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Opere nell'ottocento
OPERE NELL'OTTOCENTO
Dato il numero notevole di opere che in questo secolo sono state tratte dai lavori di Shakespeare ho ritenuto conveniente fornire l'elenco alfabetico dei drammi musicati con l'indicazione dei musicisti.
RICCARDO III :
1859 Giovanni Battista Meiners - 1879 Luigi Canepa - 1883 Gaston Salvayre
LA COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI :
1819 Henry Bishop - 1890 Karl Lorenz
LA BISBETICA DOMATA :
1828 John Braham e altri - 1874 Hermann Gustav Goetz - 1895 Spiro Samaras - 1895 Maclean
1895 Frédéric Le Rey
ROMEO E GIULIETTA :
1801 P.G.Guglielmi-1825 Nicola Vaccai - 1830 Bellini - 1863 Morales - 1865 Marchetti - 1867 Gounod
SOGNO DI UNA NOTTA DI MEZZA ESTATE :
1839 Aliabiev (Volchebnaia notch) - 1844 Suppé
IL MERCANTE DI VENEZIA :
1873 Pinsuti - 1898 Deffés (Jessica)
ENRICO IV :
1820 Giovanni Pacini (La gioventù di Enrico V) - 1834 Saverio Mercadante (idem)
MOLTO RUMORE PER NULLA :
1862 Hector Berlioz (Béatrice et Bénédict) - 1896 A.Doppler - 1899 Puget
GIULIO CESARE :
1811 Seyfried -
LA DODICESIMA NOTTE :
1848 Steinkühler (Cäesario) - 1872 Rintel - 1874 Taubert (Cesario) - 1892 Weis (Viola)
AMLETO :
1822 Saverio Mercadante - 1840 Maratzek -1848 Buzzolla - 1854 Zanardini - 1857 Stadtfeld - 1860 Moroni - 1865 Franco Faccio - 1868 Ambroise Thomas - 1874 Hopp - 1888 Hignard - 1891 Keurvels - 1894 Marescotti - 1898 Grandi
LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR :
1823 Horn - 1838 Balfe (Falstaff) - 1849 Otto Nicolai - 1856 Adam (Falstaff) - 1893 Giuseppe Verdi (Falstaff)
TUTTO E' BENE CIO' CHE FINISCE BENE :
1865 F.David (Le Saphir)
MISURA PER MISURA :
1836 Richard Wagner (Il divieto di amare)
OTELLO :
1816 Gioachino Rossini - 1887 Giuseppe Verdi
RE LEAR :
1854 Séméladis - 1881 Gobatti - 1888 Reynaud -1890 Cagnoni
MACBETH :
1827 Chélard - 1847 Verdi - 1857 Taubert - 1877 Lauro Rossi (Biorn)
ANTONIO E CLEOPATRA :
1883 Sayn-Wittgenstein-Berleburg
CIMBELINO :
1833 Sobolewski (Imogene) - 1892 Nicola van Westerhout - 1894 Missa (Dinah)
IL RACCONTO D'INVERNO:
1865 C.E.Barbieri (Perdita) - 1872 Bruch (Hermione) - 1897 Nesvera (Perdita) - 1898 Bereny
LA TEMPESTA :
1806 Emmert - 1808 Kanne - 1833 Riotte - 1835 Aliabiev - 1840 Raymond - 1847 Kunz - 1850 Halévy - 1860 Nàpravnik - 1880 Duvernoy - 1880 D. Jenkins - 1887 Frank - 1888 Urspruch - 1895 Fibich
ENRICO VIII :
1883 Saint-Saens
CONCLUSIONE SULL'OTTOCENTO
Il secolo d'oro del melodramma è anche senza dubbio il secolo d'oro di Shakespeare.Una vera e propria manìa si impadronì di critici e pubblico e il "bardo inglese",certamente più compreso e apprezzato che nei due secoli precedenti ,venne sempre più rappresentato e studiato,ma anche annesso tout -court al romanticismo e adattato alla sensibilità romantica,quindi disinvoltamente alterato senza preoccupazioni testuali e/o filologiche,
Le opere notevoli (perché rimaste in repertorio,perché riscoperte,perché esiste una qualche documentazione) del secolo XIX° sono :
Otello ossia Il moro di Venezia ,dramma in tre atti di Gioachino Rossini su libretto di Francesco Berio di Salsa.Rappresentato a Napoli,Teatro del Fondo nel 1816.
