BRUCE WILLIS CON GLI OCCHI DI UN FEROCE UMORISMO


Con dodici milioni di dollari investiti nella produzione, Bruce Willis ha interpretato e prodotto La colazione dei campioni, pellicola acida tratta dal romanzo di Kurt Vonnegut e diretta dal regista Alan Rudolph, in cui il protagonista di pellicole come Die hard e The Jackal E' un venditore di auto usate che rasenta la follia.

DOMANDA:-Mr. Willis, cosa pensa - arrivato a questo punto della sua carriera - di se stesso?
RISPOSTA:-Bruce Willis e' un uomo bellissimo, Bruce Willis e' meraviglioso, Bruce Willis e' un gran figo... scusatemi, ma e' stata una giornata molto lunga. Scherzi a parte, io non penso mai di essere arrivato a un punto in cui trarre un bilancio, di essere un attore famoso che possa pretendere altissimi compensi dalle case di produzione. Quando penso a Bruce Willis, penso al padre di tre splendide bambine e questo mi basta. Il mio lavoro e' di essere un attore e questo mi fa essere famoso, ma non penso a me stesso come a una celebrit`.
D:-Woody Allen nel suo ultimo film ha mostrato le difficolta e le follie dell'essere una persona nota. Ma e' davvero cosi' nocivo alla salute mentale?
Solo per quelli che prendono tutto questo troppo seriamente. Se non perdi la voglia di divertirti, non e' poi cosi' terribile...
D:-Parliamo de La colazione dei campioni. Perchi ha scelto di produrre un film tratto da questo bestseller di Kurt Vonnegut?
Penso che il romanzo di Vonnegut sia un grande libro che mi e' sempre piaciuto moltissimo. Le cose sono davvero molto pazze negli anni Novanta e non credo che nessun riferimento al Vietnam sia fuori luogo. Le epoche sono simili. Guardate le notizie: sono sempre le stesse e peggiori, a parte la guerra del Vietnam. Oggi tutto viene enfatizzato e reso sensazionale. Non so cosa succede in Europa, ma in America si rasenta la follia in nome della competizione. I notiziari sono durissimi tra loro: se un aereo cade, il canale 7 mostra le immagini di quello che succede e il canale 8 cerca di mostrarne ancora di piy e magari ancora piy truci e cosm via. E' orribile: guardate agli Utu e ai Tutsi in Ruanda... Le televisioni mostrano cose terribili come primi piani del sangue dei bambini uccisi solo per sfruttare la concorrenza.
D:-Prima ha citato il Vietnam, ma lei ricorda questa guerra?
Mi ricordo quando mostravano la guerra del Vietnam in televisione. Nessuno ha guardato piy a un conflitto con gli stessi occhi di prima. Lo sguardo e' cambiato e tutto si e' corrotto. In tutte le guerre ci sono state morti orribili e forse prima era ancora peggio, ma il Vietnam e' stata la prima guerra mostrata in televisione e tutto e' cambiato dopo allora. Personalmente non volevo andare in guerra. Avevo diciotto anni, e dovevo partire. Ero terrorizzato, non volevo finire in quell'inferno. Non e' accaduto, ma solo per caso. Non volevo partire, perchi sapevo cosa mi stesse aspettando.
D:-Tornando a Vonnegut, cosa le piace di lui?
Kurt Vonnegut e' un grande narratore. Tutto quello che ha scritto e' stato messo sugli altari. Le cose che racconta spesso sono terribili, ma sono vere. Nessuno voleva parlarne, ma lui l'ha fatto. Come quando raccontava di come fu sperimentato il napalm vicino a un centro abitato. Vonnegut sa descrivere i personaggi inserendo in essi metafore delle nostre paure.
D:-Come ha scelto Nick Nolte e Albert Finney per La colazione dei campioni?
Ho sempre pensato a Nick per questo ruolo e fortunatamente ha subito accettato. Poi avevo immaginato che l'altro ruolo potesse essere interpretato da Gregory Peck, ma recentemente ha seri problemi di salute e cosm abbiamo ripiegato su Albert Finney.
D:-Come crede che il pubblico americano reagir` a questo film?
Come quello a cui viene detto: "Guarda un po' le tue mutande sporche...".
D:-La scelta comica di questo film e' un po'un ritorno alle origini, come nel suo telefilm Moonlighting...
E' piy facile andare per le strade sparando che essere degli umoristi. Fare film d'azione non mi diverte piy, voglio fare cose nuove ma non e' facile trovare dei soggetti adatti. Dopo avere fatto Codice Mercury ho iniziato a cercare pellicole che unissero l'azione a tutto quello che ho fatto fino adesso. Per i prossimi anni voglio realizzare delle commedie, perchi - a dire il vero - mi diverto molto, molto di piy.
D:-Lei e' un uomo diverente nella vita di tutti i giorni?
Veramente no...
D:-Lei recentemente ha fatto cose diverse dai film d'azione: L'esercito delle dodici scimmie, Pulp Fiction, Four Rooms...
Erano ottime sceneggiature, che mi hanno divertito. Per il futuro vorrei trovare cose del genere per staccarmi dalle solite pellicole d'azione.
D:-Parliamo di Terry Gilliam...
E' un genio e un ottimo regista. Intelligente, accurato e consapevole dei piccoli dettagli. Mi ha molto aiutato a entrare ogni giorno di ripresa in un personaggio non mio e cui mi sentivo estraneo come quello che avevo ne L 'esercito delle dodici scimmie. Senza il suo aiuto non avrei saputo raccontare la storia di un estraneo nel mondo contemporaneo.