Il Comune di Genova su Internet
Il documento che segue è la mozione, redatta e sottoscritta nel mese di gennaio 1996 da Roberto Quaglia, nella sua veste di Consigliere Comunale di Genova, per impegnare il Sindaco e la giunta ad attuare iniziative specifiche per l'utilizzo di Internet da parte del Comune di Genova. Segue il suo intervento in aula, nella discussione svoltasi il 22 Luglio 1996, nonché, in ordine cronologico, tutti gli interventi degli altri consiglieri ed assessori. Conclude la pagina una lista degli Ordini del Giorno, presentati e discussi nella stessa occasione. di Roberto Quaglia Una mia successiva mozione sullo stesso tema, discussa in Consiglio a Febbraio '97, non ha ancora sbloccato la situazione. QUI potete andare a vedere perch�. Adesso quindi attendiamo fiduciosi che questo necessario passo verso la vera e completa trasparenza degli atti amministrativi si compia, e che al più presto il Comune di Genova si metta in grado di fornire in modo sistematico ai cittadini quel servizio di trasparenza sulle attività consiliari comunali che sinora, con questa pagina (e altre simili), a mo' di esempio, solo io ho provveduto a fare. Roberto Quaglia Ecco un sommario dei documenti contenuti in questa pagina:
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Ill.mo Sindaco del Comune di Genova
Il Consiglio Comunale di Genova
CONSIDERATO CHE
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A
mozione preparata da Roberto Quaglia Intervento di Roberto Quaglia, per l'adeguamento di Genova agli imperativi del Villaggio Globale e per l'adozione di una politica adeguata in merito ad Internet Credo che un buon politico, e un buon amministratore, debbano avere una chiara visione di due importanti categorie: la Comunicazione e il Futuro. Tra i molteplici problemi che notoriamente affliggono Genova, quello della Comunicazione spicca nella sua muta gravità. Fra i vari tipi di Comunicazione difettosa che possiamo riscontrare a Genova, quelli che per la nostra discussione oggi ci interessano di più sono i seguenti:
1. La Comunicazione tra il Comune di Genova e i propri
cittadini. Vediamo il punto 1. Nonostante il recente Sportello del Cittadino, che pure rappresenta un piccolo passo in avanti, una netta voragine separa ancora il Comune di Genova dai cittadini che Esso amministra. I cittadini che oggi intendessero consultare, per il proprio legittimo e sacrosanto interesse, gli atti deliberativi della Giunta, i regolamenti comunali, le trascrizioni di quanto ufficialmente venga discusso e deciso in quest'Aula Consiliare, e altro materiale pertinente al Comune, incontrerebbero tali impicci procedurali, da essere dissuasi dal farlo con la desiderata frequenza. Infatti, quanti cittadini oggi si prendono la briga di consultare tali documenti? Ben pochi. Eppure, la maggioranza dei cittadini è giustamente interessata a conoscere più a fondo, spesso anche in dettaglio, le attività del Comune, ma altrettanto giustamente non è disposta ad impiegare un'eccessiva quantità di tempo e sforzi per ottenere tali informazioni. Inoltre, un gran numero di cittadini sarebbe ben lieto di partecipare, in piccola parte, alla vita amministrativa della città, esponendo proprie proposte, suggerimenti ed opinioni, ma anche quest'attività viene penalizzata dall'assenza di uno strumento di comunicazione efficiente. Il cittadino che abbia qualcosa da dire pubblicamente, oggi, può solo scrivere una lettera a un giornale locale, che con grande probabilità non verrà pubblicata. Veniamo al punto numero 2: La Comunicazione tra la città di Genova e il resto del mondo.
Un'altra voragine, un'altra pesante assenza di Comunicazione
separa Genova dal resto del mondo. I milioni e milioni di
turisti che da decenni solcano tutte le strade italiane,
affollando, destate, migliaia di località, magicamente eludono
la nostra presunta intenzione di accoglierli, disertando la
nostra città, e la surreale desolazione delle nostre strade
deserte con tutti i negozi chiusi d'Agosto ci toglie ogni dubbio
circa il fatto se Genova sia, oggi, una città turistica o
meno.
Abbiamo quindi brevemente focalizzato due generi di carenza di
Comunicazione, la prima fra il Comune ed i suoi cittadini, la
seconda fra Genova e il resto del mondo. Con Internet siamo infatti di fronte ad una rivoluzione nel campo delle comunicazioni di massa dello stesso impatto che ebbe il giornalismo alla sua nascita, e la televisione, quando si accese per la prima volta nei nostri salotti. Gli sciocchi che non si rendessero conto della straordinarietà di questo nuovo strumento di comunicazione, ne resterebbero fatalmente esclusi, e darebbero un segno evidente della loro ottusità. Mentre l'utilizzo di giornali e televisione, da parte di un Comune, per comunicare con i propri cittadini e con i potenziali turisti di tutto il mondo, è attività complessa, soggetta a mediazioni non sempre opportune, non priva di oneri spesso insostenibili (quanto costerebbe infatti una buona campagna pubblicitaria, sui giornali di tutto il mondo, per rendere stabilmente visibile la nostra città al turismo internazionale?), l'utilizzo di Internet, oggi, unisce al superamento della mediazione giornalistica la totale gratuità dello strumento, fatti salvi i modesti canoni per l'affitto delle linee telefoniche.
Noi sappiamo che la giunta ha già in conto di allacciare il
Comune di Genova ad Internet, e ci mancherebbe che non fosse
così. Nello specifico, però, sappiamo ben poco, e desideriamo
saperne di più. Ricordo l'assessore e allora vicesindaco Cassol,
quasi un anno or sono, rispondendo ad un'interpellanza del
Consigliere Azzarelli, prendere tempo sul tema, argomentando che
Internet sarebbe materia molto complessa. Siamo perfettamente
d'accordo che di materia estremamente complessa si tratti. Anzi,
nell'arco di quest'anno trascorso la materia è divenuta più
complessa ancora, e la complessità, in futuro, non è certo
destinata a diminuire, considerata l'incredibile dinamica
propria del sistema Internet. Proprio per questo, temiamo possa
essere ben consistente il rischio che la sottovalutazione delle
tendenze di crescita del fenomeno Internet conduca a mettere a
punto un progetto destinato a risultare fin da subito inadeguato
alle mutate e mutande condizioni. Internet è il giro di boa di
un cambio epocale. Si deve mettere in conto fin dora cosa si
parerà dietro l'angolo. Per una volta, in questa città, sarebbe
bello e soprattutto fecondo anticipare il futuro prossimo
anziché rincorrerlo annaspando con il fiatone come al solito.
