Mozione ed intervento in aula I due documenti che seguono costituiscono il primo tentativo riuscito, effettuato in una grande città italiana, di coinvolgere le istituzioni pubbliche ad impegnarsi per la realizzazione di un importante congresso incentrato sulla fantascienza. Ne è autore Roberto Quaglia, nella sua veste di Consigliere Comunale di Genova. Il primo documento è costituito dal suo discorso, pronunciato il 22 gennaio 1996 nell'aula del Consiglio Comunale di Genova, a sostegno della mozione da lui stesso presentata (che ha ottenuto la firma della maggior parte dei gruppi consiliari), la quale costituisce il secondo documento contenuto in questa pagina. Durante la discussione in aula, la mozione ha dovuto subire la soppressione dei primi tre paragrafi di premesse (nei quali vengono messe nero su bianco alcune note problematiche di Genova, che ben pochi a Genova riconoscono o ammettono di riconoscere). Ha inoltre lievemente patito un paio di emendamenti, i quali lasciano aperta la possibilità, per la giunta, di eventualmente non attuare quanto proposto nella mozione, qualora non riuscissero a farlo (incredibile, ma vero! prendere, o lasciare...) Infine, è stata votata all'unanimità.... L'approvazione, da parte del Consiglio Comunale di Genova, di una mozione finalizzata all'organizzazione di un grande congresso sul futuro e la fantascienza, ha riscosso parecchia risonanza e commenti positivi da parecchie parti d'Italia e pure dall'estero. Curiosamente, la stampa cittadina genovese ha invece particolarmente trascurato la notizia. Inconsueto e mirabile riscontro è invece pervenuto da Bari, dove Rocco Eugenio Ragone ha ritenuto addirittura di comporre un'interessante sonetto, dedicato alla presente mozione nonché all'autore della medesima. Intervento di Roberto Quaglia (L. Pannella)
Presidente, signor Sindaco, colleghi...
Oggi siamo qui riuniti, finalmente, per una discussione
incentrata sulla cultura. Da quando faccio parte di questo
Consiglio, si è parlato di molto, ma la parola "cultura"
si è finora udita poco, e non sempre a proposito.
Noi sappiamo che la cultura è importante, poiché
la nostra stessa natura di esseri umani sorge dalla cultura che
nei secoli abbiamo sviluppato. Tolta la cultura, ed è
bene che questo sia chiaro, avanza nell'Uomo la bestia che esso
sempre fu, per decine di millenni sino a quando, non troppe
migliaia di anni fa, la cultura non lo fece emergere dal suo
inconsapevole sopravvivere, ovvero da una condizione
difficilmente differenziabile da quella di qualsiasi altro
mammifero superiore. E' stato questo curiosissimo fenomeno, la
cultura, a generare in noi quel prodigioso sistema
rappresentazionale della realtà che chiamiamo linguaggio
verbale, il quale ci ha fornito, nel tempo, quel complesso
criterio di analisi relazionale dei contesti che ha reso
possibile il generarsi in noi della consapevolezza umana,
così come oggi noi la esperienziamo. Ah, già, poi
la cultura ha reso anche possibili tutti i miracolosi prodigi
della tecnica, ma in questa sede ci interessa più la
mente dell'Uomo che non le sue conseguenza materiali.
La cultura è quindi intrinsecamente il principio stesso
dell'evoluzione della vita espresso... direi quasi
"incarnato"... nell'evoluzione dell'Uomo. Senza cultura,
quest'aula sarebbe oggi una caverna buia e noi staremmo
ciondolando qua e là senza progetti, bofonchiando fonemi
malarticolati richiamanti pochi e confusi significati
tribali.
La realtà è generata dalla cultura, ma la cultura
genera la realtà. Cosa vuol dire questa frase? Essa
significa che possiamo dividere la cultura in due categorie ben
diverse tra loro. La cultura che c'è stata ed ha prodotto
ciò che esiste e ciò che siamo, e poi la cultura
che c'è adesso, che agisce ora, hic et nunc, la
quale produce la nuova realtà che segna il prosieguo
della nostra evoluzione.
Genova oggi, indubbiamente soffre a causa di un'inerzia di tale
categoria. E' palpabile, a Genova, una diffusa fatica ad
immaginare un futuro migliore per chi in questa altrimenti
mirabile città risieda. Molti fenomeni oggettivi, quali
ad esempio la ben nota "fuga dei cervelli", confermano questa
sensazione. Prima che economico, prima che industriale, prima
che turistico, il problema di Genova è quindi di tipo
culturale, essendo la cultura, nella sua più ampia
accezione, l'essenza stessa dello spirito di un popolo.
