna.
Pazienta, mio ansioso inquisitore, e giudicherai tu stesso dellimportanza della cosa.
Lady lo prese per mano per condurlo verso il baldacchino, per renderlo edotto della strana scoperta. Thomas ebbe appena il tempo di constatare limprevista assenza di Sir James, e di toccare con mano la strana lettera, quando inconfondibili passi risuonarono lenti tra le pareti del corridoio.
Jonathan stava ritornando.
Il lungo servitore entrò rapidamente nella stanza, e vide i due ospiti in evidente imbarazzo. Eccovi, finalmente. disse ponendo seriosamente lo sguardo lancinante sulla confusa coppia. Sir James sarà furioso, immagino. continuò imperterrito, mentre Lady arrossiva visibilmente, mossa dalla vergogna.
Dopo un interminabile istante di pesante silenzio, ella ritrovò il proprio sangue freddo e, senza esitare ulteriormente, replicò con vigore.
Sir James è scomparso! gracchiò impaurita, mentre Thomas tirò sollevato un sospiro di sollievo, allargando orgoglioso, in un mezzo sorriso, le labbra essiccate dalla tensione.
Jonathan non parve perdere la compostezza scolpita imperituramente in ogni linea del suo secco corpo, ma trasalì lievemente. I misteri sembravano moltiplicarsi, a Northern Castle, e i tre si guardarono profondamente negli occhi, cercando ognuno nello sguardo dellaltro una pur labile traccia di verità.
Non è tutto, Jonathan. continuò Thomas, assumendo una altezzosa espressione di superiore intelligenza. Abbiamo trovato una singolare forma di missiva, pare di materiale sconosciuto, accanto al letto del suo padrone. Ne era forse a conoscenza? disse infine con un aspro tono accusatorio.
No, Sir. rispose prontamente il servitore. Poi tacque, e il suo sguardo si svuotava con eccezionale rapidità, mentre fissava instupidito il suo interlocutore.
Occorrerà chiamare qualcuno, ritengo. intervenne Lady Lotheby con saggia arguzia.
Dopo una breve pausa, Thomas abbattè di riflesso la sua proposta: E a chi pensi, se è lecito sapere? disse sarcastico forse al grande Ispettore McOnion?
E rise di gusto.
Passarono altri infiniti istanti di elettrizzante attesa, altri minuti preziosi nei quali nessuno parve raccogliere a sufficienza le idee per prendere in mano la situazione, sempre più intricata. Ma alla fine, deus ex machina, Jonathan ebbe una vera intuizione. O forse si ricordò di qualcosa di importante.
LIspettore McOnion non deve essere lontano sentenziò.
Al che Thomas non seppe trattenersi, e incominciò a sproloquiare. E perché mai? In fondo siamo solo in una sperduta landa desolata a parecchie miglia dalla civiltà! Invero Glasgow non dista più di settanta miglia, o forse lIspettore gira nei paraggi? Bisognerà che tu vada. Ma, avete sentito? Hanno bussato, mi pare. Deve essere il divino McOnion che viene a salvarci! Aprite la porta, presto!
Lady era esterrefatta.
Non Jonathan, che, sotto una dura scorza, lasciò intravedere un flebile sorriso. Quando Thomas ebbe poi concluso la sua inconcludente orazione, il divertito servitore osò replicare, con rispetto, alla sua feroce ironia: LIspettore è uso a trascorrere buona parte della stagione nella tenuta adiacente a questa, a non più di cinque miglia. Se siamo fortunati, lo troveremo. Thomas iniziò a percepire un certo disagio Solitamente rifugge la lieta compagnia che Sir James può abitualmente offrire, e preferisce rimanere appartato. Thomas era quasi certo di scorgere fiochi lumicini danzare innanzi alla propria vista È per questo motivo che non si è fatto vivo durante il vostro soggiorno. Tuttavia non disdegnerà di porgere il proprio aiuto in questo caso. Dopotutto, affrontare i misteri lo ha sempre affascinato, e non possiamo negare che di un mistero vero e proprio si tratti.
Lady annuiva con vigore ad ogni misurata parola di Jonathan, mostrando una rinnovata vitalità, dopo liniziale sconforto che laveva catturata.