Innanzi tutto, dato che lo può fare - è una faccenda
tecnicamente elementare e sfido chiunque a sostenere, mentendo,
il contrario! - il Comune DEVE d'ora innanzi rendere disponibili
ai cittadini per la consultazione su Internet tutte le
informazioni inerenti ai propri atti amministrativi, dalle
delibere alle trascrizioni delle nostre discussioni in
quest'aula. Ogni cittadino provvisto di computer personale e
modem deve potere avere la facoltà di consultare con
comodo, sul proprio monitor, il 100% degli atti pubblici con i
quali questa città è amministrata. Solo così raggiungeremo la
doverosa trasparenza totale.
Con Internet, si apre infatti un nuovo immenso campo di gioco
per le umane vicende, un campo di gioco che si espande
esponenzialmente, e che in un prossimo futuro includerà, in
questa nuova rappresentazione della realtà che è già chiamata la
Realtà Virtuale, significative parti di tutti gli altri campi di
gioco ove le azioni umane si intrecciano. Ed è un campo di gioco
tanto importante, quanto fulminea è oggi la sua evidente
manifestazione, apparentemente sorgente dal nulla. E noi tutti
giocheremo a quel gioco, lo si voglia o non lo si voglia, così
come oggi noi tutti dipendiamo, per le nostre azioni e per le
nostre scelte, anche in politica, da ciò che succede, ad
esempio, nelle nostre televisioni, o sui nostri giornali. Non si
può prescindere da uno strumento di comunicazione che tutti
utilizzano. Non si potrà neanche in futuro. E poiché noi tutti
giocheremo a quel gioco e in futuro avremo a che fare, volenti o
nolenti, con Internet, tanto vale giocare bene a quel gioco, fin
dall'inizio, per evitare di rammaricarci in seguito, come già
molte altre volte in questa città, di essere in ritardo rispetto
al resto del mondo. E allora ecco che emerge l'improrogabile
necessità di stringere i tempi, e finalmente agire, con
lucidità, competenza e soprattutto lungimiranza e una chiara
strategia, per mettere Genova in prima fila tra le città che si
sono date una fisionomia nel ciberspazio - è così che viene
chiamato quello spazio virtuale ove il mondo rappresenta se
stesso per il tramite della più incredibile rete di computer che
ci sia mai stata. Perché, vedete, non basta dire e decidere, come qualche superficiale potrebbe argomentare: "Il Comune deve occuparsi di Internet." Sarebbe come se bastasse dire e decidere: "Il Comune deve occuparsi del traffico cittadino". Bella forza! Se bastasse dire così, sarebbe sufficiente enunciarlo oracolarmente una volta per tutte, e che bisogno ci sarebbe allora dell'Assessore al Traffico? Occuparsi di Internet, ovvero di quella finestra dalla quale il mondo in futuro ci vedrà oppure non ci vedrà, così come occuparsi del bilancio, del traffico e di tutte le altre cose importanti, è un compito di responsabilità politica, oltre che di competenza tecnica, funzione per la quale oggi proponiamo che venga istituita una specifica commissione, nella quale tutti i gruppi politici che in questo consiglio rappresentano tutta la popolazione genovese, abbiano la facoltà di intervenire fattivamente per fornire quegli indirizzi e contenuti utili e indispensabili per la migliore costruzione possibile di quella Genova Virtuale che al più presto deve vedere la luce su Internet.
Volgo al termine il mio intervento, portando un piccolo esempio,
che spero valga da buon auspicio: Naturalmente sono a disposizione di chiunque voglia approfondire l'argomento. Grazie per l'attenzione. Roberto Quaglia |
Intervento di Antonio BRUNO (P.D.R.C.) "Signor Presidente e colleghi, condivido molte delle cose dette dal consigliere Quaglia, condivido meno l'enfasi solamente positiva, rispetto ad uno strumento che, certamente è interessante e che può aiutare a risolvere molti problemi. In effetti rimane il problema della promozione del ruolo turistico di Genova, che anche tramite questa rete, può essere sviluppato, così come il sottoscritto, dove andare in vacanza, ha cercato un posto a basso costo, tramite Internet, così lo può fare chiunque. Però devo dire che questo aspetto dovrebbe, si, promuoverlo il Comune, gli enti locali, ma forse i privati dovrebbero contribuire, anch'essi, in qualche modo. Estremamente interessante, ma comunque punto critico, è quello della pubblicità degli atti consiliari, della comunicazione, della possibilità, per il cittadino, di accedere ad informazioni. E' evidente che non basta memorizzare una serie di parole per poter, poi effettivamente, rendere consultabile tutto questo, nel senso che ci vorrà, secondo me, una grande capacità organizzativa per poter permettere, eventualmente, la consultazione di tutto questo materiale. E' evidente che, se nel dibattito su un certo tema, i gruppi o i cittadini consulteranno il sito genovese, dovranno essere in grado di discriminare, all'interno di una grande quantità di informazioni, quello che può interessare. Quello su cui non sono così d'accordo è l'enfasi come questo strumento dipinto, che potrà risolvere tutti i problemi di comunicazione. E' vero che ogni anno si raddoppia il numero di utenti che possono accedere a tutte queste informazioni, è pur vero, però, che in questo grande mercato mondiale, a fronte di una percentuale dell'umanità sempre più ricca, sempre più con possibilità di comunicazione, esiste, anche nella nostra città, fatte le debite proporzioni, una quota sempre crescente di popolazione sempre più messa ai margini. Allora, non riduciamo il problema della comunicazione tra gli enti, la Giunta, il Consiglio Comunale e la popolazione alla disponibilità di pagine Web, su Internet. Io ritengo che sia una cosa importantissima e che si possa fare anche facilmente, perché non serve più essere un grande programmatore per costruirsi da solo una pagina, basta solo avere un programma come "Word 6.0" e lo traduce lui, una pagina multimediale. Rimane, però, il problema principale della comunicazione tra le amministrazioni, i consigli e i cittadini, che non possono risolversi a questo, perché comunque sarà una minoranza che potrà permettersi il computer, avere la voglia di usarlo, avere la voglia di collegarsi ad Internet ed, eventualmente, avere la voglia di non limitarsi alle pagine più osè e più pornografiche che sono disponibili, come tutte. Ci vuole la possibilità di una comunicazione tra cosa succede dentro le amministrazioni e le informazioni disponibili e i cittadini, possibilità di un dialogo che non può restringersi all'aspetto che il collega Quaglia ci ha proposto, aspetto su cui sono d'accordo. Non può restringersi solo a quello, anche se l'Amministrazione sviluppasse tutto quello che ha testé detto il collega Quaglia, rimane un problema di comunicazione tra noi e la città, tra i cittadini e le istanze intermedie e un problema di partecipazione. Certo, questo strumento, per una certa quota della nostra città, può essere uno strumento importante, anche di partecipazione, perché