Per questo è di estrema importanza che si realizzi subito
un progetto concreto e lungimirante. Abbiamo proposto, in questa
mozione, che la giunta si impegni a reperire, tra tutti gli
enti, le istituzioni e le associazioni locali, le forze in grado
di organizzare a Genova un grande congresso incentrato sul
futuro e sulla letteratura e cinematografia di fantascienza.
L'organizzazione a Genova di un grande congresso incentrato sul
futuro e sulla fantascienza sarebbe un segnale fecondo e
importante, sia all'interno che all'esterno della città.
Porterebbe a Genova alcuni fra i più significativi
scrittori del mondo, il cui contributo di discussione fornirebbe
un potente stimolo di confronto e riflessione per la nostra
cultura. Richiamerebbe appassionati da tutta Italia, con
immediati ritorni positivi di ordine turistico. Inoltre,
dischiuderebbe a Genova concrete opportunità ulteriori a
più lungo termine.
Perché vedete, congressi di fantascienza non sono una
novità, nel mondo. I primi convegni furono organizzati
negli Stati Uniti, mezzo secolo fa. Erano saltuari, e
frequentati da poche decine di persone. Una di esse si chiamava
Isaac Asimov. Forse qualcuno lo ha già sentito nominare.
Ma negli anni questi convegni sono cresciuti di numero e di
grandezza. Oggi, in ogni nazione ove la fantascienza sia
diffusa, si tiene almeno un congresso annuale, e in ogni
continente, almeno un congresso continentale. Se Genova si
dimostrasse in grado di organizzare un buon congresso, ed io
sono certo che ciò sia possibile, non sarebbe difficile,
in uno dei prossimi anni, ottenere l'assegnazione del congresso
europeo, e ripetere l'esperienza con potenziata efficacia ed
utilità.
Ed infine... non so voi, ma a me piace sognare. Non sono il
primo, e di sicuro non sarò l'ultimo. Ed io non vedo
proprio perché in futuro, magari all'inizio del prossimo
millennio, Genova non possa dimostrarsi all'altezza di ottenere
addirittura l'assegnazione del congresso mondiale.
Perché... vedete: il cambio di millennio non è un
evento frequente, per i nostri parametri. Il cambio di millennio
è un momento topico nella storia dell'umanità. E
l'inizio del terzo millennio che si sta apprestando è un
momento cruciale, imprescindibile e ideale per lanciarsi in un
maestoso bilancio degli avvenimenti accaduti e gettare le
fondamenta della storia futura. Ecco allora che un tale
congresso mondiale a Genova, all'alba del terzo millennio,
travalicherebbe gli argini già vasti della fantascienza,
offrendosi al mondo come sito ideale di un più
onnicomprensivo Expo del Futuribile, un'occasione unica al mondo
e grandiosa per un incontro ed un confronto estrapolativo sui
futuribili urbanistici, tecnologici, ecologici e sociali, ove si
potrà tentare una sintesi olistica dei problemi
dell'umanità, riproponendo così energicamente
Genova tra le città vive del mondo.
Quest'anno il congresso mondiale si è tenuto in Scozia.
Cinque anni fa si tenne in Olanda. Pochi anni prima
approdò altre due volte in Europa, rispettivamente in
Germania e in Inghilterra. Non vedo proprio perché non lo
si possa fare giungere anche in Italia, e allora, perché
non a Genova? Si tenga conto che un congresso mondiale richiama,
soltanto dall'America, dai 5 ai 10.000 partecipanti. E'
superfluo menzionare i vantaggi di una tale
eventualità.
Ma nell'attesa che il sogno di fare di Genova per un anno la
Capitale Mondiale del Futuro acquisti sostanza, torniamo con i
piedi per terra. Genova Capitale del Futuro deve procedere per
gradi. Siamo certi che questa giunta potrà trovare, fra
tutte le forze che agiscono in questa città, quelle
capaci di dare forma e corpo a tale intenzione, e siamo convinti
che debba farlo. Fra tutte le priorità della
città, quella di affrontare il futuro faccia a faccia,
chiamandolo per nome, esplorandolo pubblicamente, ci pare di non
trascurabile urgenza.
