Ill.mo Sindaco del Comune di Genova
Il Consiglio Comunale di Genova
CONSIDERATO CHE
SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
mozione preparata da Roberto Quaglia Ordine del Giorno n.1
CONSIDERATO CHE
si impegna il Sindaco e la Giunta
Proponente: R.Quaglia (L.Pann). Intervento di Roberto Quaglia (Lista Pannella) Ripetere propri argomenti già esposti è, da un punto di vista filosofico, una gran perdita di tempo, soprattutto se tale ripetizione avviene in una stessa sede rivolta allo stesso uditorio. Da un punto di vista pratico, tuttavia, può essere necessario. Per questo oggi mi sono ritrovato costretto a riportare in Consiglio Comunale la discussione su Internet. Per questo eviterò, nella misura possibile, di ripetere quanto a questo proposito già dissi l'estate scorsa, quando già ne parlammo con la dovuta ampiezza. Devo però innanzitutto ricordare quale fu l'esito di tale nostra discussione estiva. L'assessore Cassol chiese che non si votassero i nostri Ordini del Giorno, impegnandosi ad accettarli tutti come raccomandazione. Noi fiduciosamente accettammo, sottolineando che avremmo però riportato la questione in Consiglio qualora non ci avesse soddisfatti la relazione sui progressi in materia che l'assessore si impegnava a esporre in Consiglio o in Commissione entro tre mesi dal 22 luglio 1996. Oggi, 17 Febbraio 1997, è difficile per noi dire se tale relazione ci abbia soddisfatti o meno, dato che nessuna relazione è stata a tutt'oggi - a ben sette mesi di distanza! - portata in Consiglio né in Commissione dall'Assessore, il quale, anche questo va detto, ha cercato di rinviare quanto più possibile pure l'odierna discussione. Forse l'assessore pensava di potere ripetere la performance dell'anno scorso, quando riuscì a fare slittare la discussione su questo tema di ben sette mesi. Presentai la mia precedente mozione infatti più di un anno fa, e la discutemmo solo a metà estate. Ripetendo anche quest'anno, pari pari, la dinamica di quanto avvenne l'anno scorso, la fine del ciclo amministrativo ci avrebbe trovati lì ancora in candida attesa. Gli espedienti tattici, tuttavia, sono di norma una cattiva politica, e spesso non funzionano due volte di seguito, tanto è vero che oggi siamo qui giustamente a discutere ciò che andava da noi discusso. Sebbene l'assessore Cassol abbia sinora ritenuto di non dovere sottoporre al Consiglio quanto il Comune stesse facendo in materia di Internet, dobbiamo tuttavia osservare che una presentazione pubblica delle pagine Internet del Comune è avvenuta, qualche settimana fa, presentazione della quale tuttavia siamo stati informati all'ultimissimo istante, (io addirittura l'ho appreso quando essa era già in corso) così che solo per pura fortuna siamo riusciti a presenziare a parte della stessa. Bisogna dire che il lavoro compiuto dal gruppo di funzionari tecnici che ha curato le pagine del Comune è ottimo. Le pagine del Comune offrono una buona gamma di servizi informativi ai cittadini, una gamma che è senz'altro destinata ad arricchirsi in futuro, a prescindere dal fatto che noi oggi si parli di questo. Tutto ciò è benaugurante. Perché allora discuterne qui ed ora? Dobbiamo affrontare questa discussione in Consiglio Comunale non per il lavoro che su Internet già si è fatto, bensì per quello che non si è fatto e che, a nostro avviso, rischia di non essere fatto mai se il Consiglio Comunale non si esprime oggi chiaramente in proposito. Per prima cosa, manca infatti totalmente, dalle pagine Internet del Comune di Genova, un impianto multilinguistico e multimediale volto alla promozione di Genova nel mondo, un elemento che ritengo utile, necessario e imprescindibile per le ambizioni turistiche di Genova, dato che sono ormai una cinquantina di milioni le persone nel mondo che hanno accesso ad Internet, e tale numero cresce con incremento esponenziale. E molto mi allarma ciò che a tale riguardo ha ritenuto di affermare l'Assessore Cassol nel contesto della presentazione pubblica di cui si è detto. In tale occasione, infatti, quando notai l'assenza della parte che ho detto, io ho cortesemente chiesto all'Assessore se fosse prevista la realizzazione di una parte multilinguistica volta alla promozione internazionale della città. L'Assessore Cassol ha sarcasticamente risposto che ella non crede che agli inglesi interessino gli orari dei nostri asili. E' un sarcasmo che ritengo pesantemente malriposto. Io almeno ritengo che si tratti di sarcasmo, a meno che l'Assessore Cassol veramente non abbia creduto che nei miei discorsi io abbia voluto intendere - e non solo durante la presentazione delle pagine Internet, ma anche l'estate scorsa nel mio lungo intervento in proposito qui in Consiglio - della necessità di far conoscere Genova al mondo mediante Internet solo per comunicare agli inglesi gli orari dei nostri asili. In tale caso, l'assenza di sarcasmo sarebbe degnamente sostituita da un'offesa all'intelligenza della mia persona. E a scanso di equivoci tengo a spiegare all'Assessore Anna Cassol con caritatevole chiarezza: VOI NON DOVETE METTERE SU INTERNET, IN INGLESE, GLI ORARI DEI NOSTRI ASILI. Non è questo il vostro dovere. Se invece, come è più probabile, l'Assessore Cassol davvero faceva del sarcasmo nel rispondermi così, bene, allora l'offesa non è più alla mia persona, bensì alla mia città, il che, nel nostro contesto, è assai peggio. Nella discussione che avemmo in questa stessa sede consiliare nella seduta del 22 luglio 1996, io spiegai molto bene, con una dovizia di particolari che non ripeto dato che chi vuole può andare a rileggerseli, le forti ragioni per le quali Genova dovesse realizzare un'articolata rappresentazione multimediale di se stessa su Internet - anche in Inglese! - e l'Assessore, volendo scongiurare che si votasse sulla questione, si impegnò, come detto, ad accettare i miei Ordini del Giorno a riguardo come raccomandazione. A tale impegno, non formalizzato da una votazione del Consiglio, l'Assessore Cassol evidentemente ritiene di non dover tener fede, se ella risponde come si è detto ad una nostra cortese domanda riguardo alla sua intenzione di fare o non fare ciò che a parole si era precedentemente impegnata a cercare di fare. Vorrei inoltre portare a conoscenza del Consiglio un altro piccolo aneddoto. Subito dopo alla presentazione delle pagine Internet del Comune di Genova, discutendo con uno dei responsabili tecnici delle stesse, ribadii la mia convinzione circa la necessità di un tale approccio di promozione internazionale della città mediante Internet. A tale mio argomento egli replicò che questo non era compito del Comune. Un'opinione personale perfettamente legittima, in quanto tale. Ma nel momento in cui tale opinione si traducesse in scelte operative coerenti con la stessa, si tratterebbe di una scelta politica. Di competenza della giunta e di questo Consiglio. Come noi oggi infatti decidiamo in sede politica che Genova debba superare la siderurgia, così, sempre in sede politica, decidiamo che essa vuole darsi anche una nuova identità turistica, e che fra i vari criteri di autopromozione essa debba utilizzare adeguatamente anche quello di Internet, non fosse altro che per la straordinaria potenza ed economicità che questo nuovo strumento possiede. E allora io chiedo, non solo all'Assessore Cassol ma alla giunta tutta, quale sia l'orientamento dell'amministrazione a questo riguardo. Dopotutto, forse ha ragione l'Assessore Cassol, pur nella sua brevemiranza, a ritenere che la promozione di Genova mediante Internet non sia compito che spetti a lei. All'Assessore alla Promozione della Città Guala chiedo allora se egli abbia in progetto di fornire al gruppo di lavoro su Internet indirizzi in merito alla promozione della città su Internet. All'Assessore alla Cultura Meriana chiedo se egli abbia in progetto di fornire al gruppo di lavoro su Internet indirizzi in merito alla rappresentazione della cultura genovese su Internet. E se altri assessori hanno da dire qualcosa a riguardo, sono benvenuti. Non si pretende che la giunta abbia già fatto dei passi in questa direzione, dato che la genesi delle pagine Internet del Comune di Genova è solo agli inizi. Ma si pretende di sapere con estrema chiarezza quali direzioni la giunta vorrà indicare ai tecnici che stanno abilmente approntando la nostra Genova Virtuale. E a scanso di equivoci, verrà fra poco votata, con la mia mozione, che spero raccolga i più ampi consensi possibili, quella che è l'opinione dei cittadini a proposito.
E' utile rimarcare che noi abbiamo presentato questa mozione ed effettuiamo questo intervento in quanto forza di maggioranza in questo Consiglio. Qualcuno può talvolta nutrire dei dubbi circa il fatto che noi si faccia parte della maggioranza, perché siamo una forza atipica. Unici nella maggioranza, infatti, mai abbiamo chiesto né ottenuto poltrone o poltroncine e neppure sgabelli. Abbiamo, in pratica, solo gli svantaggi di far parte della maggioranza, cioè la scarsa visibilità sui giornali dato che non essendo minoranza non ci tuffiamo a pesce su qualsiasi quisquilia per finire sui giornali, uniti ai tipici svantaggi della minoranza, cioè la carenza di considerazione che ce ne viene dal non avere uno di noi in mezzo a quelli che comandano e dirigono la musica. E' una condizione che non ci disturba, ne andiamo anzi fieri dato che ci permette di essere una Maggioranza Scomoda. Noi non violiamo infatti il patto che stipulammo con i nostri elettori, quando decidemmo di sostenere questo sindaco (un patto che non è detto che noi si decida di rinnovare alle prossime elezioni, come non è detto neppure il contrario; per la stagione dei bilanci definitivi mancano ancora parecchi mesi). Generalmente, come si vede, votiamo a favore della Giunta, nel rispetto del mandato di chi ci ha eletto. Tuttavia, per l'assenza dei privilegi che non abbiamo né mai abbiamo cercati, ci possiamo concedere il ruolo di Maggioranza Scomoda, che si distingue da quella comoda per una forte carenza di consenso plebiscitario acritico e indiscriminato nei confronti dell'operato della Giunta o dei singoli assessori. E' un Consiglio Comunale piuttosto buffo, questo, sotto certi aspetti. Perché ci troviamo anche una Minoranza Comoda, che si distingue dalla Minoranza Scomoda per la sua notevole capacità di potersi trasformare mediante un miracolo di transustanziazione politica in una Maggioranza Comoda. In questo caso, come si vede, la continuità nel tempo delle idee e delle azioni, è garantita dalla Comodità.
