Cappuccini

AGOA


Nel 1868 il convento quartese fu ceduto al Comune perché lo destinasse ad usi civili. Dopo numerosi e opinabili interventi di "restauro", l'edificio accolse alcune classi elementari (altre venivano ospitate in due stanze situate nella piazza della parrocchiale), gli uffici della conciliatura e parte degli uffici comunali. Per unanime desiderio della popolazione, si decise, inoltre, che i frati continuassero a vivere in un'ala del convento. I religiosi officiarono il S. Francesco (già Sant'Agata) sino al 1884, quando lasciarono definitivamente Quartu, dopo oltre 250 anni. L'orto cappuccino venne dato in affitto e con dettagliati contratti che miravano a farne un podere modello; quindi, nel 1888, fu ceduto alla Società Tranvie della Sardegna, perché vi realizzasse una stazione ferroviaria che assicurasse il collegamento con Quartucciu, Selargius, Monserrato, Pirri e Cagliari. La struttura, che sostituì le vetture a cavalli, incominciò l'attività il primo ottobre 1893 e contribuì notevolmente a fare della piazza Cappuccini e della via Nazionale, da cui si accedeva, il cuore di Quartu di fine secolo. Cessò di funzionare nel 1960; i suoi uffici, gli alti capannoni ed il bel "bar della stazione", ospitato in una palazzina liberty, furono purtroppo demoliti per far spazio all'attuale parco Matteotti. Nel 1876 si terminò la costruzione del nuovo cimitero, ubicato in campagna, come prescrivevano le norme igieniche, presso la piccola Chiesa di S. Pietro di Ponte. Lo progettarono gli ingegneri Giuseppe Cappai e Michele Dessì Magneti secondo intendimenti neoclassici; lo caratterizza infatti un importante atrio scandito da colonne sovrastate da un timpano triangolare. Fu ampliato nel 1926 su progetto dell'ingegnere Davide Capra. Il vecchio camposanto funzionò sino al 1878 e, quindi, cadde in progressivo abbandono sino a trasformarsi in un campo incolto. Nel primo decennio del novecento, abbattuto il suo muro perimetrale, fu perciò annesso alla piazza Sant'Elena, che, nel 1861, era stata privata del muro di cinta, ampliata nella parte antistante e a destra, con l'acquisto di alcune case confinanti, sopraelevata e dotata di gradini d'accesso.



Quartu S.E. 13 giu 2000