Sacco Giovanni Battista.
Sec. XVII. medico di Francesco Morosini generale della Repubblica di Venezia
nel Levante e creato doge nel 1688. Così in Coldani-Saresani
a pag. 156. |
Sangalleti Carlo Giuseppe Stanislao.
Sec. XVIII, farmacista. Iscritto nel Collegio degli Aromatari (farmacisti)
Medicinali di Padova, del 27 novembre 1772. |
Sangregorio Galli Giuseppe,
Sec. XIX, amministratore, sindaco. Fu consigliere comunale dal 22
giugno 1879 al 5 agosto 1904, epoca della sua morte. Dal 24 ottobre 1885
al 1896 fu sindaco del Comune. Vedi Archivio Amelli, cartella G-1, fascicolo,
dove vi è anche la fotografia. |
Saresani Ferdinando,
sacerdote, scrittore, (1811-1875). Sacerdote diocesano, storico. Figlio
di Stefano e di Maria Crippia abitanti alla Cascina Costigè, nato
il 6 aprile 1811 in Melegnano ultimo di otto figli. Frequentò le
scuole medie presso l’Imperiale Regio Ginnasio Sant’Alessandro di Milano.
Studiò a Monza nel seminario di filosofia e continuò al seminario
di Milano gli studi teologici. Fu ordinato sacerdote nel duomo di Milano
dall’arcivescovo Carlo Gaetano Gaisruck (1769-1846). Dapprima fu coadiutore
alla parrocchia di Bustighera fino al 12 settembre 1836, poi fu nominato
coadiutore a Melegnano, con l’incarico di archivista e di prefetto di sacristia.
Nel 1851 prese in considerazione i manoscritti di Giacinto Coldani del
1749 e li arricchì di altre notizie storiche riguardanti Melegnano,
e ne venne un volume di preziose notizie nostre locali, che furono stampate
postume nel 1886, in un libro di cui vi sono ormai pochissime copie. Il
Saresani nel 1862 fu nominato parroco a Burago Molgora e là morì
il 21 gennaio 1875. Nel cimitero di Burago Molgora, sulla mura interna
di cinta, a destra di chi entra, è collocata una lapide con la seguente
iscrizione.:“AL SAC. FERDINANDO SARESANI - DA MELEGNANO OVE NACQUE IL 6
APRILE 1811 - VENUTO A REGGERE QUESTA PARROCCHIA - CUI LEGO’ PREZIOSA EREDITA’
NELLA MALATTIA ONDE FU LUNGAMENTE AFFLITTO - E CONDOTTO ALLA TOMBA IL 21
GENNAIO 1875 - QUESTA MEMORIA POSE IL NIPOTE - A TESTIMONIANZA DI GRATO
ANIMO - E CONFORTO DEL COMUNE DOLORE”. Saresani è l’uomo che
ha salvato dalla dimenticanza secoli di storia melegnanese, conservando
manoscritti e memorie come testimonianze che divennero preziose dopo che
le truppe del generale Giovanni Radetzky, nella giornata del 23 marzo 1848
fuggendo da Milano, distrussero l’archivio del nostro Comune - e il Saresani
fu testimonio della triste giornata -. Egli raccolse, come dicemmo, i manoscritti
del suo predecessore Giacinto Coldani, e arricchendo con altre sue ricerche
storiche e frequenti osservazioni, compose la Storia di Melegnano. Vedi
in archivio della parrocchia di S. Giovanni Battista di Melegnano, armadio
1, n. 1. |
Securi Giovanni Battista,
sacerdote benefattore, morto il giorno 19 marzo 1742 all’età di
anni 83, nel suo testamento del 7 gennaio 1742, rogato dal
notaio Tobia Panizza, disponeva che con i frutti del suo patrimonio
immobile, ogni anno si distribuisse ai poveri di Melegnano un moggio di
riso per ciascuna famiglia bisognosa. In Coldani-Saresani, pag. 169. |
Senna Felice, medico,
(1861-1920). Da oltre 27 anni medico primario dell’Ospedale Civico di Lodi.
Vedi “La Campana”, 1920, pag. 262. |
Sesti Giovanni. Sec.
XVIII, benefattore. Dispose nel suo testamento del 6 settembre 1782, rogato
notaio Filippo Bizzozero, doti e sussidi ai bisognosi, con preferenza ai
suoi discendenti poveri. In Coldani-Saresani, pagg. 170-171. |
Sfondrini Giacomo.