Il librettista non si rifà direttamente a Shakespeare ma al suo divulgatore francese Ducis che nel 1792 aveva rappresentato a Parigi: Othello ou Le More de Venise,ove il dramma si svolgeva tutto a Venezia :Lorédan (Cassio) corteggia Hédelmone (Desdemona) ma Pézare (Jago) eccita la gelosia di Othello che pugnala la moglie. Il Conte Berio di Salsa"massacrò Shakespeare" ( secondo Byron che assistette all'opera),che comunque non era ancora conosciuto e amato in Italia,e che il librettista si propone eplicitamente di addolcire causa il suo "selvaggiume"e la sua "barbarità".Come già fece Ducis si proponeva in alternativa al finale tragico addirittura anche un finale lieto in cui Desdemona e Otello si spiegano e si appacificano;così avvene in riprese successive dell'opera di Rossini,che inseriva un duetto dell'Armida e il finale di Ricciardo e Zoraide.
Di Shakespeare resta poco:Cassio è eliminato come personaggio,Jago è personaggio quasi inesistente,senza neppure un'aria,viene eliminato anche il fazzoletto che diviene una lettera con allegata ciocca di capelli (una prova concreta e tangibile dunque ,mentre in Shakespeare è la rete di sospetti e di mancanze che fa impazzire Otello di gelosia).La gelosia stessa di Otello viene proclamata ma non indagata o approfondita.L'azione,come in Ducis si svolge a Venezia e Otello pugnala,anziché soffocare,Desdemona in una notte di tempesta. L'uccisione però avviene in scena e questo era un fatto inconsueto e sensazionle per le usanze del melodramma.Testimonianze dell'epoca ci riferiscono di svenimenti tra le dame e di una impressione vivissima in tutto il pubblico.Il protagonista poi,un nero,esercitava un misto di terrore ed attrazione affatto nuovi per quel tempo.
Se per quanto riguarda il rapporto con il dramma originario l'opera di Rossini ha limiti evidenti, nell'ambito dell'estetica rossiniana l'Otello ha un suo preciso spazio.Anzi da quando è stata riscoperta, quest'opera viene spesso riproposta per il suo valore musicale.Vi sono infatti oltre alla profusione di belcantismo (che si manifesta in diversi duetti e terzetti) anche alcuni momenti non indegni del drammaturgo inglese:la sublime "canzone del salice" che Desdemona intona nel terzo atto e il bel duetto dell'uccisione della sfortunata moglie di Otello,duetto che si svolge nel pieno di una tempesta.L'opera fu rappresentata nel corso della prima parte dell'ottocento in tutta europa con successo e divenne un emblema del romanticismo operistico fino all'avvento dell'Otello di Verdi.
I Capuleti e i Montecchi , tragedia lirica in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani.Rappresentato a Venezia,Teatro La Fenice nel 1830.Il librettista Romani,uno dei più celebri dell'ottocento,non si rifà direttamente all'autore del Romeo and Juliet , ma alla novella originaria di Matteo Bandello -da cui Shakespeare prese ispirazione-e all'adattamento di Ducis,divulgatore/ stravolgitore del drammaturgo inglese.Tutto il dramma viene sintetizzato,compresso in una azione che dura un solo giorno:l'amore tra Giulietta e Romeo è già in atto all'inizio del dramma,Romeo non è conosciuto in casa Capuleti,anzi è ignoto a tutti poiché"fanciul partìa", (ma come avrà conosciuto Giulietta?) e si presenta come ambasciatore dei Montecchi a proporre la pace fra le due famiglie,vengono eliminate tutte le figure intermedie tranne Tebaldo-che diviene il fidanzato ufficiale di Giulietta- e Lorenzo -che non è frate,ma medico e familiare dei Capuleti.Romeo ha quindi dei seguaci,ma non gli amici del dramma shakespeariano.Se il librettista Romani riduce il dramma di Shakespeare a ben poca cosa,togliendo praticamente tutto quel che gli è di peculiare:l'innamoramento a prima vista,la passione giovanile,il contrasto tra le scanzonate amicizie e il purissimo amore,il primo incontro degli innamorati e l'addio dopo la notte d'amore,sottolineando solo il generico tema dell'amore contrastato e rispettando più o meno solo il finale nella tomba di Giulietta,Bellini fa di questo tema uno dei suoi capolavori melodrammatici.Per sottolineare la tenerezza amorosa ,per meglio intrecciare le languide voci degli amanti,scrive la parte di Romeo non per una voce maschile bensì femminile (un contralto di stampo rossiniano) e in due bellissimi duetti- benché la situazione sia sempre la stessa -(Romeo cerca inutilmente di convincere Giulietta a fuggire insieme a lui) abbiamo una tal ricchezza di bel canto ,una passione amorosa.
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