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Gian Galeazzo Visconti
 
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Conte di Virtù, figlio di Galeazzo II° e di Bianca di Savoia, fu Duca di Milano nel 1395 dopo essere stato Signore di Milano dal 1378. Sposò Isabella di Valois e in seconde nozze Caterina figlia di Bernabò Visconti. Ebbe otto figli. Morì il 3 settembre 1402 nel castello di Marignano. Così ne parla Paolo Giovio: "Rilusse subito in Giovan Galeazzo fin da'primi principj della fanciullezza sua così maravigliosa dimostrazione di gravità e di prudenza, veggendosi in lui fiorire sovra l'uso di quell'età, accortezza, giudicio e memoria; che molti per ragion naturale credetterob ch'egli dovesse morir tosto: ne pensarono mai, che così gran doti del suo innanzi tempo maturo ingegno dovessero arrivare alla debita perfezione degli anni. Dicesi, come si legge nella vita del Petrarca, che avendo Galeazzo suo padre, come era usanza sua, chiamato il consiglio, ed essendo molti singolari uomini togati ricevuti nelle sue camere secrete postisi a sedere, egli scherzando domandò al fanciullo , che per avventura allora con occhi fissi stava a guardare il volto e l'abito di quegli uomini savj, quale di quel numero gli paresse il più savio, e che subito il fanciullo, il quale allora avea manco di cinque anni, con volto spesso consideratoli tutti d'uno in uno, andò finalmente a ritrovare il Petrarca, il quale egli non avea mai più veduto, e piacevolmente presolo per la veste lo pregò che si volesse lasciar menare da lui a sedere nella sedia del padre; e che subito ognuno maravigliandosi molto cominciò a ridere, che quel fanciullo con acuto giudicio avesse eletto il poeta eccellentissimo di gran lunga sopra gli altri di quell'età. Ed essendo egli poi di mano in mano per tutti i gradi dell'età sua con gran cura allevato da elettissimi precettori e maestri, non l'abbandonò la natura, si ch'egli non perseverasse in quel medesimo tenore di giudicio e di costumi. Perciocchè passato dalla fanciullezza nell'età matura, in tanta varietà d'azioni mostrava sempre tal testimonio d'ingegno, che non v'era alcuno il quale ingannasse l'opinione di lui fermata con l'ajuto della natura e stabilita con la lezione di molte istorie e con l'esperienza delle cose; talchè presentendo egli tutte le cose, e quelle ancora ch'erano a venire, pareva che reggesse la fortuna col consiglio."
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