Chi è Necrorius?


Necrorius l'Oscuro è un personaggio nato nell'ormai lontano 1990, quando iniziai a giocare al classico D&D®, per poi passare poco dopo all' AD&D ®. Si tratta di un Mago Specialista in Necromanzia che, dopo una breve parentesi di avventure in solitario, si è unito ad altri avventurieri formando un gruppo potente chiamato La Compagnia della Fenice.

Simbolo di Necrorius


La Storia di Necrorius


Necrorius, il cui vero nome non verrà rivelato in questa sede (per evitare che qualche malvagio individuo possa intrappolargli l'anima), nasce nei sobborghi della città di Waterdeep all'incirca vent'anni prima del cosiddetto "Time of Trouble", un periodo in cui gli Dei furono scacciati dai rispettivi regni e costretti a vagare per il mondo di Toril. Si può quindi affermare che Necrorius l'Oscuro è nato nell'autunno dell'Anno del Vagabondo (Year of the Wanderer) cioè il 1338 DR (Dale-reckoning). I primi anni della sua vita e la sua infanzia sono avvolti da un alone di mistero; di certo si sa solo che intorno ai quindici anni fu rapito da alcuni banditi e venduto come schiavo al Necromante Khazid El Blessum, per i suoi immondi esperimenti. Nonostante il terrore per la sua sorte, il ragazzo rimase affascinato dall'antro del Necromante, e dimostrò una tale passione per le Arti Oscure che Khazid decise di istruirlo ed iniziarlo ai segreti della Necromanzia. Il ragazzo non era malvagio nell'animo, ma la sua iniziazione e gli anni passati insieme a Khazid lo mutarono spingendolo verso il lato oscuro della natura umana. Ciò che dovette fare per poter imparare l'Arte fu atroce: con l'unico e debole incantesimo insegnatoli dal Necromante, dovette privare della forza, fino a farla svenire, una vittima umana. Dopodichè, Khazid uccise quest'ultima e la resuscitò come zombie. Il ragazzo, gridando a gran voce il suo nuovo nome, Necrorius, unì il suo sangue a quello del non morto. Questi fatti perseguitarono i sonni del neofita, infestando i suoi sogni per parecchio tempo. Necrorius rimase con Khazid finché quest'ultimo non venne dilaniato da un Demone che aveva evocato, e da quel momento, fu libero di andarsene in giro per il mondo. I preziosi testi di Magia del suo insegnante erano andati distrutti durante il combattimento con il Demone, così le uniche cose che si portò via dall'antro di Khazid, oltre alle sue vesti nere e al suo personale libro degli Incantesimi, furono un pugnale d'argento ed un bastone da combattimento incantato. Per sopravvivere nel mondo servivano soldi e così Necrorius, nonostante le diffidenze, si fece ingaggiare come Mago mercenario per alcuni piccoli lavoretti. Il suo sogno era tornare al Nord, a Waterdeep, e per realizzarlo si unì ad una banda di avventurieri che si stavano recando laggiù. Questa fu una svolta decisiva nella vita del Necromante: il gruppo tentò, per una cospicua somma, di liberare un nobile che era stato rapito da alcuni banditi. L'operazione fu un disastro! Tutti i membri del gruppo furono uccisi e Necrorius venne catturato, ed ebbe salva