E così giungiamo ad un altro punto rilevante che mi spinge a considerare necessaria la nostra odierna discussione su Internet. Sempre durante la presentazione delle pagine Internet del Comune, domandai all'Assessore Cassol se fosse stata prevista una parte che comprendesse la messa in linea su Internet di tutte le trascrizioni delle sedute di Consiglio Comunale, comprensive ovviamente di tutte le delibere della giunta, nell'ottica della completa trasparenza degli atti amministrativi. In risposta alla mia domanda, l'Assessore Cassol rispose di non ricordarsi che di tale argomento avessimo discusso in Consiglio Comunale. Ora, qui ho come l'impressione di cogliere, al posto del già citato precedente sarcasmo malriposto, una tutt'altro che modica quantità di arroganza, ancora più malriposta del sarcasmo precedente. Sarebbe infatti arroganza meglio riposta, se davvero noi non avessimo mai discusso della faccenda in Consiglio. Il fatto invece è che noi ne abbiamo abbondantemente parlato di questo nella discussione del 22 luglio 1996! Ne ho parlato io, ne ha parlato il Consigliere Basso, e ne ha parlato addirittura l'Assessore Cassol, la quale letteralmente dichiarò a riguardo: "Sarebbe bello". E' sconfortante constatare che dopo tutto questo tempo trascorso, non solo non è stato progettato nulla in questa direzione, ma non è stato neppure pensato, ovvero che amnesia totale è calata sull'importantissimo argomento da noi sviluppato sulla completa trasparenza degli atti amministrativi mediante Internet. Non possiamo sapere, ovviamente, se tale amnesia sia di tipo neurologico o politico. Sappiamo però che occorre rinfrescare la memoria ed esprimere oggi in quest'aula quelle che sono le volontà e gli interessi popolari a riguardo. In futuro, le risorse comunali destinate allo sviluppo di queste funzioni, andranno certamente potenziate. Non si dice che ciò debba avvenire da un giorno all'altro. E' utile però affermare che in futuro il Comune non potrà prescindere da un potenziamento degli organici e delle risorse destinati a queste funzioni di comunicazione. Oggi abbiamo alcuni musei cittadini, con una decina di addetti ciascuno, ognuno dei quali non riceve quotidianamente più di una decina di visitatori. Un visitatore per ogni addetto. Non dico che ciò sia bene o male. Non posso però tacere che un'ampia rappresentazione multimediale e multilinguistica su Internet può raccogliere centinaia o migliaia di visitatori quotidiani, ed altrettanti i nostri verbali di Consiglio Comunale, o un domani la trasmissione in diretta dello stesso. Solo che le mie pagine con i verbali delle discussioni che abbiamo effettuato qua dentro hanno già accolto sinora centinaia e centinaia di visitatori, ed io sono a ciò l'unico addetto, peraltro neppure stipendiato. In futuro, quindi, con rapidità proporzionata all'efficienza, il Comune dovrà, volente o nolente, potenziare le strutture preposte alla edificazione della Genova Virtuale.
E per concludere, dato che una delle poche credenze alle quali coscientemente indulgo è quella del rispetto dell'intelligenza unita al dispetto all'arroganza, menzionerò un terzo aneddoto (o forse siamo già al quarto?) tratto dalla presentazione pubblica delle pagine Internet del Comune, a premessa del quale confesso il mio difetto di credere anche alla validità di un antico motto popolare: "Quando non si sa nulla di un certo argomento di cui si sta discutendo, è meglio stare zitti, lasciando all'uditorio il sospetto che non si sappia di cosa si stia parlando, piuttosto che aprire bocca e fugare ogni dubbio a riguardo." Ebbene, il 22 Gennaio, durante la presentazione delle pagine Internet del Comune, l'Assessore Cassol ha dimostrato di non avere il mio difetto, confondendo nel suo discorso palesemente, ad un tratto, i programmi dell'utente per la navigazione (come Netscape, Microsoft Explorer, eccetera) con i grandi motori di ricerca di Internet (Come Yahoo, Lycos, eccetera). E' un piccolo infortunio che altri Consiglieri presenti ricorderanno benissimo. Roba di poco conto, insomma, il cui significato certo sfuggirà a chi nulla sappia della materia. Il fatto è che anche un bambino che abbia passato anche solo poche ore a navigare su Internet conosce questa basilare differenza, l'ignoranza apparente della quale riversa un'ulteriore ombra sinistra nel nostro discorso, tanto che sorge ed è difficile ricacciare la tentazione di chiedersi se i buoni risultati iniziali conseguiti dagli abili tecnici addetti ad Internet siano stati raggiunti non in virtù, bensì a dispetto della direzione operata in merito dall'Assessore Cassol. Roberto Quaglia |
Intervento di Roberto Di Prima (Lega Nord) "Prima di tutto volevo ringraziare il collega Quaglia di questa mozione e per la sua esposizione completa che ci trova in piena sintonia in ogni sua parte. Però, a parte le argomentazioni dotte già adottate dal collega, vorrei soffermarmi sui vantaggi che potremmo avere con questo ingresso su Internet. Ci riferiamo ai vantaggi sia della città, sia dei cittadini, sia del Consiglio Comunale. Per quanto riguarda la città è evidente che una maggiore descrizione di quello che in essa può esservi dal punto di vista turistico può certamente portare ad un maggiore afflusso di turisti in quanto, come diceva giustamente Quaglia, i 50 milioni ad oggi di utenti di Internet stanno aumentando in modo veramente esponenziale. Quindi poter portare notizie interessanti di Genova (parlo dell'Acquario, della Fiera, del Centro Storico, ecc.) su Internet sarebbe certamente un vantaggio. Potremmo prefissare addirittura degli itinerari turistici interessanti e qui viene il bello e il brutto a seconda del punto di vista e a seconda di chi immette questi dati su Internet perché, ad esempio, un interessantissimo itinerario turistico potrebbe essere quello che parte dalla Fiera del Mare durante una manifestazione, procede poi per via dei Pescatori, con una sosta al bellissimo campo dei nomadi, per terminare con una visita all'inceneritore con facoltà magari di uno sguardo a quella che era la Lanterna. Naturalmente la Lanterna per allora sarà indicata come un elemento di archeologia industriale, mentre l'inceneritore su Internet andrà come esempio di arte moderna a Genova. Questo per dire, in senso ironico o meno, quale può essere comunque il vantaggio che si può dare alla città. Per quanto riguarda la messa in linea di tutte le trascrizioni degli interventi comunali, dei verbali, delle delibere di Giunta, degli atti preparatori, questo sarebbe certamente un vantaggio per il cittadino che sempre di più si collega con Internet ed anche per il consigliere comunale stesso il quale, con minor aggravio di spese per l'Amministrazione, potrebbe richiedere documentazione direttamente via Internet, facilitando e togliendo il disturbo a qualche Assessore che magari, come l'Assessore Cassol, si nega al diritto sacrosanto del consigliere comunale, nella fattispecie Roberto Di Prima, il sottoscritto, che aveva chiesto dei documenti che gli sono stati negati. E' importante quindi vedere quanto può essere utile mettere questi dati in Internet, ma può essere utile anche analizzare quanto sia possibile fare questo con l'Assessore Cassol perché, quando noi abbiamo chiesto, il 7 gennaio, con due righe la documentazione preparatoria alla stesura del regolamento del referendum, ha risposto: " ... ... pertanto non è possibile darle nessuna documentazione preparatoria perché la Giunta non ha ancora discusso la proposta definitiva". Con un simile Assessore, che io definisco arrogante e arrogante nei miei confronti, che ha dimenticato che dal testo magnetofonico del 16 dicembre dice in tema di regolamento: "Noi abbiamo lavorato su questo tanto che stiamo praticamente definendo gli ultimi aspetti che sono di tipo operativo. Siamo praticamente pronti. Siamo dunque praticamente a punto. Abbiamo già fatto studi approfonditi per capire le modalità operative", con un simile Assessore, quindi, che ha detto quanto io ho letto adesso, come possiamo sperare di poter arrivare su Internet? Noi quindi possiamo dubitare che, malgrado questa mozione possa venire votata anche all'unanimità, possa poi avere una pratica attuazione se affidata unicamente alla discrezionalità dell'Assessore Cassol. Vero è che oggi abbiamo ricevuto, in data 17.2, una lettera dell'Assessore Casissa il quale, per ottemperare ad un impegno preso anche col sottoscritto, ha inviato la bozza del regolamento sul referendum. Questo è già un primo punto, però quello che io avevo chiesto all'Assessore Cassol erano i documenti preparatori che lei ha detto essere stati fatti, ma evidentemente soltanto in modo orale perché li ho chiesti per iscritto e non mi sono ancora arrivati. Adesso però la competenza di questo è dell'Assessore Casissa, quindi speriamo (e i fatti di oggi lo dimostrano) di cambiare completamente registro per quanto riguarda gli impegni da prendere e ciò che si deve anche ottemperare. Ci sono documenti che, richiesti da un consigliere comunale, vanno consegnati. Quindi quando il collega Quaglia chiede che giustamente questa mozione venga discussa e approvata e poi chiede di presentare rigorosamente al Consiglio entro e non oltre 3 mesi da oggi una particolareggiata relazione dei progressi conseguiti in materia, io, che non mi fido per l'esperienza avuta, dico che nella commissione competente devono essere portati gli argomenti che sono stati svolti entro un mese e mezzo. Nel successivo mese e messo andremo in Consiglio Comunale. Comunque noi siamo ugualmente ottimisti sul fatto che si possa andare su Internet con le modalità esposte dal consigliere Quaglia, avendo però un atteggiamento più responsabile da parte dell'Assessore. Io ricordo brevemente che il regolamento sul referendum a Milano è in vigore da due anni. Cerchiamo di essere comunque ottimisti perché questo fatto è estremamente importante per Genova e per il Consiglio Comunale. Quello che si è discusso oggi rimarrà comunque per anni nei siti Internet a disposizione della cittadinanza. Ad esempio a Buenos Aires esiste un quartiere di genovesi che potrebbero essere interessati a collegarsi e a seguire da vicino quasi in diretta quello che si svolge a Genova e quello che è lo svolgimento dei Consigli Comunali. Potremmo, come diceva Quaglia, essere primi e questo potrebbe essere un primato interessante diversamente dall'essere primi in aspetti negativi che sono già su Internet, ad esempio il fatto che probabilmente gli extracomunitari potranno votare per le amministrative. Questo ci potrà portare certamente su Internet in campo nazionale, ma in campo locale noi potremmo un giorno forse avere un triste primato, quello di andare su Internet perché magari saremo la prima città che, oltre ad essere sempre di più invasa da extracomunitari, potrà avere un Sindaco di colore. E' per questo che noi vogliamo anche che i Gruppi abbiano accesso su Internet perché è un altro strumento a loro disposizione per poter portare avanti maggiormente le proprie attività, le proprie esposizioni, magari in contrasto con quello che avrà portato la Giunta. E' un sistema anche