Archivio Storico
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L'archivio storico comunale di Quartu S. Elena fu istituito il 26 marzo del 1987, con deliberazione della Giunta municipale. I documenti in esso conservati - circa 3000 pezzi, tra registri e buste - testimoniano l'attività che l'amministrazione comunale ha svolto a partire dal 1839 fino al 1965 circa. Il fatto che la documentazione sia tanto recente deriva da precisi motivi storici: la nascita del Comune di Quartu, infatti - come d'altronde quella della maggior parte delle antiche ville rurali sarde - risale soltanto alla fine del XVIII secolo, quando, con il Regio Editto del 24 settembre 1771, il re Carlo Emanuele III istituì per la prima volta nei centri abitati con più di 40 fuochi un Consiglio comunitativo stabile, autorizzato a trattare gli affari della Comunità, posto sotto la protezione del re, a garanzia dell'autonomia dal potere baronale. L'Editto - che attribuiva ai Consigli, oltre alla generica cura degli interessi della Comunità, la ripartizione delle imposte e la difesa dei diritti contro eventuali soprusi - stabiliva, anche, che gli atti del Consiglio venissero redatti per iscritto da un segretario e conservati in un luogo apposito.
Dal punto di vista archivistico, esistono due complessi documentari distinti: l'archivio della Comunità, composto dalla documentazione prodotta tra il 1771 ed il 1848 e l'archivio scaturito dall'attività del Comune moderno, istituito appunto con L.1848, erede diretto del precedente, ma con struttura e organizzazione differente. L'archivio della Comunità di Quartu conserva attualmente solo le deliberazioni del Consiglio a partire dal 1839, mentre mancano completamente gli altri documenti precedentemente prodotti dal Consiglio comunitativo, probabilmente a causa delle numerose dispersioni verificatesi in passato, dovute più che altro all'incuria delle antiche amministrazioni. Anche l'archivio del Comune moderno presenta molte lacune, dovute a cause accidentali ma pure a distruzioni avvenute in particolari momenti storici (ci si riferisce ad esempio ai moti del 1906, durante i quali venne distrutto gran parte dell'archivio dell'ufficio del giudice conciliatore, o al periodo del ventennio fascista) o a scarti autorizzati senza pensare al futuro valore storico di alcuni documenti. L'archivio è, comunque, nel complesso, in buono stato di conservazione ed ordinato; la documentazione è classificata secondo le quindici categorie previste dalla circolare n. 17.100/2 del 1897 del Ministero dell'Interno, che tuttora detta le istruzioni per la tenuta e l'ordinamento degli archivi comunali. Tale sistema di classificazione permette di archiviare i singoli documenti a seconda dei principali settori di competenza dell'Ente che li ha prodotti.
I Categoria Amministrazione II Categoria Assistenza III Categoria Polizia urbana e rurale IV Categoria Sanità e Igiene V Categoria Affari finanziari, Bilanci, Inventari VI Categoria Attività di Governo, Elezioni VII Categoria Grazia, Giustizia e Culto VIII Categoria Leva e truppa IX Categoria Pubblica Istruzione X Categoria Lavori Pubblici XI Categoria Agricoltura, Industria e Commercio XII Categoria Stato civile, Censimenti e Statistica XIII Categoria Popolazione: emigrazione ed immigrazione XIV Categoria Non classificate in altre XV Categoria Pubblica Sicurezza
Così, nella prima categoria si troveranno tutti gli atti che si riferiscono alla "Amministrazione" in generale del Comune, al suo funzionamento e all'attività dei suoi organi politici: particolarmente rilevante la serie delle deliberazioni della Giunta, del Consiglio e, in determinati periodi, del Commissario prefettizio o del Podestà, che testimoniano con continuità tutta l'attività svolta dall'Amministrazione; le pratiche relative alla nomina ed elezione dei citati organi; i registri dei copialettere, dove veniva trascritta tutta la corrispondenza in partenza ed in arrivo dal Comune, a partire dal 1850; le liste degli aventi diritto al voto dal 1851; i registri degli "Avvisi e manifesti", contenenti le ordinanze emesse dal Sindaco dal 1849.
I documenti attributi alla seconda categoria riguardano le varie forme di "Assistenza" gratuita che il Comune era tenuto ad assicurare agli indigenti e la sua attività di controllo sulle istituzioni di beneficenza: come ad esempio, le pratiche relative alla distribuzione di medicinali ai poveri, sulla base degli elenchi degli aventi diritto, redatti appositamente ogni anno dal Comune; le richieste di sussidio, testimonianti le molteplici situazioni di miseria ed emarginazione; i documenti relativi alla Congregazione di carità.