si possono farei i cosiddetti siti Internet, in cui non c'è solo un aspetto passivo da parte del cittadino, ma anche un aspetto propositivo, come ad esempio la posta elettronica e tante altre questioni. Noi siamo favorevoli agli ordini del giorno proposti dal collega Quaglia, evidentemente però in un quadro di non esaustività della risoluzione dei problemi di comunicazione tra Giunta e Consiglio; Consiglio e città e forze politiche, che deve avvalersi di questo strumento, ma non può assolutamente pensare di risolverlo in toto con questo". Antonio Bruno Intervento di Claudio BASSO (P.P.I.) "Signor Presidente e colleghi consiglieri, anche io volevo fare alcune considerazioni sui problemi che la mozione del collega Quaglia ha posto all'attenzione del Consiglio. Sicuramente con una enfasi diversa, rispetto anche alle magnifiche sorti e progressive di questo strumento. Certamente oggi in base ad alcuni dati che abbiamo raccolto, Internet è raggiunta da circa 300.000 utenti ufficiali, in Italia, e circa 1 milione di utenti indotti, se pensiamo che, a fronte di ogni accesso, esistono almeno altri tre fruitori, i cosiddetti non ufficiali, del servizio. Però è indubbiamente vero che tutte le proiezioni ci portano, in un prossimo futuro, ad un allargamento pressoché geometrico della potenzialità di accesso a questi servizi. Credo che oggi sia importante parlare di questa possibilità, per almeno due motivi fondamentali: innanzi tutto perché bisogna essere assolutamente preparati a questa evoluzione. Secondo motivo: perché è assolutamente necessario essere presenti e quindi essere parte attiva in questo processo evolutivo della rete. Bisogna essere assolutamente preparati a questa evoluzione, anche perché l'attuale tecnologia non rappresenta certamente un punto di arrivo. L'evoluzione tecnologica, per assicurare al cittadino un servizio che sia all'avanguardia e sempre puntuale, in termini di qualità e quantità, è ancora tutta da scoprire. Tutto il fenomeno delle fibre ottiche si pone in questa direzione. Certamente questo consentirà di offrire e fornire servizi a costi economicamente più contenuti, sensibilmente più contenuti, rispetto a quanto, oggi, le normali procedure ci inducono a fare, ma occorre essere presenti e quindi avere una parte attiva in questo processo evolutivo, anche perché se consideriamo la rete Internet come un processo di moda, siamo completamente fuori strada. Essa deve essere vista come un servizio che, in particolare nelle realtà locali, serve a dialogare con il cittadino. Possibilità di allargare a dismisura il bacino di utenza e di accesso alle informazioni, con servizi che sono attivi in maniera pressoché continuativa, consentirà l'accesso di informazioni che normalmente le strutture pubbliche non sono in grado di attivare con i normali processi informativi. E' proprio questa caratteristica del servizio di informazione a servizio dei cittadini utenti, che dovrebbe connotare in maniera particolare la presenza di una Civica Amministrazione in questo settore. Questo obiettivo di presenza sulla rete Internet, da parte del Comune di Genova, anche sulla base di esperienze che già sono state avviate, pur con molte difficoltà, in altri comuni, si raggiunge, a mio giudizio, attraverso tre passaggi: la collettività, la gestione delle informazioni e la fornitura di veri e propri servizi all'utenza. Su questo punto occorre dire che esistono già, sul tessuto cittadino, realtà che sono in grado di fornire un ampio supporto informativo, relativamente alla possibilità di trasmettere informazioni locali sulla rete Internet. Sarebbe molto opportuno, da questo punto di vista, evitare duplicazioni e non frammentare quanto è già immesso sulla rete, cercando, invece, collaborazioni, in termini di fornitura di servizi che, sicuramente, renderebbero meno onerosa la creazione e la gestione di una banca dati sulla città e porterebbero sicuramente ad estendere la base informativa, praticamente a costi economicamente molto contenuti. La collettività, come già è stato realizzato in pressoché tutti i comuni italiani già presenti sulla rete Internet, deve essere attuata attraverso fornitori di servizi, che sono già presenti e operanti nella nostra città, che sono in grado di garantire una elevata qualità, in termini di continuità e potenza delle connessioni. Naturalmente ci sono anche tutte le questioni derivanti dalla assistenza e dalla competenza che tali servizi necessitano una volta avviati. E' opportuno che questa attività venga svolta da apparati già esistenti, che consentano una riduzione del costo di implementazione ed una provata competenza. A ciò deve essere aggiunta la possibilità di predeterminare totalmente i costi di ciò che si sta approntando, evitando, così situazioni di bilancio imprecise o poco chiare, che altre volte, proprio nel campo dell'informatica, ha costretto le Civiche Amministrazioni a continue rincorse per un ulteriore aumento di costi non previsti e non programmati in sede di installazione. Certamente, poi, la disponibilità di spazi Internet, può portare ad immagazzinare molteplici informazioni che vanno dai verbali dei Consigli Comunali, delle Commissioni, alle delibere, alle ordinanze del Sindaco, agli atti amministrativi, che possono essere ampiamente consultabili in tempo reale, con tutte le procedure che sono già note a molti utenti di questo tipo di servizio. Ma quello che rende particolarmente efficace questo tipo di servizio, è questa immediatezza nell'attuare una sorta di filo diretto con il cittadino, che può inviare suggerimenti, consigli, richieste all'Amministrazione Comunale; la possibilità di creare moduli mirati, che consentono di raccogliere informazioni già preventivamente catalogabili rapidamente su data base, per ulteriori analisi; consente di avere, in forma diretta, attraverso questionari mirati, quello che è l'indice di gradimento su una eventuale proposta, o quella che è la reale esigenza di un quartiere o di una parte di esso, rispetto ai problemi della Civica Amministrazione. Questa rete civica cittadina, può essere creata a costi competitivi e controllati, fin da subito, ed è auspicabile che da questo punto di vista, io mi auguro che poi l'Assessore, su questo, possa già fornirci alcune indicazioni, una indagine informativa, su quanto risulta essere già esistente e il coordinamento delle risorse interne alla Civica Amministrazione, ma anche presenti sul territorio genovese, possa consentire di analizzare fino in fondo i costi per l'attivazione di un servizio sperimentale in questo senso, ma anche la sua capacità di evoluzione, la possibilità di fornire servizi, la capacità di essere flessibili nella interconnessione di realtà esistenti coni problemi della Civica Amministrazione. Vorrei concludere con alcune osservazioni, che meriterebbero sicuramente anche un approfondimento in un altro contesto: in questo