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Via Vittorio Veneto
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la via in occasione della festa rionale del Punt de Milan
E’ la lunga strada che dalla via Cavour, dalla via Marconi, dalla via 23 Marzo, dalla via  de Amicis conduce verso MilanoLa via, oggi lunga 560m e larga 11,5m, anticamente non superava i 150m e rappresentava il primo tratto di quella via Postale Romana che con altri segmenti viarii, attraversava tutto il paese con una lunghezza totale di 1382m. Fu chiamata per secoli, fino al 1860 contrada Ponte di Milano, per la vecchia presenza di un ponticello,  dove ora vi sono le scuole, su di un fossato esistente, derivazione delle acque prese dal fiume Lambro,  all'inizio della via che rappresentava la vera entrata storica in Melegnano, quando il paese era circondato da Mura  per  circondare la Melegnano antica, per difenderla dagli attacchi dei nemici Poi, dopo la vittoria francese sugli austriaci, nel 1860 la via cambiò nome in contrada della Vittoria, per commemorare la vittoria degli Zuavi  nella battaglia dei giganti avvenuta a Melegnano l'8 giugno 1859 quando gli stessi Zuavi scrissero su di un muro della via Victoria aux Zouaves.  La via Vittorio Veneto, fino ai primi anni del 1900, faceva parte delle vie in proprietà della Provincia di Milano, ed era un tronco chiamato Strada provinciale (attuali Via Veneto, Marconi, Roma, Frisi, Dezza, S. Martino, Lodi, di complessivi metri 1382).  Nel 1931, a seguito della riconciliazione tra lo stato italiano e la Chiesa, in ricordo dei patti Lateranensi del 1929, la via mutò il nome in via 11 Febbraio; infine, nel 1940, la via prese definitivamente il nome di via Vittorio Veneto per ricordare la battaglia avvenuta in quella città tra il 24 ottobre ed il 3 novembre 1918 e conclusasi con la sconfitta totale dell'esercito austro-ungarico e la vittoria definitiva degli italiani.
Fin dal 1700 esistevano in questa strada due osterie, una all'inizio ed un'altra in prossimità dell'osteria del Genio e due alberghi, forse identificabili con le osterie stesse, l'Albergo del Cappello e l'Albergo dei tre Re

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Un icona sulla via. posta dove si trovava un tempo un'antica osteria nella quale soggiornarono dei mantovani colpiti dalla peste nel 1642. L'oste portò in Milano alcuni indumenti infetti dando così inizio alla famosa peste di Milano citata nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.
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