Thomas al contrario non si sentiva molto bene. Cercò appoggio sulle spalle della consorte, ma le gambe lo sembravano trascinare giù, verso gli abissi oscuri del disonore, piuttosto che sostenerlo. Lonta lo stava sommergendo, impietosa, e allimprovviso, mentre annaspava faticosamente per mantenere intatta la propria coscienza, cessò di vedere ogni cosa.
Il maggiordomo, composto, e la donna, spaventata, lo osservarono inerme crollare a terra, sopra il lucido marmo del pavimento finemente decorato.
* * *
Fu come un sogno ad occhi aperti, ma non fu un sogno piacevole. Thomas ebbe limpressione di osservare con precisione ciò che lo circondava: il solenne contorno dei favoriti di Jonathan, molto vicino a lui; la sottile figura, mai come allora tanto cara, di Elisabeth, il cui volto però non riusciva a vedere; i movimenti frenetici di un uomo molto alto, al quale la corta redingote di velluto marrone, che indossava con goffaggine, donava un aspetto irreale.
Non riusciva ancora a distinguere con certezza le luci e i colori dellambiente che lo ghermiva, quando giunsero, inaspettati, i suoni.
Pare che Sir Thomas stia riprendendo conoscenza, Lady gli sembrò ad un tratto di intuire tra la confusa irruenza dei rumori che si sovrapponevano indistinti.
Questo non può che rallegrarmi, caro Jonathan soggiunse Elisabeth, rassicurata.
Rinfrancato dal dimenticato conforto, Thomas iniziava a scorgere, sempre più vicina, la luce dellagognato risveglio. Ma un timbro di voce sconosciuto e irritante allontanò presto la dolce sensazione:
Mi auguro che il recupero della sua gravida coscienza sia tuttavia repentino, giacché ho necessità di procedere nelle indagini. gracidò impietosa la redingote marrone Suvvia, rovesciategli un poco dacqua fresca sul viso. Tornerà come nuovo.
Thomas non ricordava esattamente le parole che seguirono. Immaginò comunque che le sicure proteste degli altri presenti non avessero fatto desistere luomo dal suo umido proposito, giacché si ritrovò in breve fradicio dalla testa ai piedi.
Thomas! qualcuno gli gorgogliò nellorecchio, stillante grosse gocce dacqua Earl Thomas! ripeté lacuto inquisitore.
LIspettore McOnion, presumo. ebbe infine la forza di ribattere, mentre cercava di asciugarsi con un morbido drappo tempestivamente portogli da Elisabeth.
Non è il caso che si formalizzi troppo, Thomas. replicò indignato lospite Questa in fondo non è che una visita di cortesia, e voglio che tra di noi siano eliminate superflue formalità, giacché il compito che mi spetta è ingrato. Perciò, ritengo sufficiente che lei si rivolga a me semplicemente con Ispettore McOnion. concluse soddisfatto della propria magnanimità.
Prima che Earl Thomas potesse anche solo pensare di cimentarsi nella comprensione di quanto avesse udito, Jonathan intervenne con puntigliosa tempestività. LIspettore è già stato messo al corrente dei vari aspetti della situazione esordì con enfasi ed ha altresì provveduto ad una minuziosa ispezione dei luoghi, senza nulla trascurare...
È vero, la mia indagine è stata meticolosa al limite delle umane possibilità...
...Ma non ha trovato nulla, immagino dedusse Thomas, iniziando a diffidare delle reali capacità di quella sorta di mito vivente, più simile ad un ilare simulacro che al ritratto di uomo distinto e scrupoloso, le cui gesta la voce del popolo era solita magnificare.
Jonathan rispose per McOnion, lievemente indispettito: Purtroppo, nonostante laccurata ricerca, sembra che nessun indizio sia stato lasciato né dallastuto birbone che ha sottratto la cornice, né dallo scomparso Sir James.
Forse la singolare lettera che abbiamo trovato potrebbe offrire un punto di partenza rilevante... suggerì imbarazzata Lady Lotheby, che evitava di dirigere lo sguardo verso lIspettore non perché fosse da lui intimorita, ma a causa della curiosa silhouette chegli sfoggiava, noncurante del pubblico ludibrio cui ogni volta si doveva, senza dubbio, esporre.