per poter illustrare ai cittadini quello che noi intendiamo fare per difendere la cittadinanza anche da questi problemi, da questi pericoli che, ripeto, sono ormai imminenti e nei confronti dei quali certamente la Lega avrà una opposizione ben determinata. Andare su Internet per i cittadini sarà interessante anche perché potranno non solo avere notizie su personaggi importanti come Madonna, Tomba o Clinton, ma potranno invece avere accesso proprio a queste informazioni. Ho solo citato alcune parole chiave perché, via via che vengono registrate nei computer, ad ogni nome di persona ricordato viene collegato certamente l'argomento. Per esempio quando verrà portata su Internet questa mozione, se qualcuno dovesse chiamare il nome di Bill Clinton o Madonna, troverà anche l'intervento di Quaglia e di Roberto Di Prima e magari troverà anche citato l'Assessore Cassol per la sua arroganza che io, condividendo anche il giudizio del collega Quaglia, ho ben precisamente voluto rimarcare." Roberto Di Prima Intervento di Flavio AZZARELLI (P.D.S.) "Io penso che, come tutte le cose, attualmente Internet sia un po' troppo diventata una moda e forse un po' meno si riesca a ragionare su quello che essenzialmente è: cioè un concetto di rete, di rete allargata ed anche un concetto democratico di dominio, ma anche democratico di libertà di espressione, di parola e di sentimenti. E allora credo che proprio da questo debba partire una analisi compiuta di quello che è il percorso intrapreso dal Comune, ma anche di quello che il Comune si è dimenticato perché è giusto e legittimo criticare, però si può anche costruire. E allora proprio in questo spirito cercheremo come Gruppo di intervenire, dando un ulteriore apporto a quella che era stata la fase primaria di costruzione di una visibilità del nostro Comune a livello "internettiano". Il Comune di Genova finalmente, dopo 3 anni e mezzo, alla scadenza della legislatura, ha fatto quello che il nostro Gruppo ha caldamente perorato dai primi mesi del 1994. Nel momento in cui lo fa è però indispensabile porre dei problemi sul tavolo allo scopo di avvicinarsi a tali mezzi con lo spirito e le idee giuste e non sprecare inutilmente risorse umane, intellettuali e finanziarie. Sono noti ed evidenti i vantaggi in termini di tempo e velocità connessi all'uso di strumenti quali Internet. Il vero problema è rappresentato dalla scarsa reale conoscenza, esclusa una élite foltamente rappresentata, ma non certo indicativa della situazione sul terreno, degli strumenti informatici da parte della massa degli addetti allo sviluppo pratico di tale comunicazione. Occorre pertanto puntare prima di tutto al raggiungimento di un numero critico di allacci alla rete che renda veramente utile ed economico l'uso di tali tecnologie, senza che imbuti di obsolescenza tecnologica ne vanifichino gli sforzi. In questo senso va prima di tutto avviata una campagna capillare di alfabetizzazione allo scopo di rendere edotti e capaci a maneggiare gli strumenti quanti all'interno del Comune diventeranno fruitori, ma soprattutto emettitori delle informazioni. La ragnatela mondiale non ha e non può essere lo strumento principale di sviluppo dell'informazione in quanto adatto più ad una visibilità verso l'esterno che ad una reale comunicazione tra le persone. Strumenti come la posta elettronica e i siti FTP di archiviazione dei documenti sono le vie maestre per un uso alto ed efficace delle tecnologie di rete per la rapidità di diffusione dell'informazione che dalla rete potrà poi essere veicolata, attraverso strumenti più tradizionali, verso una massa sempre più vasta di utenza. Creare una rete civica comunale, questo è il punto che a noi preme molto, con una presenza parziale su Internet significa primariamente essere un liner raggiungibile dalla società civile, significa imparare a non omogeneizzare i media, passando da un eccesso di non uso alla presunzione che il net sia la panacea di tutti i disguidi della comunicazione interna. La verità è ben altra: il net aggiunge uno strumento potentissimo e specifico ad un sistema di comunicazione-passaggio dell'informazione che da questa emissione deve risultare migliorata in tutte le sue componenti mediali, non appiattito in soluzioni onnicomprensive dettate più che da una reale meditazione sul metodo dalla passeggera moda del momento. Un Comune come quello di Genova deve divenire un membro attivo e partecipe della comunicazione, offrendo spazi di sviluppo e apertura verso le istanze della base e della società civile, deve favorire lo sviluppo di nuove tecnologie avendo un occhio attento a ciò che accade all'estero, ma soprattutto capendo la realtà nazionale in cui si muove ed opera. Ad oggi in Italia gli utenti di Internet sono pochi in rapporto alla popolazione e soprattutto concentrati in fasce molto precise della società. Pensare che oggi Internet possa rappresentare un importante strumento di promozione è una panzana di dimensioni bibliche. La ragione è presto detta: nella società civile manca il numero critico di persone connesse che facciano viaggiare l'informazione per forza di inerzia. Compito quindi di un Comune illuminato come quello di Genova è quello di sviluppare e facilitare l'accesso di più persone possibile alle nuove forme di comunicazione, proponendo al tempo stesso dei modelli di fruizione al passo con le reali esigenze della comunità. Una recente inchiesta effettuata dalla Telecom ha dimostrato che, se c'è una forte attesa in Italia nei confronti delle nuove tecnologie e delle reti, l'ostacolo più grosso è tuttora rappresentato dai problemi connessi al territorio per cui non è immaginabile pensare a un villaggio globale senza confini nazionali quando non abbiamo risolto i nostri problemi interni. Internet è un concetto topologico e non topografico; essere in rete significa effettivamente superare le barriere del nostro localismo, ma se questo può essere utile per una rapida e capillare diffusione in tempo reale dell'informazione, dobbiamo pensare alle tecnologie di rete come ad uno strumento che possa aiutare a superare almeno alcuni dei problemi locali che condizionano pesantemente la vita pratica del cittadino. In questo senso proprio allo scopo di raggiungere rapidamente un numero critico di utenti e quindi di rendere il nostro sforzo con un significato pregnante anche verso la diffusione delle nostre idee, credo che più su Internet il Comune di Genova, proprio perché è Comune di Genova e come tale è presente a livello territoriale, deve favorire la nascita di una rete civica con un sistema a cerchi concentrici che, sfruttando il protocollo TCP/IP, permette lo sviluppo di una vera rete che interconnetta attraverso gateway sempre più larghi le diversificate presenze territoriali: le associazioni, il volontariato, i cittadini, gli enti locali. Tutto ciò in maniera autonoma e con modalità personalizzate sotto un'unica regia possibilmente, quella del Comune di Genova. Nella nostra ipotesi immaginiamo un'amministrazione locale che crei e contribuisca a creare reti con "gateway" di posta verso il mondo ma con servizi e funzioni rivolte principalmente alle realtà spesso complesse in cui operano a livello locale. L'accesso a tali reti dovrebbe essere gratuito limitatamente alla rete locale, per non interferire con il lavoro dei providers, importante polmone della piccola e media impresa giovanile. Questo sistema permetterebbe l'accesso alle tecnologie di rete di un numero elevato di cittadini, che potrebbero fruirne non solo da casa ma anche da punti di accesso civici sparsi sul territorio, imparando, così, a conoscere i servizi e le informazioni offerte, e divenendo a poco a poco degli utilizzatori prima indiretti e poi, auspicabilmente, diretti dei servizi. Il mondo dell'associazionismo dovrebbe essere coinvolto offrendo loro spazio gratuito sul modello torinese (che tanto sembra piacere alla nostra Giunta) o sul modello delle altre città che praticano soluzioni di questo tipo. L'attenzione ai problemi locali è l'arma vincente per sviluppare la rete del Comune, anche per dimostrare che con tali tecnologie si possono risolvere grossi problemi di informazione e diffusione rapida di fonti spesso inaccessibili al cittadino o difficilmente consultabili. Certo questo significa primariamente modificare la visione interna della comunicazione tra gli enti locali, significa adottare il più possibile metodi automatizzabili verso la rete per i documenti e significa passare attraverso una fase di faticosa imputazione di dati che ci rendiamo conto non può essere risolta nel contingente ma che ci auspichiamo in qualche modo realizzabile in un futuro immediato. Questa è la sfida che una sinistra che governa le Amministrazioni locali deve porsi nell'ambito dello sviluppo di una comunicazione del domani. Occorrono sistemi di trasmissione a onde corte, attraverso i quali un flusso costante di informazioni utili e non ridondanti possa permettere al cittadino di essere e sentirsi partecipe dell'attività amministrativa. Non ci spaventa, anzi ci trova completamente in sintonia la possibilità di dotare il cittadino e le associazioni al cittadino di una casella di posta elettronica personale e gratuita. Non esiste solo la Telecom ormai, e la grande scommessa di domani non è sulla tecnica che va avanti da sola ma sui contenuti che, grazie a Dio, dipendono sempre da noi uomini. I contenuti non devono spaventarci se sappiamo amministrarli e se vogliamo metterli a disposizione del cittadino. Questi sono fondamentali e, se mi permettete una digressione, partono proprio dal giovane formato e alfabetizzato al nuovo mondo, quel mondo che lo dovrebbe rendere e far diventare cittadino del mondo. Si tratta, secondo noi, di una piccola ma necessaria rivoluzione copernicana nell'utilizzo delle reti informatiche. Mettere al centro le necessità e le esigenze del cittadino normale, piuttosto che l'utopia, ad oggi, perlomeno di un villaggio globale virtuale, del quale non vogliamo discutere i possibili meriti, che peraltro riconosciamo una volta l'utopia fosse effettivamente realizzata almeno in parte, ma che oggi ci sembra ancora troppo distante dalle richieste, dalle necessità e dalle esigenze dei cittadini. Anzi crediamo che proprio per contribuire alla costruzione di quella utopia sia necessario operare concretamente per la diffusione cosciente del mezzo informatico a strati sempre più ampi di popolazione. Si aprono qui due ulteriori problemi sui quali è necessario soffermarsi: quello della diffusione di conoscenze e competenze informatiche e quello degli accessi alla rete. La diffusione massiccia di tecnologie informatiche e dell'utilizzo di strumenti informatici moderni è un processo estremamente recente ma anche estremamente rapido. Ciò pone molteplici problemi, tutti nella sostanza riconducibili al grado di diffusione delle competenze di tipo informatico nella società. La scuola ha iniziato da una decina d'anni e progressivamente ha esteso l'insegnamento, peraltro non ancora capillarmente diffuso, di alcune conoscenze di tipo informatico, ma non è pessimistico sostenere che siamo