- IL MAGICO
- Anche stasera lindecisione
regna
- è sempre la stessa storia
- non cè nulla che
cimpegna
- andiamo a far baldoria!
- Ma dove si può andare?
- Stasera non cè il Doria,
- non ci resta che aspettare
- e guardare quegli ultrà
- che vengon giù dal mare
- dato che in questa città
- qui da fare non cè niente
- e come vinti da viltà
- inseguiamo laltra gente,
- siamo sempre qui da soli
- impallandoci la mente
- sempre con superni voli
- giungevamo alle stelle
- superando anche i poli
- le vie sempre eran quelle
- andavamo su in piazzetta
- che è fra tutte le più belle
- di gelati a fare incetta
- sempre sobri in uniforme
- correvamo spesso in fretta
- inseguendo ignote orme
- sopra i cieli delle terre
- contemplando vacue forme
- di cresciuti fiori in serre
- il pistacchio punta in alto
- vincitor di cento guerre
- con riflessi di cobalto
- è un miracolo moderno,
- sì coperto di buon smalto
- è un monumento sempiterno
- porta alla strada del tuono
- ma il suo nome chiama scherno
- e già si placa ogni suono,
- se non si vuol dormire
- qua cè un solo posto buono
- dove non si può fuggire
- come avvenne quella volta
- che ci trovammo in un cortile
- una notte buia e stolta
- a tarda ora e a corto sonno
- prenderemo quella svolta
- che conduce su alla bolgia
- di strumenti corporali
- che piacere già da tempo
- sanno dare a brevi amori
- le pellicole bruciate
- da cui gran scandalo deriva
- ma il pudore non ha luogo
- in contorte, pure menti
- e assistiamo allironia
- di artisti sì valenti
- con sarcasmo e ammirazione
- sullo schermo fatiscente
- al "magico" si va a
lezione
- al "magico" si va a
lezione.
© The Chain 1991