Ci avevo già pensato, ovviamente. simpettì inorgoglito lIspettore, mentre le sue narici si stringevano imponenti. E ho concluso che si tratta in effetti di un messaggio, probabilmente in codice.
Rivolgendosi nuovamente a Thomas, assunse poi un tono severo, mentre il suo torace evanescente si inarcava sfidando le leggi della gravità.
Piuttosto, reputo di maggiore importanza interrogare il signore coi capelli lunghi, per sapere cosa egli fece nel tempo in cui Lady entrava nelle stanze di Sir James e il lungo servitore andava al bagno... aggiunse quindi con un eccesso di finezza.
Thomas, dissimulando a malapena il fastidio che lindisponente Ispettore gli arrecava, raccontò profusamente quanto si ricordava, indugiando principalmente sulle raffinate tecniche investigative che aveva improvvisato, nella ricerca di una qualsiasi traccia idonea a chiarire il delitto perpetrato. Infine si professò del tutto alloscuro dei contemporanei movimenti della consorte e di Jonathan, essendo stato occupato in maniera esclusiva dalla questione del furto della cornice. Non fece però alcun cenno alla narrazione di Sir James, né tantomeno alle presunte qualità eccezionali delloggetto.
Terminata la deposizione, attese poi con diligenza il responso del curioso ospite.
McOnion ristette per alcuni attimi in totale silenzio, accarezzandosi distrattamente la maestosa proboscide. Poi, dando limpressione di aver ponderato a fondo le parole del testimone, azzardò dubbioso: È sicuro di avermi riferito tutto quanto è in sua conoscenza?
Certamente lho fatto! replicò prontamente Thomas.
Sarà, ma alcuni lati dellintera vicenda non collimano, sentenziò lIspettore gongolante, ed io vi dimostrerò quali sono e perché.
I presenti sospirarono annoiati, mentregli si profondeva in argute elucubrazioni dirette ad evidenziare le presunte incongruenze, accompagnando con enfasi la propria esposizione con gesti ampi e misurati.
Earl Thomas ha testé dichiarato che si trovava in giardino allorché Lady sintroduceva di soppiatto cosa tra laltro altamente censurabile negli appartamenti del padrone di casa, lo stimato e compianto Sir James. Ora, risulta palese alla luce meridiana che non ha chiarito nei dettagli il motivo per cui è uscito dal palazzo, né che cosa egli fece durante il considerevole lasso di tempo che mi pare ragionevole stimare in circa venti minuti in cui si è trovato solo allaperto. In secondo luogo emerge dal confronto delle versioni dei fatti che ho ricevuto dal personale di servizio che Thomas non è stato visto uscire dalla porta principale, né alcuno lo ha notato mentre si aggirava, con fare sospetto, tra le aiole del parco, dovegli asserisce di essersi intrattenuto.
"Tertium, non appena sono stato informato dal maggiordomo che necessitava il mio aiuto, mi sono permesso di verificare la bontà dei titoli nobiliari degli ospiti, per puro spirito di precisione. Ebbene, non senza estrema sorpresa, è emerso che il Ducato di Hampshire, di cui Thomas si vanta unico ed indiscusso titolare, in virtù di una carta di concessione reale, tuttora depositata presso larchivio generale di Westminster, è appannaggio di Sir James.
"In aggiunta, dal momento che lo stesso Thomas dopo una lunga ed inspiegabile assenza si è deciso a recarsi in visita a Sir James in maniera così improvvisa, si inferisce con facilità il premeditato intento di architettare una complessa operazione ai danni del modesto e legittimo Duca. Io ritengo infatti che il qui presente Thomas, probabilmente avvalendosi della complicità della consorte, abbia perpetrato un efferato delitto allo scopo di eliminare un vincente antagonista nella sua crudele lotta al titolo fasullo di cui si foggia.
"Per quanto riguarda la lettera ritrovata nella camera da letto, ritengo chessa sia stata artatamente creata e deposta, se non in prima persona avvalendosi della collaborazione di altri oscuri personaggi, dalla temibile coppia di impostori. E questa è la verità, caro Thomas. concluse alfine lindefesso McOnion, tra gli sguardi inorriditi degli astanti.