ancora ben al di sotto persino di un semplice stadio di alfabetizzazione informatica, tranne che per alcuni indirizzi della scuola media superiore. Sarebbe d'altronde illusorio ritenere che la scuola, ove anche ne avesse la capacità in termini di risorse umane e finanziarie, possa fornire un livello di conoscenze stabilmente adeguate alle esigenze della società e del mondo del lavoro, visti soprattutto i rapidissimi progressi sia in termini di componentistica elettronica, sia in termini di ingegnerizzazione, sia in termini di evoluzione dei programmi disponibili. In altre parole ciò che si insegna oggi rischia di essere obsoleto nel giro al più di una decina d'anni, se non si mette chi apprende nella condizione di poter in futuro continuare ad apprendere fornito più di una buona comprensione delle logiche di funzionamento che di una serie di nozioni applicate. Non possiamo, però, non porci il problema perlomeno per tre motivi. Innanzitutto perché proprio in questi giorni si sta iniziando a discutere della proposta di riforma della scuola e dei cicli formativi, con lo scopo dichiarato di migliorare le capacità di ciascuno di adattamento ai mutamenti sociali ed economici, modificando da un lato percorsi formativi primari e programmi, ma anche prevedendo la necessità anche successiva all'inserimento nel mondo del lavoro e quindi il diritto soggettivo ad accedere ai successivi cicli formativi, ossia la formazione continua. In secondo luogo perché l'inserimento sempre più esteso di procedure informatiche nel mondo del lavoro e della società rischia di escludere e di emarginare chi già lavora e non ha o non può avere sufficiente capacità di adattamento. In prospettiva si pone infine il problema di far sì che l'utilizzo di nuove tecnologie, in particolare di quelle informatiche dirette, non risulti una nuova e più sofisticata forma di alienazione dal lavoro o di emarginazione e diversificazione sociale per quei lavoratori o quei cittadini che o non sono in grado di utilizzarle o sono in grado solo di utilizzarne solo alcuni minimi aspetti, per di più in modo sostanzialmente subordinato. Si tratta di problemi la cui soluzione non crediamo possa avvenire addossata esclusivamente al mondo della scuola, nemmeno nella prospettiva di una pura e auspicata riforma. La necessità di cicli formativi post-secondari e l'affermazione del diritto soggettivo alla formazione continua, previsto peraltro dal recente patto per il lavoro tra il Governo e parti sociali, aprono ovviamente la questione dei soggetti che tale formazione dovranno fornire ed in quali modi. E' quindi chiaro - stiamo qui restringendo volutamente il campo a ciò che è di pertinenza di questo Consiglio Comunale - che la politica che in particolare gli enti locali seguiranno rispetto all'informatizzazione, alle reti e all'utilizzo delle nuove tecnologie è per noi di cruciale importanza non solo rispetto alla possibilità di migliorare la qualità dei servizi forniti ma anche rispetto alla possibilità che la diffusione graduale ma capillare di conoscenze informatiche essenziali, attraverso la promozione di reti civiche a misura del cittadino, possa essere strumento non secondario di promozione sociale e civile. Chiediamo che questa Amministrazione Pubblica su questi temi apra una discussione in qualche modo puntuale, che consenta di programmare un intervento capace di andare al di là delle operazioni, pur legittime e necessarie, di creazione di una semplice struttura Internet, e quindi prettamente d'immagine, costruendo a partire dal territorio e dai cittadini un nuovo uso della rete e contribuendo alla necessaria e fondamentale attività di indirizzo di tutte le istituzioni locali che stanno approdando alla rete. Un gruppo di pensiero e di indirizzo, del quale facciano parte esperti del settore, potrebbe contribuire alla concretizzazione di un progetto "rete civica", ben tarato e ben dimensionato alle aspettative dei cittadini e degli attori principali. Mi sembra chiaro di aver ristretto l'ambito dell'intervento al discorso della rete civica e quindi non tanto a quello che abbiamo realizzato su Internet, che giudichiamo essere solo un modo come un altro per farci vedere e non costituire, però, una necessaria sostanza. Io credo, comunque, che per quanto riguarda la mozione presentata dal collega Quaglia il nostro Gruppo chieda una discussione approfondita in sede di commissione, perché ci sembra che, a prescindere da un mero voto di assenso o dissenso, alcuni degli aspetti trattati debbano essere ampiamente disaminati in una sede opportuna, visto che si trattano aspetti specificamente tecnici e in qualche modo da analizzare il più compiutamente. Quindi penso che in questa discussione, se il collega Quaglia accetterà, si potrebbe tranquillamente intessere e ragionare sulle domande e sulle istanze presentate dal collega ma anche su come effettivamente strutturarci per portare avanti il processo di creazione di rete." Flavio Azzarelli Intervento di Carlo SCHENONE (G. Misto) "Non posso esimermi, ovviamente, dall'entrare nella storia anch'io, adesso che ho saputo che sarò sulla rete per l'eternità. A maggior ragione considerato che circa 6 minuti fa i giornalisti, tutti insieme, hanno preso "baracca e burattini" e se ne sono andati via, quindi l'unica maniera per entrare nella storia è questa in quanto i giornali sicuramente non potranno riferire quello che dirò. Vi do un'informazione che può essere interessante sul sito personale del consigliere Azzarelli, dove sono segnate le sue musiche preferite, i suoi amori e tante altre cose (argomento interessante ma non estremamente interessante): ebbene ci sono stati 1137 accessi fino a ieri. Ieri hanno installato Internet sulla mia macchina, ho provato a collegarmi e ho rilevato questo dato. Ciò significa che di persone che viaggiano in Internet ce ne sono. Quindi i numeri non sono poi del tutto trascurabili e in un sito dove ci sono delle indicazioni di tipo politico sicuramente gli accessi saranno anche molti di più. Questo in qualche maniera significa avere già un canale che attualmente non è attivato più di tanto non solo in un senso ma anche nell'altro. Faccio riferimento a quello che diceva prima l'Assessore al Bilancio riguardo all'informatizzazione del Comune. Internet può essere una dorsale importante proprio per l'automatizzazione del Comune per avere un sistema interno al Comune per la comunicazione. Noi abbiamo tutti quanti coscienza di come si vive coi fattorini; ebbene, Internet può essere utilizzata con un termine che viene detto "Intranet" - e quindi con la stessa tecnologia di Internet ma con scopi un po' diversi -proprio per risolvere molti problemi di organizzazione interna del Comune. Dico questo perché, oltre ad essere ovviamente favorevole a quello che indicava l'assessore in merito all'informatizzazione del Comune, ritengo che sia proprio da un punto di vista di efficienza una svolta per due motivi. Sicuramente permetterebbe di migliorare la comunicazione interna e avrebbe anche un effetto laterale e cioè con la notevole diffusione di un sistema come questo se non altro perché i dipendenti comunali sarebbero invogliati (se non costretti) ad imparare questo strumento e poterlo quindi utilizzare e diffondere in questa conoscenza all'interno della cittadinanza. Ovviamente aggiungo qualcosa di specifico sulle mie competenze. Un sistema informativo comunale basato su Internet diventa ad un certo punto un sistema informativo molto più facilmente integrabile con altri sistemi informativi in un sistema informativo territoriale che realmente abbia la capacità e la possibilità di gestire un territorio, cosa è precipua degli Enti Locali più ancora che degli enti privati. Quindi l'avere a disposizione Internet sia per connettere tra di loro i vari siti, i vari luoghi di lavoro del Comune per lo scambio di informazioni, sia per poter poi integrare i proprio sistemi informativi con quelli di altri Enti Locali o altre strutture e organizzazioni diventerebbe un sistema realmente efficace di efficientizzazione della macchina comunale. L'effetto ulteriore sarebbe quello che, una volta che tutta la comunicazione interna del Comune si basasse su un meccanismo come Interne, risulterebbe molto facile a questo punto utilizzare la comunicazione interna e renderla almeno parzialmente trasparente verso l'esterno, realizzando quella trasparenza amministrativa che tutti quanti auspicano ma che molte volte diventa complicato realizzare, se non altro proprio per questione di costi e di possibilità di accesso. Riguardo alla trasparenza amministrativa lo Statuto del Comune di Genova prevede che venga realizzato e quindi anche pubblicato un notiziario. Questo fino ad ora non avviene, anche se è un impegno che il Comune si è preso ben prima anche dell'avvento di questo ciclo amministrativo, e quindi, anche se si auspica di poter dare un'informazione diffusa ai cittadini, questi non hanno la possibilità di accedere più di tanto a quello che avviene all'interno del Comune. Poter accedere in qualche maniera, perlomeno tramite Internet, ad informazioni interne al Comune che in qualche modo sono già informatizzate (se non già completamente informatizzate) potrebbe almeno sopperire alla carenza di un notiziario da parte del Comune. Mi collego a quello che diceva Azzarelli. Anch'io sono d'accordo sul fatto che, se Internet è sicuramente una dorsale interna che può avere molti aspetti positivi, non si può pensare di avere un accesso da parte dei cittadini esclusivamente tramite Internet, ed è possibile benissimo, però, dare un accesso alle informazioni tramite una rete civica, una BBS, senza costi particolari se non quello di un modem e di un calcolatore che, come sappiamo, sono già diffusi, e quindi senza costi di abbonamento e cose di questo tipo. Questo so che è già nelle intenzioni dell'Amministrazione e sicuramente è una scelta da perseguire anche, perché in questa maniera è possibile dare accessibilità ai cittadini abbastanza poco attrezzati a tutte le informazioni interne al Comune, proprio per realizzare questa trasparenza. Un altro passaggio è quello di realizzare dei luoghi dove i cittadini possono accedere a Internet (e questo, se non sbaglio è anche previsto dall'Amministrazione) in maniera tale che un qualunque ragazzo sedicenne intraprendente che abbia voglia di fare un po' di navigazione di Internet per andare a scoprire alcune cose può benissimo recarsi presso un Consiglio di Circoscrizione e trascorrere alcuni minuti o magari alcune ore a "vagare in giro". Questo, ovviamente, necessita di una regolamentazione, altrimenti si rischia di installare delle apparecchiature che vengono utilizzate sempre e soltanto da alcune persone, ma questo è un aspetto secondario. Ieri ho provato a visitare il sito del Comune ma non rispondeva, comunque ho potuto visitarlo il giorno della presentazione e mi sembrava ben fatto. Sicuramente può essere esteso - ne avevamo discusso anche durante la presentazione - dando la possibilità a cascata di scendere ulteriormente nell'albero delle ricerche per andare a fornire altre informazioni da