dibattito, vengono posti gli accenti sulle caratteristiche positive che ha questo tipo di servizio. Credo che, come dicevo all'inizio, la necessità che il Consiglio Comunale si ponga questo tipo di problema, per essere preparati a questa evoluzione e per essere presenti e quindi per svolgere un ruolo attivo in questa direzione, non ci possa fare nascondere che con questa evoluzione dirompente si presentano scenari totalmente inediti, che chiamano in causa anche il modo stesso di fare politica, che chiamano in causa i criteri della cosiddetta democrazia rappresentativa, così come l'abbiamo vissuta e approfondita finora. La possibilità di introdurre una sorta di voto telematico, soltanto per conoscere le opinioni, ma in un futuro ormai prossimo, anche per favorire l'accento su una proposta, su una decisione da prendere in un senso, piuttosto che in un altro, ci deve mettere giustamente in condizioni di approfondire anche il ruolo di una Civica Amministrazione, che si ponga di fronte a questa evoluzione telematica con un'iniziativa contro i rischi di una nuova esclusione, contro i rischi di nuove discriminazioni che sono indotte dalla innovazione tecnologica. In questo senso io vedo importante l'iniziativa di una Civica Amministrazione, ci sono problemi di accesso che, per i rilevanti costi di tipo economico, a molti non sono consentiti, ci sono problemi di educazione a nuovi linguaggi, di educazione a nuove procedure. Qualcuno già parla di senzatetto digitali, o parla di sud digitale, in una realtà mondiale che prevede la divisione, finora, fra un nord ed un sud del mondo, soltanto sugli aspetti quantitativi o qualitativi, per come siamo stati tradizionalmente portati a considerarli. Questa innovazione tecnologica apre questi scenari completamente diversi. Credo che sia importante che un livello locale di autonomia e di intervento sulla realtà, sulla vita quotidiana dei cittadini, si debba porre, giustamente, questo tipo di problemi e possa essere una occasione per risolverli e proprio per consentire una nuova e maggiore libertà". Claudio Basso Intervento di Franco BAMPI (Polo Nord) "Signor Presidente e colleghi, circa la mozione presentata su Internet, voglio dire che sono sostanzialmente d'accordo con gli ordini del giorno presentati dal consigliere Quaglia, almeno per quelli che non riguardano l'accesso, il fatto che il Comune debba garantire accessi, perché credo che sia lì, il nodo del problema ed è praticamente il contributo che intendo dare a questa discussione. L'ho già detto altre volte, quando abbiamo parlato della riorganizzazione informatica del Comune: o il Comune arriva a usare, ad avere come strumento di lavoro Internet, il Comune stesso e quindi ad avere delle basi di dati accessibili e quindi, eventualmente, con piccola manutenzione, semplicemente per, magari, fare una pagina che poi viene messa sul circuito Internet, può, appunto, mettere i dati a propria disposizione sul circuito Internet, oppure l'operazione Internet non funziona. Io ritengo che sia improponibile una organizzazione Internet parallela a quella del Comune, perché allora il costo di manutenzione di questa operazione potrebbe diventare rilevante. Invece è diverso se il Comune struttura la propria gestione informatica dei propri dati, in modo tale che poi Internet possa accedere e che ci possa accedere, eventualmente, con dei codici d'accesso, o su siti dove non c'è tutto. Mentre gli atti pubblici, che possono essere le delibere di Giunta, di Consiglio Comunale, le determinazioni dirigenziali, possono essere messi su siti dove non si controlla, basta inibire la possibilità di scrittura, ma comunque su siti eventualmente duplicati, dove non c'è controllo, possono esservi dei dati che non devono essere diffusi necessariamente, oppure possono essere diffusi solo con dei particolari codici d'accesso. Però la logica è e a me pare di avere rilevato questa logica negli ordini del giorno, almeno nei nn. 1, 2 e 3 fatti dal consigliere Quaglia, che è quella di stimolo all'uso o alla creazione di un sistema informatico di lavoro per il Comune, che sia immediatamente adattabile ad un sito Internet e quindi a essere poi distribuito in Internet. Io credo che o si fa così, o gestire un sito Internet separato, diventa oneroso e alla fine diventa obsoleto, questo sito, come dati, come aggiornamento, ecc. Se questa è la tendenza, cioè quella di andare a creare dei siti, quindi dei computers, dove i dati pubblici vengono immagazzinati e quindi semplicemente resi visibili da Internet, allora possiamo pensare che questo sia un sito che si aggiorna automaticamente, sennò diventa un sito dove d'accordissimo con quanto diceva il consigliere Quaglia, possiamo trovare notizie storiche e le notizie storiche possono essere multimediali, possono essere da testi, da musiche, da animazioni, da fotografie, che si mandano in diretta, pensiamo a cosa sta facendo adesso "Primonet", quindi effettivamente la bellezza di Internet è la multimedialità. Quindi possiamo fare anche un'operazione di archivio e di accesso a basi d'archivio, ma se vogliamo anche che sia un accesso, per esempio, ai lavori del Comune, sia un accesso in cui il cittadino che usa Internet può andare a vedere cosa si fa nel Comune, come opera, attualmente, il Comune, in questo caso, secondo me, Internet deve essere un modo con cui il Comune lavora, sennò non riusciremo a tenere aggiornato il sito. A me pare che il consigliere Quaglia abbia proprio colto questo aspetto negli ordini del giorno che ha proposto". Franco Bampi Intervento di Flavio AZZARELLI (P.D.S.) "Signor Presidente e colleghi, Io volevo porre l'accento su di un aspetto che il consigliere Quaglia non ha sufficientemente esaminato, o per lo meno, badando a forse a questo aspetto internettistico di una visone di Genova su Internet e quindi apertura globale al mondo, forse si è dimenticato che è importante anche un rapporto di Genova con la cittadinanza. E allora credo che la creazione di una rete civica, che è una cosa che a noi preme particolarmente, forse sia anche un aspetto ulteriore di evoluzione della nostra città e di apertura a questo mondo. Internet sappiamo tutti che cos'è e non perdiamo tempo a rispiegarlo. A me non fa neanche tanta paura essere riportato sulla rete delle reti, in quanto essendo un mezzo di comunicazione democratico è giusto che ci stia tutto e tutti, come d'altronde è e come si può verificare attraverso una collegamento o una navigazione. Il nostro gruppo più volte in questa sede ha perorato la creazione di un sito e la messa in linea del servizio di posta elettronica e richiesta informazioni, cosa che il Comune sembrerebbe ipotizzare per la fine di settembre. Acquisiti questi dati, ci piacerebbe che questo tipo di messa in linea di informazioni non fosse un mero e semplice bollettino comunale, non fosse qualcosa di passivo ma fosse il più possibile