È veramente andata in questo modo? aggiunse poco dopo lo stupito Jonathan, rompendo il silenzio generale.
Suvvia, Thomas, confessi... Non sia timido.
Milady, per cortesia, non assuma quellatteggiamento così distaccato. Anche lei è ugualmente responsabile, dovrebbe capirlo... disse quindi lIspettore alla donna, che stava cercando di allontanare dalla sua candida mente lo spettro di unaccusa tanto infamante quanto ingiusta, ostentando unironica indifferenza nei confronti del proprietario di quegli stivaletti di cuoio refrattari alla luce più fioca.
Alfine linquisito prese finalmente la parola:
Apprezzo la celia, purché non sia cosa seria esclamò Earl Thomas irritato, e sebbene comprenda le sue ragioni di uomo immodesto e petulante, io non posso evitare di sfidarla a duello per lonta che mi ha procurato con le sue menzogne.
Ordunque nega levidenza?
Non levidenza del suo smisurato apparato olfattivo, nasone!
Ma come! Egli mi sta insultando, quindi? chiese pleonasticamente lIspettore rivolgendosi al servile Jonathan.
A questo punto sono io che vi chiederò soddisfazione!
E soddisfazione sia! esplose Thomas in una voce stridula e penetrante, acceso dallira incontrollata che sgorgava dal suo petto come una pioggia di meteore.
Ed io sarò ben lieto di offrirmi come imparziale giudice della contesa intervenne pacato Jonathan sempre ché la mia presenza sia da voi ritenuta essenziale...
Certamente lo sarà. confermò lIspettore Questo malandrino che ora comincio a sospettare anche autore del vituperato latrocinio della cornice non lesinerà un colpo gobbo!
Mi duole notare come mai sarà gobbo quanto la sua molle spina dorsale...
Io...Io... McOnion non riuscì a terminare la frase, né comunque avrebbe trovato modo di ribattere con efficace sottigliezza alle insinuanti ferocie di Thomas, poiché una lontana eco, che non prometteva nulla di buono, risuonò improvvisa alle orecchie dei contendenti.
Che è stato? urlò isterico lIspettore Chi ha parlato, laggiù?
Mi è parso di udire un lamento soffocato, provenire dalle oscurità del Palazzo. soggiunse Jonathan, mantenendo un contegno irreprensibile.
Qualcuno sa dire con precisione donde proviene? intervenne irrequita lunica donna presente Purtroppo io non sono in grado di indicarlo.
Earl Thomas, che rimase spiacevolmente sorpreso dallinteresse repentino che la novità aveva suscitato nellanimo dellIspettore, giacché questi pareva aver dimenticato la sfida lanciata, non fece in tempo ad esprimere il proprio personale parere sullaccaduto che un secondo e notevolmente più chiaro grido si diffuse nella sala in cui i quattro stavano animatamente discutendo.
Questa volta non ho dubbi. sentenziò McOnion La voce non è distante, ed io so con certezza che proviene dal pavimento.
Mi duole far notare che sotto questa ampia stanza non vè nulla, Milord. spiegò il servitore Il precedente proprietario, il compianto Conte di Yorish, fece infatti rinforzare le fondamenta del castello mediante il riempimento delle segrete con possenti blocchi di pietra e sabbia, al fine di realizzare i piani superiori.
Questo fatto non cambia le cose. replicò lIspettore, Dovremo indagare comunque.
Probabilmente deve esserci un passaggio segreto, da qualche parte suggerì Lady Lotheby.
Jonathan annuì sorpreso. Non ci avevo pensato, Milady.
Orbene, mettiamoci al lavoro disse quindi Thomas, iniziando a tastare le pareti della sala. Non è detto che non si possa anche ritrovare la cornice prima di quanto immaginiamo.
* * *
Tuttavia non ebbero modo di proseguire la ricerca, poiché allimprovviso una sporca e virile figura si parò loro innanzi: indossava un bisunto abito scuro, e sputacchiava sul pavimento, dando limpressione di voler assumere subito il comando delle operazioni.
È ordunque questa la maniera di accogliere gli ospiti, specie se giungono da un sì lungo e periglioso viaggio? esclamò il nuovo arrivato. Parlava con arroganza, alzando con regolarità il mento infarcito di ispidi e lunghi peli incolti, e pareva avesse timore di non essere ben udito, dacché la sua voce tuonava come un oceano in tempesta.
