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La via Guglielmo Marconi è
quel tratto di strada che parte dall’incrocio della via Roma e che si prolunga
fino alla via Vittorio Veneto, via De Amicis, via Cavour. E’ un’arteria
tra le principali di Melegnano, perché vi si svolge tanto traffico
necessario sia per l’entrata sia per l’uscita dal centro storico.
Questa denominazione fu data alla via dopo
la morte del grande scienziato italiano, nel 1937. Guglielmo Marconi nacque
a Bologna nel 1874. Fin da giovane di dedicò agli studi di fisica
e di elettrotecnica ed in modo speciale alla scienza della radiotecnica.
Ebbe il premio Nobel per la fisica nel 1909. Venne nominato senatore e
presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Accademia d’Italia.
Agli inizi del 1800 questo tratto di strada lo troviamo documentato con
il nome di strada postale mantovana.
In alcuni documenti, però, appare anche con il nome di via Nuova.
Poi, qualche anno dopo, le fu dato il nome di via Milano. La via lunga
oggi 200m e larga da metri 41 a metri 13,50 era un tempo molto più
stretta e vi si trovavano gli orti della chiesa di San Pietro e della famiglia
Banfi. All'inizio della via, dove adesso si trova la filiale della
Cariplo, stava un tempo l'Albergo della Madonna.
A metà circa della via Marconi, sorge un palazzo in stile Liberty è la Scuola Sociale Accademia delle Arti. Inizialmente si trattava di un Asilo Infantile Sociale nato nel 1874 ad opera di un gruppo di benefattori, con lo scopo di accogliere e custodire gratuitamente i bambini e le bambine di età compresa tra i 3 ed i 6 anni. Potevano essere accolti gratuitamente i figli di famiglie bisognose, mentre le famiglie più abbienti dovevano contribuire con una quota. Nel 1910, volendosi procurare una sede propria l'Asilo acquistò dal Marchese Gian Giacomo Medici di Melegnano il terreno allora denominato Coda del Prato del Quartiere dove venne poi edificato l'Asilo Sociale. Nei lavori di scavo si rinvennero molte ossa che, secondo i medici di allora, erano vecchie di cinquant'anni ne scaturì, motivata anche dagli oggetti militari rinvenuti assieme ad esse, l'ipotesi che fossero appartenute ai caduti della battaglia dell'8 giugno del 1859. |
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