1999

31 dicembre 1999 - Zagarolo, venerdì - ore 15

… dire “attrice” non corrisponderebbe al tormento del mio vivere per il teatro.  La parola “attrice” porta in sé una folata di svaporaggine, di fatuità, di splendido mistero che niente ha a che vedere con la realtà. Il mio è stato un mestiere duro, corrosivo, fatto di lotte di donna sola fra uomini prevaricatori. Sono stata squadrata, soppesata, misurata… come si fa nelle fiere del bestiame.

Nel ’69 all’arrivo a New York con  “Orlando furioso”, all’aeroporto siamo stati smistati in due gruppi, uno a destra, l’altro a sinistra: “tu di qua… tu là, tu là…. tu qua…” , i “belli” e i “brutti”, per la fotografia da mettere sul giornale… Poveri “brutti”! Non erano sufficientemente rappresentativi…

Che importanza aveva se erano bravi attori e uomini buoni? E se si sono sentiti umiliati per questo?

No, non ha avuto nessuna importanza.