la vita solo perchè i malviventi pensarono di venderlo al mercato degli schiavi che si teneva a Calimport, nel sud di Faerün. I banditi erano guidati da Ierox Swifthand, un uomo veramente malvagio, il quale, dopo aver incassato il riscatto per il nobile, fece recapitare a casa dei parenti un messaggio che, più o meno, suonava così: "Avevamo ordinato nessuna interferenza, ma avete assoldato un gruppo di cinque persone per liberare l'ostaggio. Vi è andata male ed avete dovuto pagare... Io non dimentico chi mi fa un torto, ed è per questo che, oltre ai soldi, prenderò la vita del vostro insulso figlio". Ai genitori venne recapitato l'ostaggio tagliato in cinque parti, tanti erano i membri assoldati per liberarlo. Con a capo quest'uomo, i malviventi avevano compiuto una quantità enorme di nefandezze e il destino di Necrorius sarebbe stato segnato se, durante il viaggio verso Calimshan, non fossero stati attaccati da un gruppo di non morti. Durante lo scontro Necrorius riuscì a liberarsi e combattè strenuamente utilizzando i pochi Incantesimi che conosceva e il suo bastone magico, che aveva recuperato dal carro che trasportava le armi e i preziosi. Ierox Swifthand venne attaccato da un Wraith, e sarebbe certamente perito di fronte al gelido tocco che succhiava via la forza vitale, se non fosse stato per l'intervento di Necrorius che, grazie all'ultimo incantesimo rimasto, Tocco Gelido (Chill Touch), riuscì a far fuggire il non morto. Dopo quella notte Necrorius venne liberato e nominato consigliere di Ierox. Con i banditi rimase per due anni, finché, disgustato per le atrocità che venivano commesse, una notte uccise nel sonno la maggior parte di essi evocando una sfera di fuoco proprio nel mezzo dell'accampamento. Nella confusione che ne seguì, il Necromante raggiunse di soppiatto Ierox e, sfruttando la situazione, immerse la lama del suo pugnale nella schiena del bandito. Nonostante fosse stato colto di sorpresa e ferito abbastanza gravemente, Swifthand si voltò per affrontare la minaccia e si trovò di fronte al suo consigliere che lo fissava con sguardo carico d'odio. Ne seguì un violento combattimento che venne risolto da un Incantesimo fra i favoriti di Necrorius: Tocco del Vampiro (Vampiric Touch). Ierox sgranò gli occhi ed emise un lungo gemito mentre la vita lo abbandonava e l'energia perduta dal bandito curava le ferite subite dal Necromante. Dopo aver raccolto il pugnale incantato del bandito, il Necromante si mise in viaggio finalmente verso il Nord, verso la costa... verso Waterdeep. Gli anni passati con Khazid e successivamente con Ierox, formarono il carattere del Mago: le atrocità commesse contro gli innocenti dai banditi suscitarono in lui un tale disgusto da riportarlo sulla strada del Bene, anche se non cancellarono del tutto le alterazioni al carattere dovute ai malvagi insegnamenti di Khazid El Blessum. Da quel momento Necrorius diviene un uomo nuovo, buono con gli amici e malvagio e spietato con i nemici e con coloro che cercano di mettergli i bastoni fra le ruote!

