![]() | Tutore di Naviga: LOSSODROMIA |
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Abbiamo visto come, navigando in acque tranquille, la prora vera e la rotta vera coincidano, escludendo ovviamente gli errori della bussola.![]()
Volendo ora immaginare la linea seguita dalla nave sulla superficie terrestre, ci troviamo a dover definire una curva che forma con il meridiano un angolo costante, curva che viene chiamata lossodromia. Se, per esempio, partiamo da un punto A con Rv Nord-Est, vale a dire con rotta 45°, descriviamo una curva sulla superficie terrestre - una spirale (una spirale logaritmica, per l'esattezza) - che si avvicina ai poli senza mai raggiungerli: navighiamo, appunto, per lossodromia.
Se volessimo andare al polo nord o al polo sud? Non dobbiamo far altro che andare con rotta Nord o 0°, oppure rotta Sud o 180 gradi; in pratica seguiamo il meridiano, navighiamo quindi su una circonferenza massima. E se vogliamo seguire l'equatore? Basta partire dall'equatore stesso e navigare con rotta Est o 90°, oppure rotta Ovest o 270 gradi.
a navigazione per circonferenza massima o per circolo massimo, come si dice altrimenti, č una navigazione un po' particolare: ne riparleremo.La lossodromia, quale curva matematicamente definita, permette di risolvere i problemi basilari della navigazione:
Calcolo di rotta vera e cammino lossodromico
Un problema ci permette di ricavare la rotta vera ed il cammino lossodromico, conoscendo le coordinate del punto di partenza A e di quello d'arrivo B. Questo problema trova solo applicazione teorica, in quanto nella pratica, le rotte ed il cammino vengono misurati sulla carta nautica.Calcolo delle coordinate di arrivo
Date le coordinate del punto di partenza, avendo calcolato la Rv seguita ed il cammino lossodromico percorso - in breve ml - determinare le coordinate del punto dove, presumibilmente, ci troviamo. Fermiamoci un attimo.
Primo: come calcoliamo la Rv? Facile: correggiamo la Pv in funzione di scarroccio e deriva.
Secondo: e per ml? Ci rifacciamo al concetto di velocitą che ricaviamo, infatti, dividendo lo spazio percorso per il tempo trascorso; possiamo dunque calcolare il valore di ml in miglia, moltiplicando la velocitą propulsiva o Vp, per l'intervallo di tempo in ore, o Dt. Quest'ultimo concetto diventa, espresso in formula, di una brevitą sconcertante: ml=Vp*Dt
Bene! Tutto fatto, quindi. Non proprio.
Per quanto bravi, difficilmente abbiamo valutato esattamente l'influenza del vento e della corrente; inoltre, se č vero che usiamo la bussola per seguire la rotta (prora?) č anche vero che nessuno strumento, per quanto preciso, č privo di errori. Questo significa che il bravo timoniere crede di seguire una certa Pv; la nave segue una rotta vera; quella che legge il timoniere sulla bussola č una prora bussola o Pb. Tutte queste considerazioni per una sola conclusione: le coordinate del punto ricavate mediante il calcolo sono, per forza di cose, approssimate. Ecco perchč il punto calcolato lo chiamiamo punto stimato. Niente di cui preoccuparsi, comunque.L'attuale tecnologia mette a disposizione svariati strumenti, elettronici e non, per determinare la posizione della nave con sufficiente precisione. Et voilą, ecco definito il punto nave. Determinati i valori di scarroccio e deriva come differenza tra Rv e Pv, la deviazione quale errore della bussola, possiamo riprendere la navigazione con maggiore cognizione di causa... E fare un punto nave non appena possibile.