interattivo. Noi crediamo che una comunità strutturata che permetta alla maggior parte delle famiglie di stare, convivere, comunicare sulla rete e scambiarsi informazioni ed esperienze sia un grosso traguardo. Il Comune in questo senso può fare molto: attraverso una promozione "internettiana" di quella che potrebbe essere la visione di uno dei tanti comuni che stanno su Internet si potrebbe iniziare a ragionare su un coinvolgimento globale di associazioni, enti e quanti altri stanno nella nostra città e nella nostra provincia. Comunità che potrebbe tranquillamente risiedere su un qualcosa che potremmo chiamare per comodità "rete civica". Rete civica che potrebbe essere quel perno e quel qualcosa che permetterebbe a chi non è specificamente connesso e non può permettersi di connettersi a Internet di comunicare e scambiare informazioni. Ricordo per brevità che la rete civica è una struttura che non gira su Internet ma che si può chiamare e contattare in ogni momento a un semplice numero di telefono. Il protocollo che viene di solito utilizzato per Internet ha determinati passaggi un po' tecnici, ha determinate caratteristiche software e hardware che richiedono un maggior apporto da parte dell'utente e ha dei costi vivi di accesso che vengono di solito sostenuti dal privato per la mera e semplice connessione. In questa ottica credo che il Comune potrebbe aprirsi ai cittadini che fondamentalmente non sono interessati: attraverso una campagna di comunicazione e informazione si potrebbe chiaramente dire che il Comune ha un nuovo modo di parlare con i cittadini, una nuova modalità, una nuova metodologia. Coesisterebbero a questo punto due realtà: una quella, come amo definirla io, televisiva, ovvero una modalità televisivo dinamica (Internet, le pagine Web su Internet ed eventuali servizi), una realtà più di comunità, ovvero una rete civica, che permetterebbe a qualsiasi persona, da qualsiasi punto della città, di connettersi con il fornitore di informazioni. Fornitore che ovviamente sarebbe il Comune, ma non solo il Comune, ma quanti hanno interesse a stare su questa rete. Ricordo che il Comune di Torino ha deliberato, con una delibera se non sbaglio di Giunta, la possibilità di offrire spazio sulla propria rete civica a tutte le associazioni e gli enti che ne avessero fatto richiesta. Questo ha permesso di creare una grossa struttura a livello comunale. Il Comune di Torino oggi 15mila cittadini iscritti che parlano, dialogano, comunicano e si scambiano informazioni e opinioni tra loro. Questo ha permesso di creare una grossa struttura che vive e si autoalimenta di quello che è l'apporto di associazioni, enti e privati che forniscono alla struttura rete civica informazioni quotidiane. Il comune quindi ha messo a disposizione uno spazio gratuito all'interno di una struttura civica. Lo stesso comune ha realizzato un progetto ambizioso. Addirittura è riuscito a rimodellare intorno ad uno specifico protocollo, quello che abitualmente è il protocollo utilizzato per Internet, il TCPIP, è riuscito a ridefinire alcuni ambiti del SED e quindi utilizzare un protocollo che è tipico di una rete ad ampio respiro su una struttura comunale, con notevoli facilitazioni nell'implementazione ovviamente di quelle che sono le delibere e atti che necessariamente, con i tempi che si reputeranno più opportuni da parte dell'Amministrazione comunale, dovranno in un certo modo essere messi a disposizione della cittadinanza. Quella che era la linea che si tentava di definire era un giusto mixing tra le istanze presentate dal collega Quaglia, diverse, dovute, e forse a volte altisonanti sotto certi aspetti, ma comunque nelle intenzioni ottime, e quella che è una istanza fondamentale, quella cioè di non ritenere il cittadino forzatamente benestante e non ritenerlo comunque una persona che in qualsiasi momento può acquistarsi un computer, prendersi un modem, pagare un allaccio e andare a navigare. Questo perché fondamentale che questa comunità, se sarà coltivata dall'Amministrazione, abbia tutti i presupposti per essere una comunità il più possibile aperta, democratica ed eterogenea. A questo proposito noi abbiamo presentato un ordine del giorno, e questo proposito chiederemmo di votare questo ordine del giorno che sommariamente propone i presupposti di una creazione di rete civica a prescindere dai presupposti internettistici." Flavio Azzarelli Intervento di Renato PENCO (L.N.I.P.) "Signor Presidente, signor Sindaco, assessori e colleghi, è un'ottima idea quella di inserire Genova in un sistema Internet mondiale, perché Genova certamente ha molto da dare e molto da offrire. Il consigliere Quaglia ha fatto un intervento molto tecnico: evidentemente se ne intende molto di questo settore. Ma vogliamo fare conoscere Genova per cosa? Per fare vedere le bellezze, d'accordo. Forse abbiamo un archivio unico al mondo, che persino gli inglesi vengono a consultare. Gli facciamo vedere l'Acquario, bellissimo, seconda o terza struttura mondiale. Poi quando vengono i turisti cosa gli facciamo vedere? Dei gabinetti che sono costati centinaia di milioni chiusi con i lucchetti, un sottopasso che da sette anni non si riesce a finire, gli facciamo vedere le strade che sembrano percorsi da giungla amazzonica, dei marciapiedi che non sono neanche più degni di questo nome, gallerie che non sono più gallerie ma sono dei camini orizzontali, pieni di rumenta. Cito a tal proposito quello sotto via Madre di Dio, cito quello in via Albertazzi che è un ricettacolo di rumenta. Gli faremo vedere tutte le rumente che abbiamo a Genova. Comunque siamo favorevoli a farci vedere per il mondo." Renato Penco Intervento di Carlo SCHENONE (G. Misto) "Dopo questo intervento così specifico e tecnico che ha anche riscosso l'applauso del pubblico mi sentirò un po' imbarazzato a fare delle valutazioni più precise. Quando, mi sembra a settembre, sono state fatte delle anticipazioni dai giornali riguardo a una prossima rete civica del Comune mi domandavo appunto che cosa sarebbe stato. Non ho capito perché allora veniva presentato come assessore competente l'Assessore Cosma: non so se adesso invece la cosa, come probabilmente mi sembra più corretta, è passata all'assessore che si interessa dell'informatica. Ero interessato per riuscire a capire che tipo di intervento era stato previsto relativamente alla presenza del Comune su Internet. In parte si era già parlato di una presenza da parte delle Istituzioni Scolastiche con l'esperienza della connessione di alcuni istituti genovesi, però quello che veniva presentato era qualcosa di sicuramente più organico, in cui il Comune diventava reale fornitore di servizi sulla rete. Mi interessava perché ritenevo importante che l'impostazione di una presenza del Comune su Internet dovesse essere prevista al momento della riorganizzazione del Comune. Ritengo che l'introduzione e la presenza del