L'IMMAGAZINAMENTO DELL'IDROGENO
L'idrogeno può essere stoccato con vari metodi che presentano vari vantaggi
e svantaggi.
Il metodo oggi più utilizzato è certamente l'immagazzinamento sotto
forma di gas compresso in appositi serbatoi. Il sistema è lo stesso utilizzato per il metano ma se confrontato
con quest'ultimo, è necessario immagazzinare una quantità di idrogeno 4 volte superiore o aumentare
la pressione dei serbatoi, per produrre la stessa quantità di energia.
Un'altro metodo (usato specialmente in applicazioni missilistiche o industriali)
è lo stoccaggio sotto forma di liquido. Dato però che l'idrogeno ha un basso punto di ebollizione
(-253°C a 1 atmosfera), è necessaria molta energia per mantenere l'idrogeno liquido refrigerato. Questo
inconveniente limita di fatto le applicazioni dell'idrogeno liquido a particolari situazioni (dove, ad esempio,
il fattore più importante risulta la leggerezza del gas).
Un modo alternativo, più pratico e sicuro del precedente, risulta essere
l'immagazzinamento sotto forma di idruro metallico. Infatti esistono molti metalli che assorbono l'idrogeno gassoso
in maniera reversibile (un pò come una spugna), formando idruri metallici mediante l'adsorbimento di atomi
di idrogeno nelle "micro fessure" presenti nella struttura cristallina. Il titanio, ad esempio, assorbe
l'idrogeno formando l'idruro TiH2, un composto in cui la densità dell'idrogeno è 4 volte quella dell'idrogeno
liquido!! Poi, riscaldando il solido, l'idrogeno si libera gradualmente sottoforma di H2 gassoso. Appena in presenza
di ossigeno questo brucia producendo energia utilizzabile per far muovere un auto o per qualsiasi altro lavoro.
Le ricerche stanno cercando (e trovando) leghe di metalli sempre più leggere ed efficenti nell'adsorbimento
dell'idrogeno soprattutto per l'utilizzo automobilistico.
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