testimonianza di Roberto Quaglia
Diciamo subito che si è trattata di un'edizione fuori dall'usuale. Ospiti d'onore della manifestazione sono stati John Brunner, Herbert Franke, Joe Haldeman, Moebius, Norman Spinrad, Peter Cuczka. Ospiti speciali Jack Cohen, Jonathan Cowie, Gay Haldeman, Bridget Wilkinson, N. Lee Wood ed il sottoscritto, come gli altri adescato dagli organizzatori con la promessa del completo rimborso spese. Già dalla nutrita schiera di ospiti stranieri si intuisce che non si è trattato di una Eurocon sottotono. Sono inoltre confluiti in Romania, provenienti dal mondo, individui in rappresentanza di Austria, Bulgaria, Finlandia, Francia, Inghilterra, Irlanda, Olanda, Stati Uniti, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria. L'Italia era rappresentata, in modo opinabilmente degno, dal sottoscritto. Spiccavano le assenze degli cechi/slovacchi, dei polacchi e dei tedeschi, da molti anni sempre presenti, numerosi, agli appuntamenti annuali dell'Eurocon. Un caso fortuito od un modesto atto di snobismo nei confronti dei rumeni? Mai come in quest'occasione gli assenti hanno avuto torto. E' stata una grande convention, in moltissimi sensi. Norman Spinrad, nel suo discorso finale, durante la serata di gala, ha detto che si è trattata della migliore convention di science fiction alla quale lui abbia mai partecipato. Non so se conoscete Spinrad. Per quanto lo conosco io, non è il tipo da mentire per cortesia. L'organizzazione s'è talvolta mostrata un po' traballante, ma un'ottima capacità improvvisativa ha colmato le deficienze. Rimarchevole la cura degli organizzatori di fornire ad ognuno degli ospiti d'onore e ad ogni gruppo straniero una graziosa fanciulla facenti le funzioni di assistente/traduttore/guida turistica. Un'iniziativa utile che ha fatto inoltre sentire bene accolti tutti gli stranieri. La tradizionale ospitalità rumena è stata egregiamente confermata. Il tema della convention era "COSTRUIRE L'EUROPA". Un tema serio, riferito ad un futuro imminente che concretamente riguarda tutti noi. Un tema molto attinente agli ideali della science fiction, più dei pur formalmente pregevoli vaneggiamenti circa i miti medievali nella SF che in altri contesti, in passato, molti di noi hanno ripetutamente dovuto sorbirsi. Per tre mattinate s'è dibattuto il tema ufficiale, nel grande e - almeno inizialmente - stracolmo "Teatrul National Opera Romana" (il Teatro Nazionale dell'Opera), e lo spessore intellettuale degli ospiti ha sempre reso interessante e vivace le conversazioni, che sono quindi state così per una volta risparmiate dall'elevata entropia di tutti quei luoghi comuni che abitualmente vomitano i relatori a corto di idee. Elevatissima è stata la partecipazione alla convention dei rumeni, da me stimati in varie centinaia (non conosco le cifre ufficiali), in prevalenza molto giovani. Straordinaria, per quelli che sono i nostri parametri, è stata la partecipazione alla convention dei mass media rumeni. Orde di cameramen, col giornalista al seguito (o viceversa), facevano incetta di immagini ed interviste da riversare in tutta la nazione. C'è un motivo importante, alla base di tanta attenzione. In Romania la fantascienza è più popolare che in qualsiasi altro paese d'Europa, e forse del mondo. Radio e televisione offrono appuntamenti regolari con il mondo della science fiction, e trattandola con la dovuta competenza ne promuovono la diffusione con pregevole selettività. Gran merito di ciò è da assegnare ad Alexandru Mironov, ministro della repubblica rumena e gran sostenitore della diffusione e sviluppo della science fiction in Romania. Assieme a Mihai Badescu conduce in prima persona per la televisione di stato una trasmissione sulla science fiction tutte le domeniche pomeriggio. Gli onori di casa sono stati fatti da Mircea Oprita, scrittore, editore, presidente dell'ARSFan (Associazione Rumena di Science Fiction), nonché persona di grandissima gentilezza. (e parla anche elegantemente l'italiano) Numerosi gli scrittori e personalità rumeni presenti. Otre i già citati Mironov e Badescu, ne ricordiamo alcuni: Jon Hobana, Romulous Barbulescu, George Anania, Florin Munteanu, Stefan Ghidoveanu, Silviu Genescu, Valentin Nicolau, Tudor E. Besuan, Cornel Secu, Mihai Gramescu, Mihaela Muraru-Mandrea. Il