Comune su Internet dovrebbe essere l'occasione per arrivare ad un utilizzo interno al Comune di queste tecnologie, quella che ora come ora viene detta Intranet. La possibilità cioè di connettere le varie sottoparti del Comune con queste tecnologie: il che può essere la semplice connessione messa a disposizione dei vari uffici comunali di caselle di posta elettronica tramite le quali anche scambiarsi la documentazione, senza aspettare che i fattorini girino per tutta la città, come qualcosa di più sostanziale come tutto un sistema di distribuzione elettronica dei documenti. Questo è un passo importante, un passo che renderebbe realmente efficace anche una presenza del Comune su Internet, su qualunque meccanismo che permetta di accedere telematicamente al Comune. Faccio un esempio molto semplice. Il poter seguire una pratica anche da un punto di vista elettronico, fare in modo che una pratica migri all'interno dell'organizzazione comunale direttamente su supporto elettronico permette sia all'interno di verificare come si muovono questi documenti, e quindi l'efficacia dell'organizzazione stessa, sia diventa facilmente un meccanismo tramite il quale un qualunque cittadino può sapere qual è lo stato a cui è giunta una pratica di suo interesse. All'aspetto della trasparenza dovrebbe poi collegarsi, e il Comune da questo punto di vista è l'unico che realmente può farlo come proprio interesse, tutto il discorso della partecipazione. La partecipazione dei cittadini che, ora come ora, cambiano anche socialmente l'interazione politica tra di essi, ha bisogno di nuovi canali. Se un tempo la partecipazione politica dei cittadini era fatta quasi esclusivamente con assemblee fumose, ora come ora queste modalità di partecipazione stanno sempre più perdendo di interesse ed efficacia, mentre ci sono altri aspetti e metodologie che permetterebbero di raggiungere una partecipazione che altrimenti a discapito della democraticità stessa della vita politica andrebbero a perdersi. Da questo punto di vista, se ritengo importante che il Comune arrivi ad una organizzazione interna che preveda una connessione in rete di tutta quanta la sua struttura in modo da poter rendere facile, agevole, e aggiornata anche la trasparenza verso l'esterno, d'altra parte è anche importante che il Comune si doti di strumenti che permettano una partecipazione. Mi rifaccio in questo caso a quello che proponeva Azzarelli. Più che pensare di installare e realizzare le cosiddette piazze telematiche, quindi luoghi di incontro telematico dei cittadini su Internet, cosa che richiede peraltro anche un minino ma significativo impegno anche da parte del cittadino se non altro per avere una connessione Internet a disposizione, anch'io preponderei maggiormente sull'approccio fatto tramite reti civiche o come si dice in gergo BBS, reti civiche organizzate in forma di BBS, quindi con un accesso che richiede esclusivamente un calcolatore che ormai è presente non dico nella maggioranza ma in una buona percentuale delle case italiane, e un modem che richiede una spesa unica di un centinaio di migliaia di lire o poco più. Una rete civica quindi che abbia una maggiore facilità di accesso, dia la disponibilità di incontro, un confronto e anche uno scambio di informazioni, e che possa essere, per la parte che possa essere interessante e utile, connessa ai servizi di Internet. In questa maniera, se dall'altra parte il Comune è strutturato in maniera tale da avere una propria organizzazione cablata, sarebbe possibile mettere a disposizione della rete civica anche informazioni che ugualmente sarebbero accessibili tramite Internet. Però non riterrei, se ritengo utile e importante che l'accesso possa avvenire tramite Internet, che sia l'unica possibilità. Se uno ipotizza una rete civica può integrarla con un accesso a Internet, facendo migrare le informazioni si cercano sulla rete civica anche su Internet; il contrario non è così automatico. Da questo punto di vista è importante che il Comune arrivi a questi due aspetti: l'organizzazione interna che permetta una trasparenza e la partecipazione tramite delle reti civiche. Come questo si realizzi, sono convinto che debba realizzarsi anche appoggiandosi su quello che esiste già. Oltre tutto in città, contrariamente ad altre città, abbiamo anche più di un fornitore di servizi di questo genere che ha competenze e professionalità, che possono anche ridurre notevolmente i costi rispetto ad una struttura di questo genere organizzata direttamente dal Comune. Da questo punto di vista sono convinto che il Comune debba avere più una funzione di organizzatore dell'accesso, dopo di ché ci si può appoggiare sulle realtà esistenti per la sua concretizzazione. In qualità di organizzatore probabilmente una delle cose che potrebbe fare il Comune è quella di presentare un volto organico della città. Ora come ora su Internet, a mia conoscenza, ci sono sette o otto siti che presentano Genova. Sono siti che presentano la città spesso con informazioni ripetute, come gli orari dei musei ecc.. Nella fattispecie c'è il Comune di Genova con un sito dell'Assessorato alla scuola, un altro sito fatto da Pangea Informagiovani, un'altra sottoparte del Comune, un altro che si chiama Genova Virtuale on Page, con una bacheca dove lasciare messaggi su Genova, dove generalmente nessuno lascia un gran che; un altro ancora dell'Ente del Turismo, e un altro infine dove di sono informazioni di Afrodite dell'Università di Genova, con rimandi a teatri e cose di questo genere. In più si può aggiungere anche Primonet che è un altro esempio di questo genere. Ci sono dunque tanti siti su cui si possono avere informazioni su Genova, ma spesso e volentieri queste informazioni non sono aggiornate. La cosa che potrebbe fare il Comune è fare in modo che, grazie anche ai sistemi che permettono una navigazione multimediale, l'approccio a Genova sia uno ma che sia fatto in maniera che le risorse siano utilizzate per avere un aggiornamento di un sito anche complesso, costituito da più fornitori di informazioni, ma che venga fatto in maniera efficace per la città. Lo statuto del Comune prevede l'esistenza di un notiziario: lo prevedeva prima ancora che venisse la legga sulla trasparenza ed è una cosa che il Comune deve doverosamente realizzare. Questo potrebbe essere, anche se non potrebbe esaurire l'intenzione che è nello statuto, un notiziario presente su rete civica o Internet. A questo punto esco un attimo dall'argomento specifico, però spezzo una lancia affinché questo notiziario venga realizzato finalmente; c'è bisogno che il Comune esca, che almeno quello che avviene all'interno di quest'aula, ma in generale quello che avviene nel Comune esca e sia maggiormente conosciuto, non solo come comunicazione dell'Amministrazione ma più in generale come comunicazione di tutto il Comune, quindi anche nel caso del Consiglio Comunale. Un