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L’Italia - La Lombardia - Melegnano nel 1500
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  LA LOMBARDIA DALLA FINE DEL 1400 AGLI INIZI DEL 1500
La Lombardia, fra la fine del 1400 e gli inizi del 1500 stava sotto l’incubo dell’invasione francese. Carlo  VIII° di Francia, sceso in Italia nel 1494 e ritornato in Francia precipitosamente dopo aver scorrazzato da Milano a Napoli, mori’ senza figli a soli 28 anni, il 7 aprile 1498. Il suo successore, Luigi XII, che era il duca d’Orlèans della famiglia dei Valois, signore di Asti, nipote di Valentina Visconti, manifestò subito le sue intenzioni con l’assumere i titoli di “re di Napoli” e di “duca di Milano” mentre a Milano era duca Ludovico il Moro, che fu duca dal 1494 al 1500. Luigi XIII° attuò il suo proposito su Milano : scese in Italia, entrò in Lombardia e in Milano con fasto solenne, il giorno 6 ottobre 1499. Ludovico il Moro, che era fuggito nel Tirolo presso l’imperatore Massimiliano, ricomparve nel gennaio del 1500, con le truppe svizzere e riuscì a respingere oltre il Ticino i deboli presidi militari lasciati da Luigi XIII° in Lombardia al comando di Gian Giacomo Trivulzio ; ma nell’aprile i suoi mercenari si accordarono con quelli, svizzeri anch’essi, di un nuovo esercito francese condotto da Luigi  La Trèmouille, ed egli tradito e fatto prigioniero a Novara, fu trasportato in Francia dove morì il 27 maggio 1508 nel castello di Loches. Ludovico il Moro era nato a Vigevano nel 1452. Alla sua Morte aveva 56 anni. Milano perse la sua personalità di Stato indipendente. Ma le popolazioni non se ne curarono e quasi non se ne avvidero, perché stavano estranee della politica e delle armi.
LA LEGA DI CAMBRAI
Il 10 dicembre 1508, a Cambrai nelle Fiandre, l’imperatore Massimiliano organizzò una lega militare contro i Veneziani, assurti in grande potenza aconomica e territoriale : essi dominavano da Bergamo, Brescia, Crema, Cremona, Ghiara d’Adda, fino a Pordenone, Gorizia, Trieste e Fiume. Alla lega aderirono Luigi XII° di Francia, la santa Sede, il duca Alfonso II di Ferrara, il marchese Gianfrancesco di Mantova, la Spagna e l’Ungheria. Luigi XII° vi aderì  perché gli era stata promessa l’investitura del ducato di Milano, cioè il riconoscimento ufficiale di vero e legittimo “signore” del ducato milanese. Del resto, i Milanesi sentivano nelle loro vene l’ostilità verso Venezia e quindi fu facile per Luigi XII° condurre la guerra con la sua personale partecipazione. Con le truppe al comando di Gian Giacomo Trivulzio e con un nutrito corpo militare di milanesi, venne riportata una brillante vittoria contro i Veneziani ad Agnadello il 14 maggio 1509. Ma Venezia non si abbatté, accontentò il papa cedendogli la Romagna, diede i porti della Puglia alla Spagna, e verso la fine dell’anno l’uragano si era allontanato anche per Venezia, e la Francia cominciava ad essere in difficoltà, anche perché Luigi XII°, ora in contrasto con il papa Giulio II°, voleva intromettersi nelle faccende ecclesiastiche, minacciando addirittura di convocare un concilio ecumenico contro la volontà del papa. Fu però Giulio II° che corse ai ripari contro il re di  Francia, in tre modi : scomunicò i cardinali francesi favorevoli a Luigi XII°, convocò lui il concilio ecumenico che fu il Lateranense V°, organizzò una lega antifrancese, detta “Lega Santa”, con il grido programmatico “Fuori i barbari” si intendevano i francesi, il 5 ottobre 1511. Lo scontro tra gli eserciti della Lega Santa e quelli francesi avvenne a Ravenna l’11 aprile 1512, giorno di Pasqua ; il comandante supremo Gastone di Foix, Francese, sconfisse sanguinosamente l’esercito della Lega : molti furono i morti, i feriti e i prigionieri. Ma fu una vittoria effimera, perché cadde Gastone di Foix, e i francesi non poterono più fronteggiare i nemici e dovettero lasciare la Lombardia.
LA SITUAZIONE POLITICA ITALIANA NEL 1499
L’Italia, alla fine del 1400 si presentava divisa in molti Stati, che erano i seguenti :
Ducato di Savoia
Principato del Piemonte
Marchesato di Saluzzo
Marchesato di Monferrato
Feudo imperiale di Asti
Repubblica di Genova
Principato di Oneglia
Ducato di Milano
Repubblica di Massa
Repubblica di Lucca
Repubblica di Firenze
Repubblica di San Marino
Signoria di Elba e di Piombino
Repubblica di Siena
Stato della Chiesa
Regno di Napoli
Regno di Sicilia (alla Spagna)
Regno di Sardegna (alla Spagna)
Corsica (a Genova).
Ma gli Stati principali, coinvolti nelle grandi politiche e nelle varie guerre erano :
Ducato di Milano
Repubblica di Venezia
Repubblica di Firenze
Stato delle Chiesa
Regno di Napoli
Milano, abbandonata dai Francesi nel mese di giugno 1512, si organizzò amministrativamente creando un comitato di 24 deputati. Pochi giorni dopo la città fu consegnata ad Ottaviano Sforza, figlio di Galeazzo Maria e vescovo di Lodi. Egli entrò in città come commissario della Lega Santa insieme con gli Svizzeri che erano guidati dal cardinale Matteo Schiner, di Sion in Svizzera, detto cardinale Sedunese. Nell’agosto 1512, un’assemblea tenutasi a Mantova votò l’assegnazione del ducato di Milano a Massimiliano Sforza, figlio diciannovenne di Ludovico il Moro ; Massimiliano fece il suo ingresso a Milano nel mese di dicembre 1512 e riceveva materialmente, oltre che simbolicamente, le chiavi dagli Svizzeri, che si dimostravano i veri padroni e protettori del ducato.
MELEGNANO NEL 1512 E IL FEUDO DI FRANCESCO BRIVIO
Il reggente Ottavio Sforza si preoccupò di restaurare il ducato, ma occorrevano forti somme di denaro che potevano essere raccolte dai prestiti delle famiglie nobili. Francesco Brivio, membro di una nobile e ricca famiglia di Milano, offri’ al duca, il 19 luglio 1512, la somma di mille ducati, versandone subito cinquecento, mentre gli altri cinquecento sarebbero stati versati quando il Brivio avesse avuto come ipoteca il castello di Melegnano, con la dignità di capitano di giustizia e di vicario ducale. La tesoreria ducale, tuttavia, avrebbe sempre avuto la possibilità di riscattare il castello quando da parte del duca fosse stata restituita la somma prestata. Il 22 luglio fu spedito al Brivio l’atto notarile steso dal notaio Giulio Cattaneo ; il castello di Melegnano fu consegnato al Brivio. E l’otto settembre 1514 gli abitanti di Melegnano dovettero prestare giuramento di fedeltà al feudatario Francesco Brivio. Lo stesso Brivio, quando si ritirò il reggente Ottaviano Sforza, giurò fedeltà al nuovo duca eletto, Massimiliano Sforza, con atto di giuramento emesso il giorno 8 gennaio 1515. I Brivio tennero il castello di Melegnano fino al 1532, quando ne furono spogliati. Essi fecero causa lunga per riaverlo, o per riavere la somma prestata, ma tutto fu inutile.
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