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Via Cavour
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Nel 1861, anno della morte di Camillo Benso Conte di Cavour, l'amministrazione comunale di Melegnano decise che :"quella via denominata anticamente della gendarmeria, indi cambiata col nome al fiume, siavi sostituito il nome di contrada Cavour". La via Cavour è antichissima. Era chiamata, nei tempi lontani fino all’inizio del 1800, contrada Ponte di Milano di sotto, perchè all’inizio della attuale via Cavour, dove vi sono le scuole, vi era un ponte levatoio sul fossato di acqua derivata dal fiume Lambro, il quale fossato circondava tutta la Melegnano storica. Poi, nel 1873 troviamo che si chiama contrada della Gendarmeria, dove c’era la Caserma comunale (oggi, le scuole), e terminava in fondo dove inizia la discesa verso il Lambro. Era lunga metri 236 e larga in media metri 14. Verso la metà, alla sua destra discendendo e dove ora è la via Trento e Trieste, si apriva la via delle Monache, termina all'ex guado del fiume Lambro, un luogo dove per secoli si conducevano i cavalli a bere e che veniva chiamato: vuadum, o vadum e quindi  vho e vhae. La zona è chiamata in dialetto a bass i muneg, perchèdal 1586 al 1810  vi si trovava un monastero di suore Orsoline. Questa via veniva anticamente , forse prima del 1500, chiamata contrada del Pilastrello, perchè nei pressi sorgeva un'edicola muraria a forma di pilastro, con figure dipinte dell'Ecce Homo, di San Pietro e di San Biagio.
Questa è una via legata alla storia di Melegnano, vi sono ancora i ricordi lontani, nelle mura o nei cortili o nei documenti della Casa delle Scuole, dell'antica Gendarmeria, del castellazzo, di una fabbrica di cuoio per l'armata spagnola e soprattutto del Ponte di Milano che sorgeva precisamente all'inizio della via, in corrispondenza dell'attuale via Vittorio Veneto.
Vecchi cortili scandivano la vita quotidiana della gente: corte dei Balossi, corte del Cicin, el Palasson, corte del Pol, corte del grapatt, corte del Gigin, a cui si deve aggiungere il grande cortile affiancato al Ricovero dei Vecchi.
Alcune Osterie trovavano posto in quest'area: osteria del gatto nel 1500, osteria della luna nel 1600,  e più recentemente: osteria della primavera, della fiocca, del belvedere.
In questa via abitarono: Carlo Caraccioli, che fu superiore generale dei Carmilitani e poi vescovo di Bobbio; il canonico Securi, l'olimpionico Francesco Bianchi, l'architetto Gianluigi Sala, benemerito della cultura, Dante Mombelli attivo nelle opere sociali e presidente del Corpo Musicale san Giuseppe, Maria Biglia Gandini scrittrice, poetessa e medaglia d'oro del Comune di Melegnano, Agostino Reati professore di musica. 
Camillo Benso conte di Cavour nasce e muore a Torino (1810-1861). Uomo politico piemontese, fondatore della rivista “Il Risorgimento”, propugnatore della guerra ad oltranza contro l’Austria. Più volte ministro, si affermò come capo della Destra liberal-moderata e divenne presidente del Consiglio mediante un accordo con i partiti del centrosinistra di Urbano Rattazzi. Attuò ambiziosi programmi di ammodernamento interno, mirando sempre ad una soluzione non repubblicana del problema Italia, che seppe imporre all’attenzione europea dimostrando penetrazione politica ed audacia da grande diplomatico.
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