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Via Candia
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Prevosto di Melegnano (1728-1812). Nato a Melegnano, figlio di Cesare e di Giacinta Gallina. Alla morte del prevosto Ciceri nel 1765, l’arcivescovo di Milano, cardinale Pozzobonelli, elesse il Candia come prevosto,  nonostante l’età relativamente giovane di 37 anni.  Tra le sue prime opere vi fu la costruzione della nuova chiesa dei Servi, perché quella esistente dal 1515 non era più sufficiente. Operò la revisione e la permuta di alcuni beni immobili ecclesiastici che consistevano nei prati rurali adiacenti al Cimitero attuale, sempre inondati dalle acque del fiume Lambro, e dove vi erano i resti di un rione chiamato di San Materno al Castelvecchio.  Volle lo sviluppo e una maggiore organizzazione della Scuola della Dottrina cristiana.  Il Candia era a capo di 24 sacerdoti, tra i quali vi erano 11 canonici. Inoltre stavano in seminario 12 seminaristi melegnanesi.  Gli avvenimenti politici toccarono da vicino anche il settore ecclesiastico melegnanese, quando Giuseppe II, figlio di Maria Teresa d’Austria, poi Napoleone e la Repubblica Cisalpina decisero la soppressione anche a Melegnano di quattro conventi maschili e di uno femminile, e l’antico Ospedale dei Pellegrini accanto alla chiesa dei santi Pietro e Biagio. Ma il Candia poté, con i beni dei soppressi conventi, far approvare dal governo della Cisalpina la erezione del Luogo Pio di Carità,  cioè di un Ente di soccorso e di beneficenza per i poveri e gli ammalati di Melegnano, provvedendoli di cure e di medicine e di visite mediche gratuite.  Più dolorosa fu per lui la consegna di forti somme di denaro parrocchiale, a stento raccolto, dato per richiesta di bisogni militari, e la consegna di 20 chilogrammi di argento dei vasi preziosi  e delle suppellettili sacre della chiesa di san Giovanni; il Candia, tuttavia, poté riavere una preziosa lampada d’argento e poté salvare anche le campane della chiesa di san Giovanni il 16 maggio 1811, quando aspettò di incontrare lo stesso Napoleone di passaggio, di notte  davanti alla chiesa parrocchiale, fermando la carrozza dell’imperatore, parlandogli e ottenendo la salvezza delle campane.  Un anno dopo, l’11 agosto 1812, don Giovanni Candia morì dopo oltre 46 anni di attività come prevosto di Melegnano. Aveva 84 anni.  La via  Giovanni Candia è lunga metri 40 e larga 6 e si incunea proprio nell’ex giardino del soppresso monastero delle Suore Orsoline, nella zona che popolarmente in dialetto era chiamata  el Giardinòn presso la chiesa dei santi Pietro e Biagio.  
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