Oh bella! disse Elisabeth E chi è costui, che insolentemente si trattiene nella preziosa dimora di un nobile in difficoltà?
E voi chi siete, bella signora? le fece eco limpertinente. La cortigiana di turno, forse?
Moderate il linguaggio, signore. intervenne Earl Thomas, seccato Dovrete darci molte spiegazioni. Non potete negare che la situazione è oltremodo imbarazzante, e noi tutti non abbiamo lo stato danimo di perdere ulteriore tempo con la vostra repellente persona!
Giovanotto, io non vi devo proprio nulla! Qua sono io lunico che, se vuole, ha il diritto di fare domande.
Thomas distrasse lo sguardo su Jonathan, che restava in singolare silenzio, e sibilò un indicibile improperio, mentre lIspettore McOnion iniziava ad arrossire per lira.
Meritereste una lezione, signore disse il lungo inquisitore Non fatico a riscontrare nei vostri modi una grave offesa al comune senso del pudore, e nelle vostre parole uninfamante ingiuria alle nostre riverite persone...
Taci, bacchettone. Ma dove lavete trovato, questo cappotto? domandò poi con aria interrogativa Non vi siete forse accorto che mentre ve lo vendeva il mercante si faceva beffe di voi? E ditemi, voi che la sapete lunga, vi pareva congruo il prezzo di mille ghinee che il brigante vi impose? O vi sembrò eccessivo, ma voleste acquistarlo ugualmente, forse per soddisfare la vostra infinita vanità?
Come osate? Come sapete queste cose?
Lospite si limitò a sorridere, ma il suo ghigno assunse unespressione di mostruoso scherno. Fece poi un paio di balzi attorno al derelitto ispettore, osservando attentamente il suo corpo sbeffeggiato e scrutando nelle sue cavità auricolari.
Non vi siete lavato le orecchie, amico mio, e pretendete di insegnare la morale ai vostri consimili, con pretenziosi atteggiamenti da uomo di potere! Ma sappiate che il potere non è qualità di questo mondo, e che invano la vostra mente annebbiata potrà trarre giovamento da mere illusioni.
Ora basta! declamò McOnion, più stupito che offeso Urgono provvedimenti!
Via, amico mio! sibilò lintruso Non vorrete, per avventura, far credere di essere in grado di farlo! Non vi sentite un po più ridicolo, adesso?
Linebetito ispettore non lo degnò neppure di una risposta, o forse non ebbe il coraggio di trovarne, e sdegnato voltò le spalle e si diresse alluscio: il suo passo era incostante, e acuti tremori parvero impadronirsi di lui. Nessuno dei presenti aprì bocca, ma quandegli se ne fu andato, la sua voce si fece sentire, più potente che mai.
Non finisce qui, insolente! Ve la farò pagare, statene pur certo!
Perdonatelo, signori miei! soggiunse il cinico ospite Ma la senescenza ha colpito la sua fervida mente prima del dovuto... Veniamo dunque a voi! Ma non mi sono neppure presentato, che scortese! Il mio nome è Antoine Des Mots, Conte di Juissaurac, e forse Sir James vi avrà già parlato di me! A proposito, dove si trova quel simpatico ometto, ché non mi ha ancora ricevuto! E sì, credo proprio che meriti un rimbrotto, per questo gesto ineducato!
Il Signor Conte si dorrà di sapere che Sir non è potuto venire di persona a riceverla poiché... è scomparso, senza lasciar traccia... disse Jonathan, puntuale come sempre.
Che mi dite, amico mio? Eppure gli avevo inviato un messaggio per avvertirlo del mio imminente arrivo!
In effetti Sir James ricevette...
Lady Lotheby non riuscì a terminare la propria osservazione, perché un nuovo grido lacerò allimprovviso le stanche menti degli ospiti, e li fece desistere da ogni ulteriore tentativo di comunicazione. Le luci si affievolirono, e una gelida brezza iniziò ad imperversare nel ricco salone, recando con sè un silenzio spettrale.