collegare a quelle già presenti. Quindi Internet, che già è presente all'interno del Comune, può essere un meccanismo di efficientizzazione interna e può essere anche un meccanismo di trasparenza verso l'esterno. E in questa ottica di trasparenza come consigliere comunale sono del parere che sarebbe molto utile poter fornire ai gruppi consiliari un po' di spazio per avere delle pagine tramite le quali presentarsi all'esterno, presentare le proprie iniziative e presentare in generale quella che è l'attività all'interno, che spesso e volentieri, un po' anche per la carenza della stampa e in generale per una carenza di comunicazione, non si riesce e non è possibile (se non in modo estremamente costoso o particolarmente vizioso) presentare all'esterno. Riguardo all'altra proposta fatta dal consigliere Quaglia di mettere i verbali del Consiglio Comunale in linea intanto la prima considerazione è che probabilmente dovremmo tutti quanti autoregolamentarci nella discussione perché un testo troppo lungo non viene neanche letto. Comunque sono convinto che sia possibile fare ciò, che in effetti non comporta un grosso aggravio di spesa. Come dicevo prima, pubblicarvi oltreché all'Albo Pretorio le delibere significherebbe semplicemente mettere a disposizione un file che è già reperibile all'interno dell'Amministrazione in quanto tutti i testi al momento sono realizzati tramite calcolatori. Quindi probabilmente è possibile inserire un certo insieme di informazioni quali i verbali del Consiglio Comunale ma forse ancora di più l'elenco delle delibere di Giunta e di Consiglio ed anche i testi delle singole delibere senza una grossa spesa. Probabilmente alcune delibere non verrebbero lette da nessuno, ma se non solo i singoli cittadini bensì anche i vari enti pubblici o privati iniziassero ad avere una frequentazione, se ad esempio le società che possono essere interessate all'indizione di gare o cose di questo genere potessero accedere a queste informazioni direttamente dai propri uffici, magari essendo già forniti di Internet, ebbene a quel punto ridurremmo l'aggravio di traffico verso il centro cittadino per venire a Tursi per la consultazione e nello stesso tempo avremmo un aumento della trasparenza e dell'efficienza del Comune." Carlo Schenone Intervento di Franco BAMPI (P. Nord) "Gli interventi che ho seguito mi pare che alla fine si riconducano, con varie articolazioni, a quanto io avevo detto l'ultima e unica volta che abbiamo discusso di Internet, cioè che per rendere efficiente il sito e per far sì che questo sito sia aggiornato (e non diventi quindi un lavoro in più) occorre che l'utilizzo di Internet diventi uno strumento stesso con cui il Comune lavora. Diventa, infatti, complicato se tutte le volte dobbiamo trasferire le delibere su Internet perché poi ce le possiamo dimenticare, quindi il posto dove queste delibere vengono conservate deve essere in qualche modo direttamente accessibile con Internet, lasciando fuori dalla rete solo tutte quelle questioni che richiedono particolare riservatezza come, ad esempio, lo schedario anagrafico, che potrebbe essere messo fuori rete in quanto sappiamo che i meccanismi software di protezione non sono ancora efficientissimi e quindi potrebbero essere violati. Tutte le volte che occorre riservatezza è chiaro che un dato dovrebbe essere inserito fuori rete, però la rete funziona solo se diventa uno strumento di lavoro. Mi pare di avere colto questi riferimenti con varie diversificazioni più o meno in quasi tutti gli interventi che mi hanno preceduto. Devo dire che è stata invocata molto la trasparenza e in merito al fatto che Internet potrebbe creare trasparenza ora non mi è chiarissimo se questo va a favore di Internet o va contro, perché se i cittadini potessero accedere direttamente, ad esempio, alle delibere di Giunta e si accorgessero quindi dei soldi che vengono spesi per consulenze e per spese varie come ad esempio 800 milioni per rifare un campo-nomadi, o 150 milioni per mandare a casa "bilancio chiaro sotto la lanterna", ebbene quando si accorgessero che effettivamente il Comune amministra i soldi pubblici nel modo con cui li amministra potrebbe qualcuno avere qualche resipiscenza. Quando si accorgessero che effettivamente questo Comune amministra i soldi pubblici nel modo con cui li amministra può darsi che qualcuno possa avere qualche resipiscenza, magari anche un elettore del Sindaco. Adesso, bisogna dire la verità, elettori del Sindaco è difficile trovarne, però, magari, se si fosse su Internet anche quei pochi residui potrebbero avere qualche verecondia a dire "sì l'ho votato anch'io", quindi non mi è chiaro che la trasparenza su Internet sia un elemento che giochi a favori. Volevo fare ancora un commento agli interventi. In effetti ho visto un Quaglia stupito del fatto che l'assessore si sia dimenticato che in realtà di Internet avevamo già discusso in un'assemblea precedente. Questo è curioso perché l'Assessore Cassol si è dimenticato ripetutamente di tante cose; ad esempio durante la campagna elettorale, quando si faceva il suo nome per assessore, si era dimentica di essere nel P.D.S. e diceva "io sono indipendente", dopodiché, una volta nominata assessore, ha detto "io sono nel P.D.S.". E ancora si è dimenticata che stava per firmare o aveva già firmato un'ordinanza per portare gli zingari a Quarto Alto e l'ha dichiarato sui giornali "no, nessun blitz" e il giorno dopo gli zingari stavano andandosene; io presumo che se ne fosse dimenticata e che non fosse sarcasmo quello. Qualche volta non si dimentica, ma non sono io ad essere pesante con l'Assessore Cassol, bensì i sindacati che quando hanno indetto uno sciopero contro la Giunta hanno fatto un volantino in cui hanno scritto "la Cassol mente". Ma io credo che si fosse dimenticata, cioè aveva detto qualcosa e si era dimenticata di aver detto una cosa diversa prima o di aver fatto un atto diverso prima. E probabilmente si è dimenticata anche di quello che ho ricordato io adesso, ma questo non è un grande problema. Devo, però, dire - e vorrei dare questo come contributo significativo a questo mio intervento, perché il resto l'avevo già detto e quindi, come lo stesso consigliere Quaglia ricordava, non è così stimolante dire e ridire cose che sono state dette, anche se serve perché è utile, ad esempio, a far comprendere meglio e con maggiore dovizia di dettagli il proprio pensiero - ebbene devo dire che si può fare una cosa: ho appreso, oggi, dalla relazione dell'Assessore Luzzati sul bilancio che finalmente siamo usciti dallo sfascio delle Amministrazioni precedenti. Magari il P.D.S. non ha niente da dire perché si è dimenticato (forse in linea con l'Assessore Cassol) che nelle Amministrazioni precedenti amministrava anche lui, comunque l'Assessore Luzzati parlava di sfascio delle Amministrazioni precedenti. Non l'ho detto io, l'ha detto il vostro assessore, quindi credo che non si possa accusare me di una frase così, perché l'ha detto il vostra assessore, il risanatore di bilanci, che usciamo dallo sfascio. Allora, siccome effettivamente sono già due le volte che discutiamo del problema di Internet (anche se di una ce ne siamo dimenticati) e non vorrei discuterlo anche una terza, consiglio di fare una S.p.A.: "Internet di Genova S.p.A.", così sottraiamo Internet al controllo diretto del Consiglio Comunale e non potremo più discutere di queste cose, così come abbiamo sottratto le aree del Porto Antico al controllo del Consiglio Comunale, così come sottraiamo le aree del Ponente sottoposte a bonifica dal Consiglio Comunale, così come abbiamo sottratto i parcheggi dal controllo del Consiglio Comunale. Fondamentale per fare una S.p.A. che funzioni, che ci tolga dallo sfascio, come l'Assessore Luzzati ha ricordato, è che sia a capitale completamente pubblico, questo è importante. Ma partners pubblici, a Genova, tutti dello stesso colore ce ne sono tanti. Io credo, Assessore Cassol, e questa volta mi rivolgo proprio direttamente a lei, che dovrebbe farsi promotrice di "Internet di Genova S.p.A.", così almeno Quaglia tace." Franco Bampi Intervento di Umberto Testori (A.N.) "Io non voglio entrare nella polemica che si discute di una cosa e poi si spazia in tante altre cose. Mi sia permessa un'unica battuta (non dico polemica ma voglio sperare spiritosa) e cioè quando l'assessore parlava delle precedenti Amministrazioni poteva anche alludere a tante altre Amministrazioni, ad esempio, dal '45 in giù e non in su, perché non ha specificato l'assessore l'ultima che abbiamo ereditato ma ha parlato delle precedenti e quindi, ad esempio, poteva parlare del Podestà e probabilmente allora aveva ragione, per cui non c'è da polemizzare su questo fatto. Non voglio neanche entrare a polemizzare con l'Assessore Cassol per vari motivi. Un po' perché ritengo che non sia stato fatto ad arte; secondariamente, siccome sono un gentiluomo, eventualmente me la prendo con qualche assessore maschio e mai con un assessore signora. La cosa che mi interessava in particolare riguarda il collega Quaglia che mi ha notevolmente e positivamente impressionato proprio quando ha cercato, ahimè per lui e ahimè per me, di inserirmi in un discorso che purtroppo per me è arabo, però mi ha impressionato e affascinato proprio perché ritengo che la cosa sia molto ma molto interessante. E questo soprattutto per un Consiglio Comunale che, bene o male, lavora, per delle Commissioni che, bene o male, lavorano, ma che da parte della stampa locale, a meno che uno non dica di tutto ad un assessore o al Sindaco, non si parla mai, anche quando qualcuno lavora dignitosamente e positivamente per cercare di portare il proprio contributo. Come dicevo, sarò brevissimo, perché, ho interesse a entrare in questo argomento che, ripeto, mi affascina, però se il collega Quaglia non continuerà a inserirmi penso che potrò ben dire poco. La cosa, da quel poco che ho capito, mi sembra molto interessante perché ci permetterà di dare all'opinione pubblica, anche se oggi come oggi non sono in molti a potersi inserire, un qualcosa che attualmente il Comune non può dare a meno che non si metta a fare delle spese enormi e pazzesche, mentre invece ritengo che con questo Internet le spese dovrebbero essere limitate. Per cui dichiaro il nostro voto favorevole all'ordine del giorno del collega Quaglia, ritenendoci a disposizione per apprendere sempre di più." Umberto Testori Intervento di Lucia Deleo (P.D.R.C.) "Sarò breve anche perché molto è stato già detto dagli altri. Più che altro mi esprimerò sugli ordini del giorno e sulle proposte fatte dal consigliere Azzarelli, perché anch'io ritengo che, tutto sommato, se il Comune riuscisse ad andare avanti nella strada della rete civica sarebbe già un grosso passo avanti. Voterò a favore sia della mozione che dell'ordine del giorno presentati da Quaglia, però volevo sottolineare anch'io la necessità di tornare in commissione per vedere in maniera più approfondita dal punto di vista tecnico come eventualmente andare avanti su questa strada, tenuto conto che siamo alla fine del ciclo amministrativo e che comunque, se riuscissimo a