A stella
La topologia a stella prevede l'esistenza di un nodo centrale, al quale sono collegati tutti gli altri (Fig. 1). Tutti i problemi riguardanti la trasmissione dei messaggi all'interno della rete sono a carico del sito centrale. In particolare, se un nodo N vuole trasmettere un messaggio al nodo M deve comunque inoltrarlo a C sito centrale.
Questo tipo di rete utilizzata per lo pi� nelle reti geografiche ha un funzionamento abbastanza semplice, ma presenta il pericolo che al nodo centrale si verifichino delle code di messaggi. Due reti a stella possono a loro volta essere collegate fra loro.
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Ad anello
Nella topologia ad anello, si ha un collegamento circolare tra tutti i nodi; in questo modo, ognuno � connesso esattamente ad altri due. Se il sito A deve mandare un messaggio a D, tale messaggio deve prima arrivare ai nodi intermedi ed in questo caso ha due possibili strade un passando da B e C l'altra per F ed E. questo tipo di configurazione � molto usata nelle reti locali.
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A maglia
La topologia a maglia non corrisponde a uno schema predefinito; in essa, ogni nodo � collegato con almeno un altro. Non � necessario, come si pu� facilmente intuire in questo tipo di collegamento le strade che possiamo utilizzare sono di pi�. Questa configurazione � tipica delle reti geografiche, nate dal collegamento di strutture preesistenti, e quindi da un progetto stabilito in modo preciso fin dall'inizio.
Avendo gi� fatto riferimento alla differenza tra reti locali (LAN, Local Area Network) e geografiche. Si pu� osservare, ora, che pi� reti locali possono, a loro volta, essere connesse, in modo da entrare a far parte di strutture pi� ampie (MAN, cio� Metropolitan are Network oppure WAN, Wide Area Network). A volte, pu� essere necessario collegare tra loro sistemi di comunicazione differenti, caratterizzati da diverse regole (o protocolli) per la trasmissione dei dati. In questi casi il collegamento � reso possibile da prodotti software, detti gateway. Quando si presenta la necessit� di progettare una rete o di ampliarla o di collegare tra loro strutture gi� esistenti, la variet� e la complessit� dei problemi da affrontare richiedono l'intervento di esperti del settore. In particolare, sar� necessario disporre di tutte le risorse atte ad ottimizzare il lavoro avvalendosi anche di tecnici specializzati. Naturalmente, non si pu� trascurare il punto relativo ad eventuali costi/benefici che in questo campo non sono da sottovalutare. A questo proposito una scelta significativa � quella tra linee dedicate e linee commutate. Una linea si dice dedicata quando collega due nodi in modo permanente, senza alcuna interruzione, nemmeno quando non � in atto alcuno scambio di messaggi. In questo modo, si ha un servizio pi� affidabile e non si corre il rischio di attese troppo lunghe, ma, naturalmente, occorre sostenere costi pi� onerosi. Se la linea � commutata, invece, due nodi restano collegati per un periodo limitato di tempo. Il sistema telefonico offre un esempio di commutazione circuitale: la connessione tra due nodi viene realizzata "passando" per una serie di nodi intermedi (centralini) e resta fissa per tutta la durata della conversazione, cio� per tutto i tempo in cui avviene lo scambio di messaggi. Il circuito, quindi, resta attivo finch� non viene effettuata la connessione. Per sfruttare ancora meglio le linee di una rete, si usa la commutazione di pacchetto, che prevede la suddivisione di ogni messaggio in parti, o pacchetti, appunto, di lunghezza massima prefissata. Ognuno di essi viene inviato in modo indipendente dagli altri; pu� succedere, in questo modo, che diversi pacchetti appartenenti allo stesso messaggio seguano percorsi distinti e anche che arrivino a destinazione in un ordine differente da quello originario. Occorre, allora, che vengano opportunamente numerati, in modo che il nodo ricevente possa riordinarli, per ricomporre correttamente il messaggio. La crescente diffusione delle reti ha ulteriormente accentuato la necessit� di stabilire, in campo informatico, degli standard. Esistono addirittura diverse organizzazioni internazionali che si occupano di questo problema. Una di queste, l'ISO (International Standards Organization), ha elaborato nel 1980 un modello, detto modello OSI (Open System Interconnection), che costituisce un punto di riferimento per le regole, o protocolli, da utilizzare nella trasmissione dei dati in una rete. La bont� di questo modello risiede soprattutto nella sua suddivisione in livelli (in tutto sette), che permette di affrontare separatamente i diversi problemi riguardanti la gestione dei messaggi. Considerando per esempio, una comunicazione inviata da un utente della rete a un altro. Affinch� questo sia possibile, occorre, che sia identificato il destinatario, che il messaggio venga suddiviso in pacchetti, che per ognuno di essi sia stabilito un percorso, che ogni pacchetto sia corredato di tutte le informazioni necessarie al trasporto, che siano attivate tutte le procedure per controllare la correttezza della trasmissione e, ovviamente, che siano disponibili mezzi fisici necessari. Il modello OSI prevede che il settimo livello sia quello "visto" dall'utente della rete, il quale predispone il messaggio da inviare. Il messaggio viene poi passato al sesto livello, poi al quinto e cos� via, fino al primo; ad ogni passaggio subisce una trasformazione finalizzata alla corretto metodo di trasporto. Il primo livello � quello nel quale i bit vengono trasmessi. All'arrivo i bit vengono riconvertiti in modo inverso, crescendo di livello, fino al settimo livello, in cui il messaggio viene "visto" dall'utente destinatario nella forma in cui era stato concepito. Nei livelli dal due al sei vengono affrontate questioni di tipo logico. Nel secondo, per esempio, si opera per effettuare il controllo della correttezza della trasmissione. Nel terzo e quarto si affrontano problemi relativi alla gestione del trasporto all'interno della rete.