William

Fra le dune di Capocotta

Era la fine di maggio, una bella giornata di sole

e decisi di andare al mare per iniziare ad

abbronzarmi un poco. Scelsi la spiaggia di

Capocotta, dove � possibile fare naturismo, cos�

avrei potuto prendere il sole nudo...

C'era un leggero venticello e allora mi riparai

fra le dune, dove stesi il mio telo e mi ci

coricai sopra.

Ogni tanto passava qualcuno, tutti maschi, alla

disperata ricerca del posto ottimale dove

piazzarsi: ottimale non a causa del vento o del

sole, bens� degli incontri che si potevano fare.

Notai un bel ragazzetto, forse venticinquenne, che

passeggiava con un asciuganano intorno alla vita.

Anche lui mi not�, per� capii di essere stato

scartato perch� prosegu� dritto, probabilmente

alla ricerca di un vicinato d'asciugamano migliore...

Si ferm� un poco oltre e io mi alzai in piedi,

per poterlo spiare, dal momento che ero curioso

di vederlo senza quel panno intorno ai fianchi.

Si denud�, stette qualche minuto a far scena e poi

si ricompose col suo telo e ritorn� dalle mie parti.

Io feci ben attenzione a non farmi scorgere e quando

fu in mia prossimit� mostrai indifferenza, mentre

invece lo studiavo con la coda dell'occhio.

Egli si sdrai� a pochi metri da me e quando alzai

finalmente lo sguardo verso di lui, mi disse:

-Ma perch� mi guardi, che sei frocio?

Io restai intimidito da quell'attacco verbale

e me lo domandai anch'io, tra me e me, se non

fossi realmente frocio... che ci stavo a fare

l�, in quel posto pieno di maschi nudi, era

veramente la voglia di sole e di mare che mi

ci aveva spinto o piuttosto quanlcos'altro?

-No, non sono frocio.

Risposi io, ma non perch� ne fossi certo,

piuttosto per convincere me stesso e poi perch�

ebbi paura che potesse andarsene in caso di una

mia risposta che paventasse qualche dubbio

sulla mia eterosessualit�...

Chiacchierammo, entrambi nudi sui nostri teli,

del pi� e del meno, e dopo un poco lui inizi�

a lamentarsi che l� su in alto, dove s'era

piazzato, il vento era fastidioso.

-Qui dove sono io non c'� vento, vieni qua.

Gli proposi.

Lui si avvicin� e sistem� l'asciugamano proprio

attaccato al mio e si risdrai� al mio fianco.

Quindi mi guard� con uno sguardo di quelli che

richiedono la massima sincerit� e domando:

-Sei sicuro che non mi hai fatto venire qui

a fianco a te proprio perch� sei frocio, eh?

-Stai tranquillo.

Feci io, senza pi� capirci niente, senza pi�

sapere se stessi dicendo la verit� o mentendo.

A quel punto lui, muovendosi senza attenzione,

con la sua gamba divaricata e leggermente piegata,

sfior� la mia.

Io sorrisi imbarazzato e quando la cosa accadde

una seconda volta e pi� durevolmente, non seppi

pi� che cosa pensare, che cosa realmente volesse

da me quel ragazzo. L'unica cosa che mi fu chiara

fu il fatto che mi stavo eccitando con quegli

sfregamenti e che il mio sesso s'era in parte

indurito. Lui se ne accorse, gli dette un'ammiccata

col mento e disse:

-A me sembra proprio che tu sei frocio, se non

sbaglio ce l'hai dritto...

E cos� dicendo allung� una mano, come se volesse

testare e cos� comprovare quello che aveva appena

asserito.

La sua mano non si stacc� pi� dal mio menbro e la

cosa mi piacque non poco e anch'io presi coraggio

e allungai la mia, di mano, verso il suo sesso e

ci masturbammo contemporaneamente, lui a me, io

a lui, scambiandoci piacere.

Raggiungemmo l'orgasmo contemporaneamente, schizzando

da tutte le parti, dunque lui si pul� alla meglio,

si alz�, si vest� infilandosi i suoi bermuda e una

gioviale t-shirt, mise il suo sacco in spalla e mi

fece:

-Ciao!

-Te ne vai!?

Chiesi io un poco smarrito per gli eventi occorsi.

-Si, ho fretta, ciao.

-Dimmi almeno come ti chiami...

Fu il mio tentativo per trattenerlo un poco ancora.

-William.

Rispose. Quindi mi volt� le spalle e si allontan�.