cominciare il percorso, sarebbe un lasciare un'eredità positiva per il futuro. L'altra questione da tenere in considerazione è il fatto che occorre pensare alla formazione del personale del Comune che dovrà poi aiutarci e dovrà aiutarsi ad utilizzare questa rete. Concludo auspicando che si ritorni in Commissione." Lucia Deleo Intervento di Anna Maria CASSOL (Assessore all'Informatica) "Signora Presidente, signori consiglieri, sono francamente un po' stupita dal fatto che si parli qui di Internet come se fosse una cosa che ancora non c'è. Di Internet abbiamo parlato - come ricordava il consigliere Azzarelli - nel '94, ne abbiamo parlato in modo approfondito nel maggio del '96 e ne abbiamo parlato nel luglio su presentazione di una mozione del consigliere Quaglia. Abbiamo poi fatto un incontro di presentazione del sito Internet del Comune il 21 gennaio di quest'anno, a cui abbiamo invitato tutti i capigruppo. Non tutti c'erano, e voglio precisare che l'abbiamo fatto con l'adeguato preavviso sottolineando non solo che era un momento importante di presentazione di un lavoro che avevamo promesso e su cui c'eravamo impegnati ma anche il fatto che quella sede - e così è stato per chi c'era -rappresentava ancora un'occasione per sviluppare alcune problematiche, perché sappiamo tutti che Internet o qualsiasi altro strumento di comunicazione, se non viene alimentato e non viene sviluppato adeguatamente, è solo fatica e soldi buttati via. Io mi scuso ma ritengo sia necessario ricordare a tutti - perché l'avevamo deciso insieme - che lo sviluppare una cultura Internet all'interno del Comune era da farsi secondo un percorso a tappe che coinvolgesse sistematicamente tutta la struttura dell'ente e non un gruppo di "marziani" che costruissero pagine che qualche altro all'esterno andasse a consultare. Non abbiamo voluto fare dei marziani e grazie a Dio non ci sono dei marziani ma dei tecnici estremamente competenti che per fortuna sanno, loro sì, che cosa sono i motori di ricerca. E non credo che un assessore debba essere esperto, anzi sarei preoccupato di assessori esperti e maniaci di motori di ricerca. Io non so niente di motori di ricerca Internet e me ne vanto, e sono contenta che questa Giunta abbia scelto di dare a personale comunale strumenti, modalità, rapporto con qualificate società di consulenza, perché dentro questa organizzazione - e non solo per passione di una Giunta o di un Consiglio - si creino delle pagine e si consolidi una forte cultura della comunicazione, e così è. Le pagine sui musei sono tra le più belle in Italia. le pagine che si stanno costruendo di sviluppo di quelle che sono le ricchezze culturali di Genova vedono impegnate tecnici del Comune che non sono tecnici informatici, perché non ce ne importa niente dei tecnici informatici che sappiano di Internet, bensì ci importa che dentro i servizi culturali, dentro la gestione del territorio e dentro tutte le direzioni ci siano delle persone che oltre al loro lavoro hanno in mano gli strumenti per far sì che il loro lavoro vada su rete Internet o rete civica (e adesso ci arrivo) perché questo serve e servirà sempre. Questa è la cultura del cambiamento che noi abbiamo sviluppato qui dentro ed è stato uno sforzo non indifferente, perché è facile costruire delle pagine esteticamente gradevoli e statiche. Queste, invece, non sono statiche, ma sono gradevoli e su queste c'è l'impegno di andare avanti e così io ho detto nella presentazione che abbiamo fatto e dove c'erano tutti i tecnici che hanno lavorato. E grazie a Dio la presentazione è stata fatta ai gruppi consiliari (chi c'era se lo ricorda) non da me ma da chi ha lavorato, e questo è importante. Non è l'assessore che va a dire che cosa si è fatto, ma è chi ci lavora che ha certamente l'orgoglio, la consapevolezza e la cultura di continuare e di estendere questo, ovviamente, al maggior numero di persone possibili che dentro l'ente lavorano e hanno necessità di comunicare. Questo è un percorso avviato che si deve consolidare ed è un percorso fondamentale che serve certamente a snellire il modo di lavorare del Comune e a rendere proficuo il rapporto dei cittadini con il Comune, anche attraverso strumenti nuovi. A Genova, grazie a Dio, le code agli sportelli comunali sono ridottissime. Ci sono in certi momenti cruciali e anche su questo - parlo del problema dei tributi - arriveremo a delle soluzioni, ma per esempio la città di Genova è la città che ha meno code all'anagrafe, perché evidentemente è riuscita ad organizzarsi in questo modo. Bene, allora noi cercheremo o meglio chi lavora dentro il Comune e sta avendo sempre di più questa consapevolezza cercherà di far sì che tantissime informazioni siano poste anche in rete su quella che Azzarelli giustamente poneva come rete cittadina. A proposito di aneddoti io ho dato (l'anno dato anche i tecnici) l'impegno ad usare l'inglese e non francese-inglese-tedesco, poiché in questo momento, scusate, non siamo in grado di arrivare a questa molteplicità di lingue. Abbiamo scelto l'inglese, sarà un problema di "colonialismo" statunitense o britannico, comunque abbiamo scelto l'inglese per curare (come abbiamo dichiarato) la parte di informazioni che riteniamo siano utili per il mondo. Non ho detto in modo sarcastico che non mettevamo gli orari degli asili nido, l'ho detto dicendo che è una scelta, una scelta per la quale mi sentivo suffragata da alcuni discorsi fatti anche con alcuni dei consiglieri in merito al fatto che chi vive a Genova e ha bisogno di sapere degli asili comunali o vuole venire a Genova per andare negli asili comunali può fare lo sforzo di leggerseli in italiano, mentre invece, ovviamente, tutte le pagine di Genova come città da visitare e da conoscere saranno progressivamente (mi pare che già su alcuni musei questo lavoro si sta facendo, e non solo per i musei ma anche per l'agenda e per i grandi eventi) fatte anche in inglese. Sulla rete civica, quindi, questo ci porta a dire che noi dobbiamo costruire una rete cittadina comunale. Ci siamo impegnati, come abbiamo detto, e ci stiamo lavorando. C'è un problema di risorse e non solo di tipo economico ma anche di tipo umano, nel senso che chi sta lavorando su questo ha bisogno di perfezionare e di trovare le modalità corrette. E io avevo detto in quella sede, a gennaio, che mettevamo in preventivo circa 6 mesi per poter avere una rete comunale. Questo significa, sostanzialmente, una possibilità per tutti i cittadini genovesi di accedere alle informazioni gratuitamente e non attraverso l'accesso Internet, perché noi pensiamo che sia giusto che tutta una serie di informazioni siano per la città accessibili. Abbiamo anche detto e discusso sempre in quella sede su come e chi potrà utilizzare nel sito comunale la possibilità di comunicazione. Ci devono essere delle caselle elettroniche individuali? Beh, io credo che davvero di questo si debba discutere in commissione, perché non sono sicura che qui siamo tutti convinti o che abbiamo capito perfettamente che cosa questo significa. Io credo che sia giusto, come diceva il consigliere Azzarelli, esaminare le esperienze che ci sono, ad esempio, in Italia di reti comunali che hanno offerto ad un certo numero di associazioni questa possibilità. Credo che se ne debba discutere perché c'è un problema di costi ed anche un problema di gestione. Probabilmente all'inizio potranno essere pochi i cittadini che faranno questa richiesta di casella elettronica, però progressivamente questa cosa può aumentare. Allora siamo sicuri di questo? Io ritengo che su ciò vada sviluppata una discussione e quindi ritengo valida la proposta fatta dal consigliere Azzarelli, e raccolta dal consigliere Schenone, di entrare profondamente nel merito di questo, così come credo che rispetto a tutti i punti presentati nella mozione sia importante discutere. E' utile che i Gruppi possano avere una loro pagina? Io credo proprio di sì, ma credo che questo debba essere regolamentato. Credo che i Gruppi debbano averla, però dobbiamo essere consapevoli che in questo momento le risorse organizzative del Comune non sono in grado di supportare immediatamente i Gruppi, quindi questi devono essere autonomi nella costruzione delle pagine. Però, per esempio, credo che la Commissione Consiliare e poi il Consiglio debbano approvare un regolamento. Stiamo entrando in fase elettorale ma anche se così non fosse io credo che sia necessario un regolamento di che cosa i Gruppi mettono nelle proprie pagine sul sito del Comune, dopodiché, ovviamente, ciascun Gruppo può avere il suo sito. Io credo che questo debba essere oggetto di discussione e di una forma di regolamento. Si chiede di inserire la trascrizione delle sedute del Consiglio. Ebbene, quando abbiamo fatto la presentazione abbiamo detto che esiste già un sito ossia una serie di pagine cosiddette istituzionali dove c'è già lo Statuto del Comune e dove si è detto che utilmente dovranno essere inseriti delibere ed ordini del giorno. Ha senso mettere la trascrizione integrale? Io credo che sia opportuno decidere in merito con una approfondita riflessione, perché, vedete, tutto è banale e niente lo è, la tecnologia oggi consente tutto, però si dà il caso che occorrono delle risorse, delle persone che abbiano un minimo di competenza e di capacità. Non si prendono le trascrizioni di AMI-PRO per buttarle brutalmente sulle pagine Internet. Non credo nemmeno che sia sensato e vorrei che se ne discutesse. Credo che uno dei pregi del sito del Comune è che è gradevole e facile nell'accesso. Non c'è semplicemente una "sbrodolata" di pagine. Lo pongo come problema domandando se sia utile e giusto che i cittadini che possono conoscere delibere e ordini del giorno siano anche invitati, per come sono messi e nel modo in cui sono messi, a consultare tali trascrizioni. Io credo che tutti questi aspetti contenuti nella mozione possano essere discussi in modo approfondito, dopodiché sono personalmente convinta che occorra una struttura organizzativa che garantisca un certo modo di fare le cose. La Segreteria Generale che oggi cura la trascrizione dei verbali e tutte le cose relative deve organizzarsi ed essere capace di far sì che tutto questo vada a finire sulle pagine di Internet e della rete civica. Allora valutiamo bene che cosa deve andarci a finire. E' giusto che ci sia una ridondanza e un peso di informazioni che poi, magari, nessuno va a leggere? Non è importante che si decida in modo approfondito che cosa serve che i cittadini sappiano e che il Consiglio e la commissione facciano una scelta, ad esempio anche progressiva, in relazione alle possibilità organizzative che ha un Servizio, tenuto conto che è lo stesso Servizio che deve farlo e non è certo qualcun altro ad aggiungersi. Allora tutti questi aspetti che erano già stati affrontati durante l'incontro di presentazione del sito, che non voleva essere soltanto un incontro per dire "queste sono le pagine del Comune", ma che voleva essere anche un'occasione (come lo è stata per chi ha in modo costruttivo partecipato) per dire come si continua, è interessanti portarli avanti, certamente non ci si può