luogo focale della convention era il prestigioso Teatro dell'Opera, sito proprio nella piazza centrale della città. Lì davanti, in mezzo alla grande piazza pedonale, è stato allestito un set per una lunga trasmissione in diretta sulla convention, per la televisione nazionale rumena. Lì davanti, nella grande piazza pedonale, al sabato sera, nell'ambito dell'Eurocon, s'è tenuta una notevole esibizione di "Laser Theatre", un concerto di musica elettronica con Laser Show e fuochi d'artificio. Alcune decine di migliaia di persone hanno assistito allo spettacolo. (s'era mai visto qualcosa del genere ad un Eurocon?) L'Eurocon offriva nutrimento anche per le menti più esigenti. Lo scienziato rumeno Florin Munteanu ha tenuto una brillante conferenza sulla differenza tra intuizione ed immaginazione. Lo scienziato inglese Jack Cohen s'è avventurato a ridosso delle attuali frontiere del sapere nella sua conferenza "Il collasso del caos". Scientificamente interessanti anche i contributi di Jonatan Cowie e Herbert Franke. Discreta, ma non esaltante, la mostra d'opere d'arte a tema SF. Spiccavano le numerose tavole di Moebius, ospite della convention. Tony Chester s'è esibito in una divertente rappresentazione teatrale nella quale è riuscito a coinvolgere N. Spinrad, N. Lee Wood, J. Cohen e B. Wilkinson. Il rituale della "Mascherata", molto popolare nelle convention anglosassoni, è stato interpretato dai rumeni con una vitalità e fantasia che sono riusciti ad incrinare la mia naturale profonda avversione verso tal genere di trivialità. Privi di denaro che consentisse loro di imbastire abiti nel modo tradizionale, hanno adeguatamente supplito con la fantasia, dando adito a travestimenti in taluni casi realmente folli ed originali. Il tutto reso vivace da una serata danzante nell'atrio del Teatro dell'Opera, nella quale sono riusciti a coinvolgere Brunner e Spinrad e relative consorti, anch'essi debitamente truccati sul posto da un'equipe di ragazzine armate di colori, carte argentate, nastrini e lustrini. Un party bulgaro a base di liquidi e solidi di piacevole edibilità ha annunciato la candidatura della Bulgaria ad ospitare l'Eurocon nel 1996. L'Irlanda s'è quindi fatta avanti per il 1997. Ma c'è da tenere conto anche dell'Olanda, che già l'anno scorso aveva manifestato l'intenzione di ospitare una delle prossime edizioni. Aiutata anche dalla carenza di candidature concorrenti, la Romania ha fatto incetta di quasi tutti i premi dell'ESFS (Associazione Europea di Science Fiction). NEMIRA ha vinto il premio destinato alla miglior casa editrice. JURNALUL SF quello per la miglior rivista. Cornel Secu quello per il miglior promotore. Gli altri, abbiate pazienza, non me li ricordo. Ciò che più d'ogni altra cosa ha reso grande questa edizione dell'Eurocon non si può raccontare. Era l'atmosfera che si respirava in ogni anfratto della convention. Un'atmosfera d'entusiasmo e d'Importanza. Un profondo senso d'Importanza per la science fiction, in Romania più che in qualsiasi altro luogo autentico simbolo di una cosciente volontà di affrontare il futuro con la mente lucida ed il cuore colmo della passione dell'ottimismo. Ah, dimenticavo due cose importantissime. La prima: Era ovunque un brulicare di fanciulle d'estremo pregio... La seconda: Ci è ripetutamente toccato sprofondare nel dolce mare di un vino in grado di far impallidire il nostro Brunello di Montalcino (sic!)... Ed infine... in ogni perfetta sinfonia che si rispetti, ci sta bene anche un nota stonata (ciò non è assolutamente vero, ma facciamo finta che lo sia), ed è doveroso fare menzione anche di essa, poiché fa parte della realtà: alla mia normale richiesta che l'organizzazione tenesse fede alle promesse di rimborso spese del viaggio contenute nel loro invito formale, con perfetto sorriso d'ordinanza regolarmente stampato sul viso il capo organizzatore Cornel Secu mi rispondeva confusamente palesando un'improbabile amnesia. Peccato. Ma niente e nessuno è perfetto. (Devo però aggiungere che per la parte riguardante l'alloggio ed il vitto, la promessa è stata invece degnamente mantenuta). In sintonia con il giudizio di Spinrad, è questa stata la convention più viva e lucida alla quale io sia mai stato. Roberto Quaglia (c) 1994.
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