* * *
Non sapevo che il castello fosse infestato da un fantasma, caro Jonathan dichiarò il nobile francese, soppesando il turbato rossore che aveva còlto il pallido volto del butler Bisognerà considerare con attenzione lopportunità di rendere noto tale fatto straordinario, affinché un gran numero di visitatori, pagando il giusto prezzo, possa qui ammirare linconsueta manifestazione del sovrannaturale!
Forse sarebbe preferibile accertare lorigine dellurlo, prima, se non abbia a che vedere con la scomparsa di Sir James; e forsegli si trova in pericolo... suggerì preoccupata Lady.
Mandatemi a dire quando lo avrete scoperto, allora sentenziò Juissaurac Per lintanto io andrò a mirare qualche preziosa opera darte, giacché sono un po annoiato di questa situazione imbarazzante, e necessito di rinfrancare il mio giocondo spirito...
Così, tra gli sguardi smarriti degli altri ospiti, il Conte si allontanò, e si diresse imperturbabile verso le pareti adorne di arazzi e quadri autorevoli, soffermandosi quindi davanti allesatto punto in cui poco tempo prima campeggiava larcana cornice.
Non mi par vero che sia potuto accadere... mormorò Thomas rivolto a Elisabeth, facendo un cenno in direzione del Conte Pensi che dovremo sopportarlo a lungo?
Non è il caso che vi spremiate le meningi per rispondere, Lady disse a quel punto Juissaurac, con una voce grave e solenne Il tempo non gioca a vostro favore...
Che intendete dire con ciò? chiese lei sorpresa.
Con ciò intendo dire che il tempo a vostra disposizione per risolvere lenigma sta per terminare, e voi non avete ancora iniziato ad interessarvene! Ma quale strana sorta di giocatrice ritenete di essere?
Ma io non sto giocando proprio a nulla! ribattè Lady Lotheby, trasalendo. Non potete essere più chiaro?
Mi duole dirlo, essendo voi unottima ed affezionata cliente... Ma sapete le regole. Anzi, dimenticate questa conversazione, ché già il mio intervento, destinato a stimolare la vostra spenta iniziativa, è andato ben al di là del necessario!
Earl Thomas e Jonathan non parlarono, né dettero limpressione di aver assistito alla scena. Elisabeth li guardò con ansia, cercando nei loro occhi una qualsiasi spiegazione, ma non vi trovò nulla che potesse aiutarla a sorreggere la vaga sensazione di vertigine che stava provando, sempre più intensa. Le parve ovvio che ci fosse qualcosa che dovesse sapere, qualcosa che non riusciva a mettere a fuoco, nonostante lo sforzo notevole: qualcosa di estremamente semplice e reale, che avrebbe sicuramente fatto luce sul singolare e angosciante episodio.
Ad un tratto la nebbia scomparve, e Lady Lotheby si ritrovò nel salone di Sir James, a Northern Castle, e si ricordò di un misterioso furto, della scomparsa improvvisa del nobile, di un grido impresso nella sua mente, e si propose con decisione di scoprire la ragione di tutto.
* * *
Juissaurac se nera andato, alla sua maniera, evitando di salutare con ostentata noncuranza. Jonathan attendeva impassibile sulla soglia del vasto androne che dava sul giardino, mentre Thomas, seduto sul pavimento con le braccia conserte, sembrava coltivare un malinconico senso di apprensione.
Sir James era là, innanzi a loro, vestito duna gioconda e soddisfatta espressione: apparso come unombra silenziosa dalla porticina di servizio che conduceva alle cucine, li stava ora fissando tutti con curiosità, rosicchiando una coscia di pollo.
Che è accaduto, amici miei, ché mi sembrate assai preoccupati?
Elisabeth sorrise, sollevata, e sentì uscire dal proprio animo un profondo sospiro.
Invero eravamo in pensiero per voi, Sir rispose il maggiordomo per tutti Credevamo foste scomparso...
Che idea divertente! Mi dispiace tuttavia che abbiate temuto per la mia salute, ma io mi ero allontanato solo per pochi minuti, per mangiare qualcosa, giacché la triste notizia del furto mi aveva messo un poco fame...
E le grida che abbiamo sentito? domandò Elisabeth.
Oh, le avete udite? Non è stato nulla: mi sono solo ripetutamente scottato con la casseruola rovente.