fermare qui, sarebbe ridicolo. Così come (chi era presente a quell'incontro se lo ricorda) si è detto che era importante che il Comune diventasse promotore, punto importante della rete, degli enti e delle istituzioni cittadine che o hanno già siti Internet o stanno per averli o potrebbero, in modo che si abbia un solo accesso, quindi una città di Genova dentro cui ci sia il Comune e dentro cui ci si possa collegare con le pagine dalla Provincia, della Regione, del Carlo Felice, del Ducale, ossia di tutte le istituzioni che hanno interesse a sviluppare la parte di promozione della città. Su questo stiamo lavorando, in quanto questo era l'impegno preso. Ci sono cose che si stanno costruendo, ci sono delle persone, degli essere umani che lavorano con questo. Non basta dirlo perché miracolosamente sia fatto, ma occorre che una macchina così complessa abbia in tutte le sue parti le risorse per farlo, così come abbiamo detto e ci siamo impegnati perché in tempi brevi su Internet ci sia la possibilità di fare l'accesso alla cartografia informatizzata. Le possibilità di espansione sono effettivamente enormi, però occorre ricordare che io non sono l'Assessore a Internet, perché non esiste l'Assessore a Internet. Tutti sono Assessori a Internet e tutti sono direttori, dirigenti e funzionari responsabili di informazioni che vanno su Internet. Io sono semplicemente l'Assessore all'Informatica che deve garantire la struttura di base dentro cui poi bisogna lavorare, cioè l'infrastruttura su cui poi viaggiano tutte le informazioni e le competenze. Una volta che è stata fatta questa scelta - ed è stata fatta su indicazione del Consiglio a partire dal '94 - tutti lavorano su questo e tutti devono progressivamente lavorare perché ci sia questo arricchimento. Ma questo è un processo avviato. Ci si può vedere anche tutte le settimane; io non ho nessun problema a vedermi in commissione tutte le settimane per riferire dello stato di avanzamento: di volta in volta porterò e potranno venire tutti i funzionari che su questo stanno lavorando, che, ripeto, sono funzionari di tutti i settori che appartengono a tutti gli assessorati. Non c'è qualcuno di specifico, se non qualcuno che garantisce, ovviamente, il supporto e qualcuno che invece sta lavorando sulla rete civica. Per cui, concludendo, ribadisco di essere assolutamente disponibile alla proposta che è stata fatta di affrontare in modo organico, sistematico e puntuale questi argomenti in commissione consiliare, anche per essere realisti e stabilire i termini entro cui realizzare determinate cose ed eventualmente dire, ad esempio, le cose che si devono rimandare al prossimo anno, infatti è inutile fare finta di dire che facciamo delle cose quando ancora non ci sono le competenze. Per esempio, per quanto concerne l'alfabetizzazione si sta estendendo il numero di persone, però anche qui si tratta di tempi graduali legati a risorse e priorità da valutare all'interno di ciascuna direzione. Per cui sono assolutamente d'accordo su questo. Personalmente ho delle perplessità sul votare la mozione nel suo insieme perché su molti dei punti io, francamente, non sono convinta, così come per quanto riguarda l'ordine del giorno devo dire che sono contraria, ordine del giorno che tra l'altro dice "...che il Comune possa in futuro fornire a titolo gratuito la navigazione su Internet o anche solo valutarla". Ebbene, mi sembra che il consigliere Azzarelli abbia parlato chiaramente di providers e quindi il Comune non si mette a fare la concorrenza ai providers dando l'accesso gratuito ai cittadini. Il Comune, come ho detto sempre in quella presentazione, metterà nella nuova Biblioteca Berio una postazione Internet e così pure nelle nuove Circoscrizioni ci saranno delle postazioni Internet, quindi da questo punto di vista il Comune fa la sua parte di possibilità di accesso, ma che il Comune possa sostenere e pagare gli accessi Internet dei cittadini francamente credo che vada contro qualsiasi serio discorso di rispetto dei propri ruoli e delle proprie funzioni istituzionali. Credo che una qualche autorità verrebbe immediatamente a denunciarci su questo. Sono anche molto perplessa sul fatto di patrocinare questo convegno dell'Università di Firenze. Beh, francamente credo che qui a Genova ci siano stati e ci saranno convegni altrettanto interessanti, per cui penso che sia utile patrocinare i convegni nella nostra città. Pregherei il consigliere Quaglia in quanto sono rimasta colpita dalla parola "proficua" scritta con la "q" a proposito della proficua collaborazione chiesta nella lettera del laboratorio di ricerca educativa. Sono rimasta un po' sconcertata, ma evidentemente questo fa parte degli sviluppi della lingua che sono infiniti." Anna Maria Cassol Dichiarazione di voto di Roberto Quaglia (Lista Pannella) "Su quello che ha detto l'assessore intendevo solo specificare che non ho mai parlato male delle competenze tecniche che si sono sviluppate da parte degli uffici comunali, né della impostazione complessivamente positiva del lavoro, ci mancherebbe. Ho criticato, probabilmente usando una foga superiore a quella che normalmente mi distingue, certe caratteristiche che ho ravvisato nel comportamento dell'assessore. Questo non toglie, come ho detto, nulla alla qualità del lavoro fino ad ora svolto. Ho mosso delle critiche sul lavoro che non è stato svolto (il discorso di Internet all'inizio) ed è normale che non sia stato svolto, però va deciso che andrà svolto e a questo punto mantengo la mozione. L'unico punto che poteva essere preoccupante è quello della casella postale, che eventualmente si può modificare rendendola possibilista e quindi facendola oggetto delle discussioni che faremo in commissione. Ritengo, comunque, importante che Genova non perda l'occasione di dimostrare di essere all'avanguardia, in Italia, in questo campo e sarebbe un peccato concludere di nuovo la discussione senza una votazione. Quindi, eventualmente potremmo cambiare la frase "garantire ad ogni cittadino che ne faccia richiesta" con la frase "valutare la possibilità di garantire...". L'argomento più importante è quello della rappresentazione con finalità turistiche in merito al quale l'assessore ha detto di essere d'accordo. Io prima avevo osservato come questa volontà non fosse evidente o almeno io non l'avessi colta nella presentazione che c'è stata il mese scorso, ma adesso che ha detto che va bene direi che non dovrebbero esserci problemi. La proposta riguardante le sedute del Consiglio Comunale ritengo rappresenti un punto importante della mozione, sul quale peraltro credo che ci sia anche una certa unanimità in Consiglio, quindi dovrebbe essere vincolante. Per gli altri argomenti che sono quelli di avviare uno studio e pianificare lo sviluppo direi che problemi non ce ne dovrebbero essere. Riguardo all'ordine del giorno sono stato contattato da questo professore dell'Università di Firenze, che peraltro ha mandato anche una lettera al Sindaco che allego al mio ordine del giorno, sull'opportunità di essere co-patrocinatori (una cosa che credo sia più simbolica che altro, in quanto non credo che ci sia alcun tipo di onere finanziario connesso) ad un convegno che ritengo molto interessante. Infatti noi partiamo molto spesso con il preconcetto che Internet sia uno strumento di comunicazione assimilabile, ad esempio, ai televisori o ai telefoni e così via, quando in realtà è anche uno strumento - o può esserlo - di educazione. E in questo convegno, che tra l'altro vede anche il patrocinio del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e di altri, si analizza appunto il problema della materia della interattività con particolare riferimento alle finalità educative. Internet è un ambiente anarchico, il che è anche bello, ma è ancora meglio se si riesce a creare delle opportunità educative all'interno dello stesso. Infatti, circa i principali argomenti di discussione: Innovazione didattica e scientifica sul World Wide Web, diffusione dei beni culturali telematica e multimedia interattivi, interattività e mass-media nell'educazione permanente; considerato che il Comune ha anche finalità educative (quali gli asili e le scuole comunali), penso che una tale partecipazione non possa nuocere ad un Comune, soprattutto visto che non comporta degli oneri. E a questo proposito pare che il Sindaco di Venezia, Cacciari, si sia già espresso a favore e abbia già patrocinato questa iniziativa. Ebbene, io ho esposto delle ragioni, sarà poi il Consiglio a decidere. Mi sembra che sia una cosa che può aggiungere un qualcosa senza togliere nulla a questo Consiglio, a questa città, a questa Amministrazione." Roberto Quaglia Dichiarazione di voto di Flavio AZZARELLI (P.D.S.) "A noi sembra fondamentalmente che le intenzioni di disaminare sull'argomento e di analizzarlo più approfonditamente ci siano, allora mi chiedo se un voto contrario, favorevole o di astensione rispetto alla mozione non significhi rimandare a quasi nulla. Quindi mi sembra che ci sia l'intenzione da parte dell'assessore di andare ad un esame più approfondito dei punti trattati nella mozione e pertanto il nostro Gruppo fondamentalmente, nostro malgrado, dovrà esprimere un voto contrario rispetto alla mozione, a meno che il collega Quaglia non si fidi del parere dell'assessore rimandando e dando il suo assenso a discutere e disaminare più ampiamente in commissione tutti i punti presentati." Flavio Azzarelli 2. Dichiarazione di voto di Roberto Quaglia (Lista Pannella) "Ritengo che ci sarebbe una certa responsabilità di avere cassato un'operazione di trasparenza che ritengo possa solo giovare al futuro di questo Consiglio e di questa città, perché è una riforma di cui si vedranno gli effetti nei prossimi cicli amministrativi, in quanto è una cosa che non riguarda neppure noi. Ora, avremmo potuto farla in questi sei mesi la commissione, nel senso che avremmo dovuto avere in commissione questo argomento entro tre mesi dall'estate scorsa. Adesso capisco che ci possono essere state delle priorità da antecedere, però direi che non è particolarmente problematico per la Giunta accettare la votazione di questo Consiglio ora che ho modificato la prima voce che è quella ed è l'unica che potrebbe costituire un ostacolo di tipo tecnico ed economico. Tutte le altre voci sono eminentemente politiche. La discussione l'abbiamo effettuata e a questo punto qualsiasi decisione è non solo possibile ma anche doverosa, nel senso che bisogna decidere se vogliamo procedere nella direzione della trasparenza e penso che lo vogliamo, perché parlando in quest'aula con tutti i colleghi sia dell'una che dell'altra parte io credo che fondamentalmente ci sia una condivisione quasi unanime o forse addirittura unanime, infatti non ho ancora trovato a livello privato alcuno che abbia mosso critiche a questo impianto." Roberto Quaglia Dichiarazione di voto di Carlo SCHENONE (G. Misto) "Come dichiarazione di voto dico che il primo punto e il terzultimo punto della mozione mi lasciano perplessi. Uno dei due, quello della casella, se non ho capito male, è stato eliminato; l'altro è relativo al