L'idrogeno viene ricavato da metanolo contenuto nel serbatoio di
carburante a bordo del veicolo (eliminando quindi il problema della conservazione dell'idrogeno a -250 °C)
e la catena cinematica del Fcev risulta composta delle celle a combustibile, di un "re former" di metanolo,
della batteria di trazione ausiliaria e del serbatoio di metanolo: il tutto sta sotto il cofano e sotto il pavimento
del veicolo, lasciando intatto l'abitacolo e spazio sufficiente per i bagagli. Le celle di questo veicolo sono
del tipo a elettrolita polimero, misurano 108X50X24 centimetri e hanno una potenza nominale di 25 kW: attingono
l'ossigeno da un flusso d'aria compressa e umidificata e l'idrogeno gassoso combustibile dal reformer del metanolo.
La reazione chimica e' semplice. Sottoposti a riscaldamento in presenza di un catalizzatore il metanolo CH3OH e l'acqua H2O si trasformano in idrogeno
e anidride carbonica secondo l'equazione
CH3OH piu' H2O = 3H2 piu' CO2.
Il reformer consiste di una sezione bruciatore, di un vaporizzatore che vaporizza il metanolo liquido e l'acqua,
della sezione di reforming del metanolo dotata di catalizzatore e di quella di ossidazione del CO, con catalizzatore,
che trasforma l'ossido di carbonio non completamente convertito in CO2. L'acqua necessaria al processo e' fornita dallo scarico delle celle a
combustibile, rendendo cosi' continuo e autosufficiente il ciclo di conversione: l'azione di reforming impiega
acqua e le celle a combustibile producono acqua (non si butta via niente!). Il reformer - lungo 60 centimetri con
diametro di 30 - dipende per il suo funzionamento da due sistemi ausiliari: una pompa dell'aria che fornisce l'aria
necessaria al bruciatore e per ossidare il CO e una valvola che gestisce la quantita' di idrogeno per alimentare
le celle (o lo fa ricircolare) e che controlla anche il flusso dell'acqua di scarico che viene successivamente
riciclata. L'energia prodotta dalla reazione viene trasformata in corrente elettrica - con altissimo rendimento
- per alimentare il motore elettrico, anch'esso ad alto rendimento.
Dalla trasformazione elettrochimica dell'idrogeno non derivano sostanze secondarie, come anidride carbonica e ossidi
di azoto; si forma soltanto acqua, e il sistema permette di superare in un colpo solo il problema dell'accumulo
di energia in una batteria pesante e della sua ricarica. Il veicolo che si ottiene è quindi, secondo la
definizione americana, uno Zero Emission Vehicle.
L'unico punto che lascia adito a riflessioni è che il presente sistema è stato adottato con successo
verso la metà del 1997, e a quasi tre anni di distanza non abbiamo riscontro di alcuna commercializzazione
del prodotto. Ma forse non siamo bene informati... |