Roberto Quaglia, 1996
Il Consiglio Comunale di Genovaaccertato che- la città di Genova palesa, a memoria d'uomo, per ragioni storiche, un atteggiamento generale di chiusura verso l'esterno, atteggiamento che in tempi moderni risulta causa di precise sofferenze per la città stessa, quali un'evidente difficoltà a rendersi soggetto di iniziative atte a richiamare l'attenzione nazionale ed internazionale, così precludendosi, tra l'altro, l'opportunità di finalmente vedere il turismo fiorire e conseguentemente il proprio benessere crescere - tale disposizione di chiusura, nell'epoca presente ed ancor di più in quella futura, è, e sempre di più sarà, incompatibile con un mondo che l'accresciuta efficienza dei sistemi di comunicazione rende necessariamente "aperto", mondo che McLuhan, già alcuni decenni or sono, non a caso battezzò "Villaggio Globale" - come risulta da pronunciamenti ripetutamente espressi dalla maggioranza delle forze politiche genovesi nonché dal programma del sindaco e da numerosi suoi interventi verbali pubblici, la città di Genova ha intenzione di superare tale propria disposizione di chiusura e mostra volontà di vedersi rinascere, recuperando quel suo posto nel mondo che un tempo le valse il soprannome di "Superba"
- il motore di ogni cambiamento in meglio è il lucido esercizio dell'attività mentale, e che tale funzione nell'essere umano è il risultato di quell'importante categoria di fenomeni che conferiscono significato alla migliore accezione del vocabolo "cultura", e che quindi è in prima istanza una viva attività culturale lo strumento irrinunciabile per conseguire tutti quegli obiettivi di "apertura mentale" e di apertura al mondo e al Nuovo in genere indispensabili ad innescare quel rivitalizzante cambiamento in meglio che la città più che mai in passato oggi fortunatamente auspica
- Genova, più di qualsiasi altra grande città italiana , patisce una profonda crisi legata al drammatico deterioramento, nella mente dei suoi cittadini, delle aspettative circa un futuro favorevole, condizione che causa il ben noto e dimostrato fenomeno della "fuga dei cervelli" verso lidi più promettenti, privando Genova, per il presente ma soprattutto per il futuro, di quegli individui brillanti di cui essa ha e avrà vitale bisogno - la sopraddetta condizione psicologica di molti genovesi di non riuscirsi ad immaginare un futuro favorevole è la principale causa del fenomeno del disagio giovanile ed in particolare delle tossicodipendenze, fenomeno questo nel quale Genova primeggia in Italia (mentre l'Italia primeggia in Europa) - per le considerazioni sopraddette è la ricostruzione di un immaginario positivo circa il nostro comune futuro l'ovvia ed incontestabile via principale per opporsi al progressivo degrado psicologico e conseguente disagio giovanile e non solo giovanile - per fornire ai cittadini opportunità di sviluppare in sé un immaginario positivo circa il futuro è logicamente da ritenersi positiva qualsiasi iniziativa atta a volgere, innanzitutto, l'attenzione pubblica verso il futuro, e che per tale motivo risulta di sicuro strategicamente più utile organizzare manifestazioni incentrate sull'immaginazione del futuro anziché, ad esempio, sulla mera celebrazione del passato
- esiste nel mondo, ormai da più di un secolo, un campo letterario interamente volto alla speculazione circa le trasformazioni che il progresso inferirà sulla vita umana in futuro, che tale letteratura è universalmente etichettata con il termine inglese di "science fiction" (="narrativa di scienza"), che tale campo letterario è costantemente in crescita in tutto il mondo, sia per quantità di scrittori, che di lettori, a dimostrazione di una montante necessità e passione degli esseri umani a volgere i loro pensieri verso i misteri e le incognite che il futuro cela - l'importanza di tale campo letterario è dimostrata dalla creazione, in importanti università degli Stati Uniti, del corso di laurea in science fiction , nonché dalle consulenze che il Pentagono regolarmente richiede ai più importanti scrittori di fantascienza, nonché dalla recente attribuzione, da parte della NASA, della Medaglia per Alti Meriti Pubblici al celebre scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke - tale campo letterario è soltanto il fulcro e il cuore di una più vasta attivazione di interesse nelle persone verso i temi del futuro e del futuribile, fenomeno che si rileva osservando il crescente successo di produzioni cinematografiche e televisive di fantascienza e la loro conseguente proliferazione numerica, nonché l'insorgenza di veri e propri fenomeni di costume correlati - il campo della fantascienza ha generato e genera personalità di particolare spessore e notorietà, e citiamo gli esempi di Isaac Asimov e William Gibson, nonché afferma, in campo cinematografico, le pietre miliari dell'immaginario collettivo, e citiamo gli esempi di "2001 Odissea nello Spazio" e "Blade Runner" - esiste nel mondo una vera e propria comunità organizzata di