Questo ci dà sollievo, Sir James, ma ci dà anche molto da pensare... lo apostrofò Thomas, costernato.
Era di vostro gusto il pollo, Sir James? chiese Lady Lotheby, con ironica delicatezza.
Non cè male, grazie le rispose il nobile, gettando a terra la coscia spolpata, e manifestando con un rotondo sorriso la propria soddisfazione.
* * *
Dunque Juissaurac è stato qui?
In risposta allinterrogativo del sorpreso Sir James, Jonathan annuì con un lento cenno del capo.
Ed occorre riconoscere chegli non si è mostrato assai cortese, sottolineò caustico Thomas giacché le sue maniere sono state assolutamente indescrivibili.
Non dovete parlar così, caro Earl Thomas. Il Conte mi aveva avvisato della sua visita, ed è colpa mia se non ha ricevuto il trattamento che meritava una persona del suo rango. Il mio comportamento è stato imperdonabile, in effetti...
E ditemi, continuò teso il padrone di casa per quale motivo egli se nè andato? Forse si è seccato oltre misura per il freddo accoglimento? Oppure quale altra a me oscura ragione potrebbe averlo indotto ad abbandonare questa dimora?
Non lambiccatevi le meningi, caro James proruppe allimprovviso la voce tonante del redivivo Conte di Juissaurac Non vi ho abbandonato, non temete. Ero solo uscito un attimo in giardino per respirare laria tersa, che già mi pareva aver dimenticato, oramai assuefatto allostile natura parigina...
Jonathan, vi prego, andate a prendere un cordiale per il nostro ospite disse James, rivolto al butler e voi, caro Conte, vogliate perdonarmi!
Non sia fatta alcuna quistione! Piuttosto, credo che sarebbe meglio affrontare subito quellargomento di cui vi parlai nel messaggio incalzò il Conte, con tono incisivo E se non faccio torto ai vostri due gentili ospiti, vorrei parlarvene in separata sede...
Earl Thomas allargò le braccia in segno di rassegnazione.
Sia dunque fatta la volontà di messere il Conte disse quindi con ironico apprezzamento, e si allontanò dalla sala, invitando Elisabeth a seguirlo nel parco.
La donna sincamminò riluttante e, indugiando per alcuni istanti, riuscì inavvertitamente ad afferrare le prime parole che Juissaurac disse confidenzialmente a Sir James.
Dovè finito il Logos, Jim?
E che ne so? Sono mica suo padre!
Dopo di ciò Lady non riuscì ad udire più nulla, né peraltro le parve di aver ben inteso ciò che aveva sentito fino a quel punto: Thomas la trascinò fuori, con una fredda morsa mai era stata così fredda! , mentre Jonathan chiudeva, umile e sornione, i battenti del grande portale.
* * *
Erano soli nel parco, ora, lei e il suo amato compagno di una vita. In silenzio sincamminarono luno al fianco dellaltra, pur evitando con cura di sfiorarsi sin le dita.
Earl Thomas, che teneva il capo chino e lo ciondolava ripetutamente come fosse un ingombrante peso da scrollare via, sembrava, contrariamente al solito, aver voglia di parlare.
La situazione è assai strana. Non capisco proprio nulla di questa incredibile storia: perché Sir James si comporti come se niente fosse accaduto; perché Juissaurac, persona oltremodo arrogante e ineducata, si sia fatto vivo proprio quando gli eventi volgevano per il peggio, dando limpressione di aver egli stesso provocato gli accadimenti nefasti degli ultimi giorni; perché il sedicente ispettore McOnion abbia tanta e tale fama, quando non è altro che una vescica di merluzzo gonfia di protervia; soprattutto non comprendo quale sia stata la sorte della meravigliosa cornice: essa pare scomparsa per opera di qualche brigante attratto dalla magnificenza del lavoro, ma non è forse altrettanto vero che ben altri capolavori attendevano inermi le subdole grinfie di qualche rapace avventore?
"Che mai dice costui?" pensava Elisabeth, irrequieta e stanca. "Cosè che mi costringe a sì grande prova? Sono forse gli eventi di questi ultimi giorni che rendono il mio spento animo così insofferente, e minacciano il flebile equilibrio che finora ero riuscita a creare? O forse qualcosa di ignoto e