L'attività della "Polizia urbana e rurale" è documentata nella terza categoria, dove si trovano ancora conservati gli antichi regolamenti (dal 1850), contenenti le norme per la circolazione nell'abitato, per l'edilizia privata, per l'igiene nelle pubbliche vie e nelle abitazioni o per la corretta vendita degli alimenti, i registri delle contravvenzioni, dal 1869, con la descrizione delle infrazioni e delle frodi più frequentemente commesse; le pratiche relative all'attività dei vigili urbani e dei barracelli.
La quarta categoria riguarda la "Sanità e Igiene", dove i registri di vaccinazione, le relazioni dell'ufficiale sanitario e le pratiche relative al medico condotto, al servizio ostetrico o veterinario danno un quadro completo sulla situazione sanitaria quartese a partire dal secolo scorso.
Nella quinta categoria sono inseriti gli affari finanziari del Comune, e comprende, tra gli altri, i bilanci di previsione, i conti consuntivi - dal 1850 -, i mastri e gli inventari dei beni comunali.
La sesta categoria conserva, in parte, la documentazione scaturita dalle cosiddette attività di governo che il Comune esplica in varie occasioni, quali le elezioni politiche, le feste nazionali o il conferimento di encomi per azioni di valore civile.
Gli atti in materia di "Grazia, Giustizia e Culto" sono classificati nella settima categoria, nella quale sono ampiamente documentati fin dalla metà del secolo scorso, i rapporti tra l'Amministrazione comunale e la chiesa locale. In tale settore si trova inserito l'archivio del giudice conciliatore, che è invece da considerare un archivio a se, in quanto prodotto da un istituto diverso da quello comunale.
L'ottava categoria è quella relativa alla "Leva e truppa", contiene i registri di leva (a partire dalla classe del 1830), le numerose pratiche riguardanti l'assistenza ai familiari dei richiamati nelle due guerre mondiali, le pensioni di guerra o gli elenchi dei caduti e dei feriti.
Nella nona categoria è ricca di documenti relativi alle ampie competenze che il Comune aveva in passato in materia di "Pubblica istruzione". Sono, inoltre, presenti i registri scolastici dal 1885 al 1919 e i compiti in classe di italiano, aritmetica e calligrafia, assegnati nel 1894 per l'esame di licenza elementare.
Le pratiche relative ai "Lavori pubblici" - decima categoria - contribuiscono, per la presenza dei progetti per la costruzione o ristrutturazione di alcuni dei principali edifici pubblici cittadini, per la maggior parte oggi demoliti, alla ricostruzione della struttura urbana di Quartu a partire dalla metà del secolo scorso.
L'undicesima categoria, denominata "Agricoltura, industria e commercio", presenta interessanti notizie sulla vita economica del paese, sulle attività commerciali, sulle coltivazioni e sull'allevamento.
Nella dodicesima categoria "Stato civile, censimenti e statistica", consente di rilevarne la situazione demografica a partire dal 1865. Nella tredicesima categoria troviamo i documenti relativi ai movimenti della popolazione verso l'estero; quali i registi di emigrazione ed immigrazione. La quattordicesima categoria è riservata agli atti che si riferiscono ad argomenti che non rientrano in nessuna delle altre categorie. Mentre nell'ultima, la quindicesima categoria, è riservata alle attività comunali in materia di "Pubblica Sicurezza": nella quale segnaliamo, a titolo di esempio, i fogli di via rilasciati agli indesiderati oppure i documenti relativi a drammatici avvenimenti del passato quartese, quale l'alluvione che distrusse gran parte del paese nel 1889.
Infine, possiamo citare un interessante documento - tra l'altro il più antico - conservato in questo archivio, pur non essendo strettamente legato all'attività dell'Ente: ovvero il regolamento della Confraternita di S. Efisio, datato 1802 e redatto in lingua sardo-campidanese.
A partire dall'anno scolastico 1987-88, è stato attivato presso l'archivio storico un laboratorio didattico, dove viene attuato un programma di sperimentazione che consente agli studenti della scuole cittadine di ogni ordine e grado di conoscere questa struttura e di svolgere indagini sul passato locale, utilizzando le fonti documentarie originali. Tale attività si svolge ogni anno in modo regolare per tre pomeriggi alla settimana, da ottobre a maggio, secondo un calendario fissato all'inizio dell'anno scolastico e concordato tra insegnanti e archiviste. I risultati delle ricerche che numerose classi hanno svolto sui più svariati aspetti della storia quartese degli ultimi 150 anni, sono stati pubblicati a cura dell'Amministrazione Comunale.
Quartu S.E.
13 giu 2000