discorso della trasmissione audio per il quale, sinceramente, non impiegherei al momento più di tanto risorse, visto che già ce ne sono poche e bisogna fare in modo che la gente che lavora su Internet lavori per fare una diffusione. Ho, però, un problema. Sono anch'io del parere che bisognerebbe parlarne in commissione più approfonditamente e magari anche più efficacemente, però in qualità di Presidente della commissione competente ho il problema dei tempi, in quanto già adesso abbiamo delle difficoltà a iscrivere gli argomenti all'ordine del giorno. Questa è una considerazione di tipo prettamente pratico, comunque anch'io preferirei discuterne in commissione, anche per affrontare alcuni aspetti. Infatti io mi sono segnato due punti sui quali non ero d'accordo, altri su cui ero perplesso come ad esempio il discorso dei verbali. Quindi se ci sono questi due punti non sono d'accordo e se rimangono gli altri punti posso essere d'accordo su questo ordine del giorno. Vorrei poter parlare in commissione, però vorrei farvi considerare il fatto che probabilmente ci sono dei problemi e voglio dire questo prima in modo che nessuna possa dire "ma allora lo fai per non metterlo all'ordine del giorno"." Carlo Schenone Dichiarazione di voto di Luca BORZANI (P.D.S.) "Vorrei dire una cosa sulla mozione al consigliere Quaglia, perché quest'ultimo si è più volte espresso su questi temi in Consiglio Comunale sollecitando una discussione. Ebbene, credo che sia una discussione importante e positiva che per essere efficace deve raccogliere su di sé anche un consenso ampio. E credo che il senso della discussione di oggi sia stato di un ulteriore momento di chiarificazione all'interno del Consiglio tra Consiglio e Amministrazione su quello che è un percorso che si sta seguendo. Da questo punto di vista la proposta che più consiglieri fanno di rinviare alla commissione non è tanto per non assumersi il valore di un voto contrario, come rischierebbe di essere, non è questo il problema, ma è perché darebbe garanzia di continuità ad una discussione che è una discussione che rimane aperta all'interno del Consiglio. Questo mi sembra un segnale politico vero, importante e su cui non varrebbe la pena, allora, di insistere su un voto cui io credo si potrà arrivare entro la fine del mandato nella maniera più ampia possibile. Quindi io farei un invito al consigliere Quaglia, con grande franchezza, di non chiedere la votazione della mozione e di assumere, invece, la proposta di riprendere la discussione in commissione consiliare entro tempi e spazi definiti che permettano effettivi approfondimenti e che permettano altresì ad un numero più ampio di consiglieri di entrare nel merito di quelle che sono alcune nuove forme della comunicazione. Ecco, tutto questo mi sembra un elemento importante e quindi questo è un invito che io faccio. Per quello che riguarda l'ordine del giorno penso che la prima impegnativa si possa condividere, mentre mi pare singolare - consigliere Quaglia, mi lasci usare questa espressione - l'idea di un patrocinio del Comune di Genova ad un convegno dell'Università di Firenze e di questa collaborazione fattiva, in quanto dubito che l'Università di Firenze abbia particolare interesse da parte del Comune. Costruiamo, invece, un percorso al termine del quale ci possa essere un ragionamento aperto alla città su questi temi, qui a Genova. Mi sembra una proposta politica che possa trovare in sintonia il consigliere Quaglia che può così vedere il gesto politico compiuto nell'avvio di una discussione, cui altri consiglieri nostri come Azzarelli e Angusti hanno più volte contribuito. Per quanto riguarda quest'ordine del giorno io chiederei davvero lo scorporo tra la prima proposta dell'impegnativa e le altre, eventualmente votando l'o.d.g. per parti separate." Luca Borzani 3. Dichiarazione di voto di Roberto Quaglia (Lista Pannella) "Per quello che riguarda l'ordine del giorno possiamo scorporarlo per parti separate, in quanto non è che comunque sia una cosa fondamentale. Su quello che riguarda la mozione, invece, bisogna tenere conto di alcune analisi: siamo ad una manciata di mesi prima della fine del mandato, del ciclo amministrativo, e devo rilevare che c'è voluto un anno da quando ho presentato questa mozione la prima volta. Ho presentato questa mozione a gennaio dell'anno scorso e per sette mesi non si è riusciti a discuterne, nemmeno una volta; dopodiché avremmo dovuto fare almeno una commissione questo autunno e non l'abbiamo fatta. Ora, diventa difficile dalla nostra posizione credere che un ulteriore rinvio troverebbe la possibilità di fare davvero questo tipo di approfondimento. Allora immagino che chi propone questa soluzione possa proporre anche la data della commissione e la data della successiva discussione in Consiglio." Roberto Quaglia Intervento del Presidente Chiara Formentini (L.N.I.P.) e successivo scambio di brevi dichiarazioni. "Allora si può aggiungere una impegnativa all'ordine del giorno fissando al più presto possibile una commissione e quindi poi il passaggio dell'argomento ancora in Consiglio Comunale." Roberto Quaglia (Lista Pannella) "Bisogna vedere fino a che punto le parole che noi spendiamo vengono tradotte in legge. Anche sull'ordine del giorno scorso c'era scritto che si impegnava entro tre mesi a fare delle cose, cose che poi sono state fatte, quindi ora vorrei sapere che tipo di garanzie posso avere non dico tanto per me personalmente quanto per la città." Luca BORZANI (P.D.S.) "Per quanto riguarda il P.D.S. noi ci prendiamo l'impegno a fare richiesta formale al Presidente della commissione di convocare in modo formale, entro un mese. Il Presidente della commissione è presente in aula e io credo che si possa prendere questo impegno." Roberto Quaglia (Lista Pannella) "Quindi ho la formale garanzia che entro un mese andrà in commissione e nelle due settimane successive di nuovo in Consiglio. Sì, in questi termini posso accettare." Luca BORZANI (P.D.S.) "Allora la modifica è la seguente: "a convocare entro un mese la competente commissione consiliare e una successiva discussione in Consiglio Comunale"." Presidente Chiara Formentini (L.N.I.P.) "Quindi la mozione non la votiamo e all'ordine del giorno viene aggiunta la frase di cui sopra." Luca BORZANI (P.D.S.) "Io ho espresso una dichiarazione di voto nostra dicendo che per quanto riguarda gli ultimi due commi dell'impegnativa votiamo contro ossia "a concedere il patrocinio del Comune di Genova" e "a collaborare anche fattivamente"." Presidente Chiara Formentini (L.N.I.P.) "Allora votiamo prima l'impegnativa relativa al primo e all'ultimo punto aggiunto, escludendo i due punti centrali e rimanendo tali le premesse, secondariamente votiamo la seconda parte. Prima votiamo l'ordine del giorno emendato (interruzioni) Ritira la parte di Firenze? Allora viene emendato il secondo punto e il terzo. Quindi rimane il primo punto e il secondo aggiunto, cioè quello nuovo. La mozione non si vota più." Dichiarazione di voto di Franco BAMPI (P. Nord) "Voterò a favore di quest'ordine del giorno così come è risultato dalla discussione e un po' preoccupato, perché avrei preferito votare a favore della mozione. La replica dell'Assessore Cassol, secondo me, è stata una dimostrazione che non c'è quell'intenzione di utilizzare Internet come uno strumento di lavoro del Comune. Se dobbiamo trasferire dati da un sito "mainframe" del Comune al calcolatore (che poi è messo in rete) questa operazione è un'operazione che non può funzionare ed è un'operazione che costa. Facciamo un esempio per quanto riguarda i verbali. Se i verbali del Consiglio Comunale sono nel sito accessibile Internet, basta renderli accessibili nel momento in cui sono approvati dal Consiglio ed è finito il problema; non si pone allora il problema se devono stare o meno, perché da qualche parte devono stare e quindi stanno in un sito accessibile e visibile. Se invece noi ci poniamo il problema se ci va messa una cosa o meno (e io capisco questo dalla replica dell'assessore) vuol dire che ci sarà un trasferimento di dati. E se c'è un trasferimento di dati credo che sia oneroso e credo che alla fine diventi inefficiente, perché allora il sito non viene più aggiornato. Per questo avrei voluto votare volentieri la mozione, eventualmente rendendola blanda. A me sarebbe piaciuta una modifica in cui si dicesse "impegna a discutere successivamente in commissione sui seguenti temi" perché è importante. Invece ho l'impressione che se noi andiamo semplicemente a discutere, se noi faremo un regolamento su Internet credetemi, Internet Genova SpA è una proposta più snella, molto più snella, ne sono convinto. Se regolamentiamo anche tutte le cose, poi vedremo se Quaglia può mettere anche la sua foto perché potremo anche dare dei giudizi estetici sulle foto dei consiglieri da mettere. Io sono altamente preoccupato, però mi pare che la replica ... (interruzioni).... va bene, io sono fotogenico, scusate su questo non ci sono dubbi, sono fotogenico, e potrei contribuire ad abbellire ... (interruzioni).... ogni tanto... ecco a voi Bampi... sai come quel fumetto ... (interruzioni).... No, io non sono dotato di umorismo, non rubare le frasi a Guglielmino; io però ritengo di aver dedotto dalla replica dell'Assessore Cassol la titubanza a usare Internet come strumento di lavoro del Comune, e credo che se non si arriva a questo, come ho detto nel mio intervento, il sito dovrà essere aggiornato e quindi di fatto, dopo un po', perderà l'interesse. Ecco, io credo questo. Mi spiace non poter votare la mozione, voterò a favore dell'ordine del giorno". Franco Bampi Ultima Dichiarazione di voto di Roberto Quaglia (Lista Pannella) "Ci tengo a dichiarare che la mia decisione di non procedere adesso con la votazione della mozione è ispirata unicamente ai criteri, ai valori del superiore interesse della città, perché da un punto di vista politico non fare votare una mozione di questo genere è un errore gravissimo. Il fatto è che chi avesse votato contro questa mozione, si sarebbe assunto una responsabilità che non si sarebbe scrollato di dosso velocemente. Nell'interesse superiore della città, perché io credo che questo sia importante, fondamentale e imprescindibile, accetto che prima se ne parli in Commissione, ora che abbiamo stabilito bene i tempi, in maniera che tutti sappiano meglio di quello che stiamo parlando, e poi per la terza e stavolta definitiva volta, entro un mese e mezzo da adesso, ridiscuteremo in Consiglio, occuperemo dell'altro tempo su questo argomento: lo avete voluto voi, non io; vorrà dire che ci sarà più informazione, ma allora poi si voterà e a quel punto ognuno si assumerà le sue responsabilità". Dichiarazione del Presidente Chiara Formentini (L.N.I.P.)
"Do lettura dell'ordine del giorno presentato nel corso del dibattito sulla mozione su Internet: Ordine del giorno Lista Pannella (stesura definitiva)
Esito della votazione Ordine del Giorno Lista Pannella Approvato all'unanimità. Rassegna Stampa pagina realizzata da Roberto Quaglia Altri documenti politici a cura di R. Quaglia. Homepage di R. Quaglia. |