appassionati di fantascienza, estesa in tutta Europa, nelle Americhe, in Asia ed in Australia, la quale organizza annualmente un congresso mondiale, un congresso continentale in ciascun continente nonché congressi nazionali e locali in tutti i paesi - la predetta comunità organizzata di appassionati di fantascienza è in costante aumento da cinquant'anni, come in costante aumento risultano essere le partecipazioni numeriche ai predetti congressi, i quali raggiungono spesso le migliaia di iscritti, e che tale crescita è fatalmente destinata ad accelerare nel prossimo futuro in virtù dei nuovi potenti mezzi di comunicazione rappresentati dalle reti informatiche (Internet in testa) alle quali la gran parte degli appassionati di fantascienza è già connessa o lo sarà tra breve
- l'organizzazione a Genova di un congresso incentrato sullo studio del futuro, ed in particolare sulla letteratura e cinematografia di fantascienza, sarebbe fortemente vantaggioso per la città per molteplici motivi: poiché innanzitutto rappresenterebbe un forte e chiaro segnale di una precisa volontà della città di guardare al futuro con rinnovata e rinvigorita fiducia; poiché offrirebbe ai cittadini lo stimolo e l'occasione pratica di aprirsi ad un area di pensiero - l'immaginazione del futuro e delle implicazioni connesse al progresso della scienza - utile e necessaria per rimanere al passo con lo sviluppo intellettuale del mondo; poiché attrarrebbe a Genova appassionati di fantascienza da tutta Italia ed anche dall'estero, con ovvie positive ricadute di ordine turistico ed economico, sia di breve che di lungo termine; poiché restituirebbe all'attenzione e alla valutazione nazionale ed internazionale un immagine di Genova fortemente positiva - nessuna amministrazione di grande città italiana si è sinora mai posta come obiettivo l'organizzazione di un tale congresso, e che quindi Genova sarebbe, in tal senso, la prima in Italia, ruolo che accentuerebbe l'importanza della manifestazione e che amplificherebbe la pubblicità positiva che ne deriverebbe - la buona riuscita di un tale congresso porrebbe in essere la quasi certezza di poter fare assegnare a Genova, in uno dei prossimi anni, l'organizzazione del Congresso Europeo, ponendo inoltre in essere la possibilità, non troppo remota, di poter fare assegnare a Genova, nel prossimo decennio, il Congresso Mondiale - tutte le maggiori case editrici italiane, specializzate in letteratura di fantascienza, si sono già dette interessate a collaborare e partecipare ad una tale manifestazione - il particolare carattere di un tal genere di manifestazione si presta particolarmente a trovare eco su tutti i mass media, garantendo specialmente quel ritorno di immagine di cui già si è detto - Genova sta ormai da anni, nelle intenzioni espresse, guardando al futuro con la speranza di un rilancio della propria immagine, agli occhi propri e a quelli del mondo, speranza sempre viva e vivida sebbene venata da un'atavica attitudine al mugugno sterile e dalla delusione rituale circa le numerose occasioni perdute in passato, attitudine storica che ora si dice pronta a sconfiggere - i proponenti s'impegnano a mettere a disposizione della giunta le competenze in proprio possesso, per favorire la miglior pianificazione possibile di tale manifestazione
- ad attivarsi alacremente per reperire fra gli enti pubblici, l'Università, le case editrici e le associazioni, le forze in grado di organizzare, a Genova, una grande manifestazione incentrata sull'immaginazione e lo studio del futuro, sulla letteratura e cinematografia di fantascienza e su quant'altro abbia attinenza al tema, da realizzarsi possibilmente entro il termine massimo di un anno - a provvedere affinché in detta manifestazione sia previsto un aspetto congressuale, ove si possano attuare dibattiti di notevole spessore intellettuale, ed un aspetto spettacolare, che valga da motivo di forte richiamo e risonanza - a provvedere affinché siano presi contatti con significative personalità, nazionali ed internazionali, competenti nelle materie pertinenti al tema, al fine di assicurarne la partecipazione all'evento - a valutare la possibilità di una cooperazione con uno o più cineclub cittadini, per quanto attiene all'aspetto cinematografico della manifestazione - a studiare ogni possibile modalità di rendere la manifestazione anche un evento televisivo a livello nazionale, al fine di garantire a Genova la massima visibilità sulla scena nazionale, avviando fin da subito contatti in tal senso con i responsabili delle principali reti televisive italiane - ad attivarsi al fine di assicurarsi la collaborazione di Provincia e Regione e per trovare sponsorizzazioni per la manifestazione, di modo da gravare il meno possibile sul bilancio comunale - a tenere costantemente informato il Consiglio Comunale circa il prosieguo dell'organizzazione di tale manifestazione, portando eventualmente in Commissione il progetto nelle sue varie fasi
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