tempo c'era stata una proposta di trasmettere i consiglio comunali via televisione; un tempo venivano trasmessi via radio. E' possibile ipotizzare come in alcune altre città un giornale mensile, prodotto direttamente dal comune, anche autofinanziato con pubblicità o cose del genere, in cui le varie realtà, sia quelle dirette dall'Amministrazione, sia anche quelle politiche, quindi anche i vari gruppi, possono uscire e comunicare agli altri. Quindi in ogni caso questo vincolo dello statuto che prevede il notiziario non è stato realizzato a parecchi anni dal momento in cui questo statuto è stato approvato. Colgo quindi l'occasione di questo invito di utilizzare Internet per fare in modo che il Comune esca verso i cittadini per allargare l'invito previsto dentro lo statuto. Un'ultima cosa riguarda l'accessibilità. Ora come ora la Biblioteca Berio avrà una nuova sede in cui è prevista una notevole disponibilità di nuove tecnologie per poter accedere alle informazioni. In questo caso un altro aspetto attualmente esistente sono gli sportelli Citycard, in cui dei semplici calcolatori vengono utilizzati semplicemente come sportelli. Così pure ci sono altre delle situazioni in cui così pure ci sono vari posti pubblici che hanno a disposizione calcolatori per l'accesso e il reperimento di informazioni fornite dal Comune. Allora, proprio per evitare quella che veniva citata da Basso e in parte da Bruno, l'emarginazione informatica, cioè che chi non può permettersi di avere gli strumenti sufficienti per un accesso venga escluso da tutte queste possibilità che vengono fornite, questi strumenti potrebbero essere utilizzati rendendoli meno specifici per fare in modo che le persone qualunque possano accedere alle informazioni che altri forniti di un pochino più di risorse riescono a procurarsi semplicemente comprandosi gli strumenti." Carlo Schenone Intervento di Anna Maria CASSOL (Assessore all'Informatica) "Cercherò di essere breve, ma non perché voglia eludere la questione che peraltro è estremamente importante e interessante, ma perché penso che dobbiamo trovare un sistema di informazione continua, reciproca, sull'evoluzione dei lavori rispetto a questo tipo di strumenti, cosicché non ci troviamo ad impegnare il Consiglio Comunale con tempi molto lunghi su un tema di cui peraltro abbiamo già parlato nel settembre dell'anno scorso e che senz'altro non ha dei momenti in cui si danno risposte, indicazioni, e finisce lì. Tutt'altro. Consentitemi la brevità e consentitemi il rimando che peraltro in uno degli ordini del giorno il consigliere Quaglia chiede da qui a tre mesi, possibilmente preventivamente in commissione io ritengo; dopo i tre mesi che il consigliere Quaglia dava, io vi chiedo che sia verso i primi di novembre per consentire il lavoro che adesso vi illustro. Credo che non siano più sfuggibili la riflessione, la preparazione e il lavoro rispetto agli strumenti che ci sono oggi nel mondo. Non si tratta di essere fanalini di coda: si tratta di lavorare nel modo più appropriato con le risorse che ci sono, risorse in termini economici e in termini umani. Non è una Amministrazione, non siamo noi Giunta, non siete voi Consiglio che possiamo certamente con un tocco di bacchetta magica mettere in atto le modalità subito per far funzionare le cose nel modo che siano poi accessibili come informazioni a tutti i cittadini. Voglio dire che quello che dicevano i consiglieri Basso, Schenone, Bampi, Bruno, cioè che impostare il lavoro di flusso di informazioni all'interno dell'ente perché questo abbia anche aspetti e possibilità immediate di accesso dall'esterno non è un lavoro da poco. Certo sarebbe estremamente costoso costituire una doppia organizzazione che produce informazioni, su Internet piuttosto che su rete civica. Da un anno a questa parte c'è un gruppo di quindici persone all'interno del Comune, persone che operano in vari servizi, che stanno lavorando, che si sono preparate, che hanno fatto corsi, che hanno valutato opportunità e modalità per utilizzare al meglio gli strumenti messi a disposizione dalle tecnologie attuali per fare delle proposte che siano veramente fruibili, e che non restino qualche pagina aperta mai più aggiornata, qualche banca dati iniziata e mai più resa vitale. La questione fondamentale è certamente quella che nei vostri interventi avete posto. Cioè Internet e rete civica; modalità di alimentazione di entrambi questi sistemi di informazione e di comunicazione con i cittadini, in modo tale che non ci sia spreco di energie, sovrapposizioni di banche dati, costruzioni ridondanti. Non ha tanto senso collegarsi ad Internet per avere informazioni che sono tipiche della comunità locale. Ha senso porre su Internet informazioni che il mondo vuole avere su Genova. Si sta lavorando: c'è questo gruppo costituito formalmente con ordinanza del Sindaco che sta lavorando su entrambi questi fronti. Quindi, cosa significa e come partire per la rete civica, quali informazioni, e quali di queste informazioni non ricostruite ma allargate, perché hanno lo stesso protocollo di base di comunicazione, portare su Internet, e viceversa. Noi pensiamo, e di questo vi terrò informati nella commissione che faremo ai primi di ottobre, di essere per quella data pronti ad aprire il rapporto con il mondo tramite alcune pagine su Internet e il rapporto con la città tramite un sistema di rete telematica cittadina, dove certamente ci sia un ruolo del Comune ma ci sia anche quello che diceva il consigliere Azzarelli, ovvero un ruolo importante delle associazioni e altri enti che vogliono mettere in comunità le informazioni utili e scambiarsi le comunicazioni utili. Il problema che è stato posto, e non è da poco, di chi si esclude e di chi non si esclude, pensiamo di affrontarlo, sapendo che ci sarà un'evoluzione complessiva di questi strumenti, dotando da subito sistematicamente tutti gli sportelli del cittadino dei collegamenti necessari. Di modo ché i cittadini che non abbiano direttamente in casa gli strumenti possano avere non solo le stesse informazioni, ma possano anche essere quelle sedi in cui si fa informazione, si crea educazione, come sottolineava il consigliere Basso. Gli sportelli del cittadino vivificati anche da queste informazioni; un collegamento di rete civica che non sia necessariamente con tutte le stesse informazioni di Internet, e naturalmente il continuare tutti gli sviluppi su Internet che già ci sono, tipo il collegamento e il progetto, a cui faceva riferimento Schenone, relativo alle Istituzioni Scolastiche e ai collegamenti tra scuole. Quello che si diceva il giusto mix è quello su cui si sta lavorando per capire come partire con il piede giusto. Non possiamo, e sono sicura che voi non lo chiedete nemmeno, immaginare un'apertura e una immediata preparazione di informazioni su tutto quello che esiste all'interno del Comune. Sappiamo bene che ad