Una fase del combattimento fra Necrorius ed un Signore degli Elementali, scontro finale dell'avventura che formò la Compagnia della Fenice

Durante il suo viaggio verso Nord, si imbatté in un gruppo di avventurieri che cercavano fortuna fra le rovine di un antico castello: fra di essi c'era Ubi Maior, un possente guerriero che legò quasi subito con il Necromante. Grande fu il combattimento di Ubi con alcuni Scarabei del Fuoco, ma ancor più grande fu la lotta, in cima alla torre del castello, fra Necrorius (ormai privo di incantesimi) e una Gargoyle... Alla fine, pur riportando ferite tremende, il pugnale magico che era appartenuto a Ierox Swifthand ebbe ragione del mostro magico. Dopo quell'avventura il gruppo si sfaldò ed ognuno riprese la propria strada. Giunto finalmente a Waterdeep, il Necromante scoprì che i genitori non abitavano più nella Città degli Splendori, ma si erano trasferiti ancora più a Nord, nella città di Silverymoon. Giunto davanti alla casa dove aveva trascorso l'infanzia, dovette subire il trauma di vederla abitata da alcuni nani che vi si erano insediati dopo averla acquistata dal padre del Mago. Fu allora che, desolato di fronte all'abitazione, venne avvicinato da Leda, una Sacerdotessa di Guarigione che seguiva il culto di Mystra, la Dea della Magia. La ragazza, una mezz'elfa, colpita dallo strano comportamento dell'uomo vestito di nero, si avvicinò e con estrema gentilezza gli chiese che cosa non andasse e se poteva fare qualcosa per lui. Per Necrorius fu come un sogno: finalmente, dopo i lunghi anni di addestramento e quelli passati con i razziatori, una parola gentile... Da quell'istante nacque la sua profonda amicizia (e qualcuno dice che si tratti di qualcosa di più) con Leda. Nonostante le ovvie differenze (lui sempre vestito di nero, avente a che fare con non morti e spiriti e demoni... e lei, normalmente vestita con colori chiari, avente a che fare con non morti e spiriti e demoni solo per scacciarli o distruggerli...) la loro amicizia si è sempre rafforzata di più con il passare degli anni. Necrorius conobbe quindi Gea, un'elfa guerriera mercenaria amica di Leda ed insieme si imbarcarono in varie avventure. In quel periodo Necrorius, con Leda e Gea, divennero lo spauracchio di banditi, Goblin e Orchetti e vennero ingaggiati per portare a termine numerose missioni. Durante questi anni vi fu anche il combattimento con Kirinstein che fece di Necrorius il padrone della Torre di Drakir. Un giorno, il passato sembrò ritornare per il Necromante... durante un combattimento con alcuni Orchi che avevano attaccato un gruppo di persone, a Sud di Waterdeep, il Mago vide tra i feriti un volto conosciuto. Immediatamente non lo inquadrò, poiché l'uomo era sporco di sangue, ma dopo le cure prestatogli da Leda la consapevolezza dell'identità del ferito colpì il Necromante con ferocia. Quell'uomo era un Ladro al servizio di Ierox Swifthand, uno dotato di lingua veloce tanto quanto il suo pugnale e la sua spada. Nestore si riprese dopo alcune ore grato a Leda per avergli salvato la vita. Ma la sua espressione radiosa mutò istantaneamente quando il Ladro vide il viso del Mago che aveva contribuito a salvarlo. Temendo per la propria vita Nestore tentò la fuga ma venne trattenuto da Gea. Si scoprì che il Ladro era stato assoldato da un gruppo di avventurieri per le sue abilità ed aveva vissuto alcune avventure con quei compagni che ora giacevano morti accanto ai cadaveri degli Orchi. Nestore affermò di aver cambiato vita, di dedicarsi all'avventura e non più alle razzie, anche se ammise che le abilità imparate sotto la guida del crudele Ierox gli erano servite per sopravvivere senza il supporto della banda di banditi. Necrorius ricordò che l'uomo, pur uccidendo a sangue freddo e spesso alle spalle, non aveva mai mostrato la crudeltà che caratterizzava la maggior parte dei banditi di Ierox, e ricordò pure che egli era uno dei più loquaci e simpatici, capace di far tornare il sorriso anche sul volto di un morto. Dopo questo fatto, Nestore si unì al gruppo e mise a disposizione del Necromante e degli altri le abilità ladresche tanto utili in molte situazioni. Così, in quattro, vissero molte avventure e alcune volte a loro si univa anche Ubi Maior, ritrovato dal Necromante in una taverna di Waterdeep mentre partecipava ad una gara (illegale) di forza. Il gruppo, poi, si mise alla ricerca di un artefatto chiamato l'Uovo della Fenice, una ricerca lunga e difficile che portò alla formazione della Compagnia della Fenice. Ad un certo punto dell'avventura, Gea dovette abbandonare i suoi compagni, richiamata dalla gente del suo villaggio per risolvere un problema che lo affliggeva. Il gruppo così rimase nuovamente in quattro poiché nell'avventura partecipava anche il buon vecchio Ubi. Fu allora che si unì a loro l'ultimo membro della Compagnia, Gon di Tempus. Il Sacerdote Guerriero avvicinò il gruppo in una Locanda, offrendo i propri servizi e la propria forza per il compimento della missione: Tempus gli aveva parlato in sogno, così disse, e lo aveva esortato ad unirsi a quel gruppo di coraggiosi dove luci ed ombre si univano e si fondevano. All'inizio i compagni erano molto restii ad accettare l'offerta del Sacerdote, ma poi, valutato che la missione era estremamente rischiosa e difficile, acconsentirono. Nacque così il gruppo che, al termine di quell'estenuante avventura, prese il nome di Compagnia della Fenice. Da allora Necrorius è cresciuto in abilità e potenza divenendo un avversario di tutto rispetto per coloro che hanno osato o che osano intralciarne il cammino.

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