oggi il materiale cartaceo che viaggia è enorme, e quindi bisogna contemporaneamente - cosa che si sta facendo -lavorare per informatizzare le banche dati comunali. L'attenzione, e questo è il compito di questo gruppo di lavoro, è che tutto sia sempre estremamente collegabile. Questi aspetti non sono aspetti facili, e si capisce la complessità organizzativa quale sia: si tratta di partire con dei tasselli che vadano mano a mano a costruire un puzzle più complessivo, senza che poi si scopra di dover buttare via qualcosa perché quel pezzo che si è fatto non è più utile. Su questo si sta lavorando. Io riprometto ai primi di ottobre di fare una presentazione organica dello stato di avanzamento dei lavori, sia per quanto riguarda la questione della rete civica, sia per quanto riguarda la questione della connessione Internet. Il problema grosso della educazione su questi aspetti, educazione da parte di chi lavora all'interno del Comune e da parte dei cittadini è un po' la scommessa che si sta giocando di questi tempi un po' da tutte le parti. E quindi l'altro aspetto importante è utilizzare tutte esperienze positive che si sono fatte in questo senso. In questo momento questo gruppo di lavoro, e io stessa insieme con l'Assessore Cosma abbiamo riscontrato che effettivamente la città di Torino è quella, come citava Azzarelli, che ci sta dando più aiuto e con cui stiamo anche operando per lavorare al meglio su questi aspetti di interconnessione tra un sistema e l'altro. Per quanto riguarda l'insieme degli ordini del giorno che ha presentato il consigliere Quaglia, mi sentirei di accettarli come raccomandazioni. Su alcuni noi siamo d'accordo in parte. Ce n'è uno dove il consigliere Quaglia dice che si impegna il Sindaco e la Giunta a mettere su Internet, sulle pagine Web, tutte le sedute del Consiglio Comunale compresi gli atti, le delibere, i regolamenti, e ogni genere di regolamento sul quale si possa fare la ricerca con la tecnica dell'ipertestualità ecc.. Noi su questa cosa non possiamo che dire che sarebbe bello. Non posso davvero, lo dico onestamente, garantire i tempi per una cosa di questo genere, così come non credo di poter garantire i tempi sul fatto che tutti i gruppi consiliari possano accedere a Internet in un dato tempo, se non analizzando i costi degli accessi attivi e passivi, che peraltro stiamo verificando. A me risulterebbe veramente spiacevole dire che un ordine del giorno va bene, un altro no, un altro fino a un certo punto. L'insieme è un insieme di utili e importanti indicazioni che sento di poter dire che teniamo in giusta considerazione, comprese le indicazioni sugli accessi. Anche qui si tratta di valutare i costi; io non credo che saremo in grado di garantire l'accesso gratuito a Internet a tutti i cittadini che lo richiedono. Sono tutti aspetti che vanno attentamente valutati in termini di costi, in termini di tempi, in termini di reali possibilità, perché non credo onesto dire di sì e non sapere quando lo facciamo. Per cui sia i suoi ordini del giorno, sia quello del consigliere Azzarelli, li accogliamo volentieri come indicazioni, come importantissime raccomandazioni e suggerimenti, senza dover arrivare a votarli ad uno ad uno. Se andiamo a votarli ad uno ad uno come precisi ordini del giorno, su questo francamente ho un po' di difficoltà perché vorrei che fossero realistici i tempi di realizzazione." Anna Maria Cassol 2. intervento di Roberto Quaglia (L. Pann.) "Sono disponibile affinché vengano accolti come raccomandazione a patto che, quando intorno ad ottobre novembre o quando sarà, verrà relazionato da parte della Giunta su ciò che si sarà per quell'epoca fatto, io non mi ritenessi soddisfatto, mi sia consentito di riportare all'ordine del giorno in una quantità di tempo minore di quella che c'è voluta stavolta lo stesso argomento, e allora riproporrò questi più tutti gli altri che riterrò opportuni. Ho presentato questa mozione il 25 gennaio ed è stata trattata adesso. La ripresenterei, qualora le relazioni della Giunta non mi soddisfacessero, però a quel punto vorrei aver la garanzia di riuscirla a portare in discussione prima della scadenza del mandato. Peraltro accetto che vengano accettate come raccomandazione dopo aver udito un parere del Segretario Generale il quale in effetti annotava che su certe voci, come quella della fornitura gratuita di accesso ai cittadini, cosa che peraltro continuo a credere opportuna e necessaria, sarebbe necessario verificare l'attuabilità in termini di costi e la velocità. A maggior ragione solo per questi motivi, per il fatto che comprendo la difficoltà reale di prendere decisioni così ampie in un tempo breve, accetto che vengano accolti come raccomandazione. Nondimeno devo ricordare che proprio per la complessità del tema, ammessa dall'Assessore e portata ad esempio dalla stessa, sostengo e ribadisco che a maggior ragione una commissione specialmente dedita alla gestione migliore, più democratica, di questa transizione verso questo nuovo mass media che è Internet sarebbe decisamente opportuna." Roberto Quaglia 2. Intervento di Flavio Azzarelli (P.D.S.) "Mi sembrava che nel nostro ordine del giorno volessimo porre solo un accento sulla realizzazione di uno studio di fattibilità e quindi l'eventualità di stanziamenti di un progetto esecutivo. Mi sembrano fondamentalmente degli atti amministrativi, o perlomeno una procedura e un iter. Se accogliete come raccomandazione un iter, mi sembra una cosa un po' strana. Mi sembrava un modo di dire che la rete civica poteva avere una attuabilità attraverso dei passaggi amministrativi. Comunque, mi rimetto al vostro giudizio." Flavio Azzarelli
PRESIDENTE GUGLIELMINO (P.D.S.): "Dò lettura degli ordini del giorno presentati:" Ordine del Giorno n.1
Considerato che
si impegna il Sindaco e la Giunta
Proponente: R.Quaglia (L.Pann). Ordine del Giorno n.2
Considerato che
si impegna il Sindaco e la Giunta
Proponente: R.Quaglia (L.Pann). Ordine del Giorno n.3
Considerato che
si impegna il Sindaco e la Giunta
Proponente: R.Quaglia (L.Pann). Ordine del Giorno n.4
Considerato che
si impegna il Sindaco e la Giunta
Proponente: R.Quaglia (L.Pann). Ordine del Giorno n.5
Considerato che
si impegna il Sindaco e la Giunta
Proponente: R.Quaglia (L.Pann). Ordine del Giorno n.6
Considerato chel'organizzazione dei dati su Internet, in assenza di una corretta organizzazione e coordinazione, può facilmente risultare caotica
si impegna il Sindaco e la Giunta
Proponente: R.Quaglia (L.Pann). Ordine del Giorno n.7
Considerato che
si impegna il Sindaco e la Giunta
Proponente: R.Quaglia (L.Pann). Ordine del Giorno n.8
si impegna il Sindaco e la Giunta
Proponente: R.Quaglia (L.Pann). Ordine del giorno n. 9:
Si impegna il Sindaco e la Giunta
Gli ordini del giorno dal n. 1 al n. 9 vengono accolti come raccomandazione. Altri documenti politici a cura di R. Quaglia. Homepage di R. Quaglia. |