Sec. XIX, agricoltore benefattore. Nel suo testamento in data 14 giugno
1847, rogato dal notaio Giuseppe Martinoia, dispose lire 100 annue da distribuirsi
ai poveri di Melegnano. Vedi anche il Coldani-Saresani alle pagine 179-180. |
Silano de Marignano,
dottore in legge.“Dominus Silanus de Marignano”. Studente di leggi all’Università
di Pavia. In Codice Diplomatico dell’Università di Pavia. Ed. Forni,
Bologna 1915, vol. II, parte II (1441-1450), p. 139. |
Spaggiari Luigi,
musicista, (1910-1969). Il padre Gioachino fu insegnante nelle scuole elementari
melegnanesi, lasciando un ottimo ricordo. Luigi, appassionato di musica
fin dai primi anni, si iscrisse al Conservatorio di Milano. Già
a soli undici anni di età, eseguì con bravura alcuni pezzi
al pianoforte in occasione di una serata benefica. A 17 anni si diplomò
in pianoforte e composizione, conseguendo il premio “Durini” come il migliore
classificato del Conservatorio. Venne inviato a New York per le fiera
mondiale, e il suo successo fu completo, con grande affluenza di pubblico.
Venne richiesto al Metropolitan come insegnante di canto. Allo scoppio
della guerra dell’Italia (1940) doveva rimpatriare in patria, ma fu arrestato
nel maggio 1941 e rimase per due mesi nelle prigioni di Ellis-Island tra
i più noti gangsters, poi fu trasferito in un campo di concentramento
nel Montana con altri 300 italiani. Ma ottenne il rimpatrio con il Corpo
consolare verso la metà di luglio. In Italia tenne numerosi
concerti; Compose musica da camera e sinfonica e buoni pezzi per pianoforte,
per canto e per forme liriche. Fu direttore della Casa Musicale Carish
e Curci. Era amicissimo del melegnanese Vincenzo Bettoni, il quale si faceva
guidare da Spaggiari nella preparazione dei brani dei canti di lirica e
di opere liriche. Appena dopo guerra, a Melegnano si tenne l’opera lirica
“Serva Padrona” di Pergolesi, in cui Spaggiari era direttore musicale e
Bettoni cantante lirico con Carla Magda Fulli. Vedi “Il Melegnanese”, n.
10 (15 maggio 1969), pag. 1 con fotografia. |
Spernazzati Antonio,
(1781-1867), amministratore, benefattore. Sulla sua tomba la moglie e i
figli posero una lapide con la seguente scritta:
: “Alla cara memoria - del cavaliere Spernazzati Antonio
- che lunghi anni - la Chiesa e il Comune - e per ben dieci lustri - il
patrimonio dei poveri - egregiamente amministrò - Nella prospera
fortuna - grande generoso splendido. - Nell’avversa - paziente rassegnato
pio -. Morto il 24 novembre 1867, d’anni 86 - Vedi: archivio della parrocchia
di S. Giovanni, armadio 1, cartella 2, Storia. Personaggi illustri. |
Spernazzati Bartolomeo,
Sec.? sacerdote. teologo, predicatore, poeta. Leggiamo sul Coldani-Saresani
a pagina 83: “Bartolomeo Spernazzati, parimenti canonico curato di questa
Chiesa, celebre predicatore, gran teologo e insigne poeta”. |
Spernazzati Giovanni Antonio,
Sec. XVII, sacerdote. Priore provinciale dei Carmelitani. Nell’opera del
Coldani-Saresani, a pag. 151 troviamo scritto: “Giovanni Antonio Spernazzati,
quell’arca di scienza, se fu distinto per l’elevatezza dei gradi cui venne
assunto, si segnalò non meno illustre per la vastità de’
suoi lumi e delle sue cognizioni. Quanta stima egli godesse presso I suoi
contemporanei, e quale universale concetto continuasse di lui appo i posteri,
ben si raccoglie dalla seguente iscrizione esposta all’ammirazione del
pubblico nel giorno in cui celebravasi in questa chiesa del Carmine l’uffizio
suo anniversario, qual pegno di grata memoria che i suoi confratelli di
questo convento volontariamente aveano chiesta ed ottenuta dal reverendissimo
padre Lenti” (segue in lingua latina, alle pagine 151-152, il testo dell’iscrizione,
che noi qui abbiamo trascritto in traduzione italiana. All’illustrissimo
e molto reverendo padre maestro Giovanni Antonio Spernazzati, uomo erudito
in quasi tutte le scienze; molto nel diritto civile; grande nel diritto
canonico; esperto nell’insegnare con facilità la arcane pagine
della sacra teologia; espertissimo consultore del tribunale dell’inquisizione
di Milano, di Pavia e di Lodi: riconosciuto molto esperto nell’interpretare
la legge presso il collegio dei giuristi dell’università di Pavia;
esaminatore sapientissimo dei promovendi al sacerdozio chiamato con decreto
sinodale dai vescovi di Pavia e di Lodi: iscritto nel numero dei teologi
collaboratori del cardinale Vidone con prezioso diploma; esimio predicatore
della divina parola; insegnante eruditissimo di filosofia e di teologia
agli alunni del suo Ordine; tenendo come superiore vigilantissimo la direzione
della Provincia Carmelitana Cisalpina; accuratissimo superiore a Milano,
a Lodi e in questo convento. Per la crudeltà delle inesorabili Parche
fu recisa la trama della vita a sì grande padre ornato di eccelse
virtù, e fu chiamato al cielo. I cenobiti di questo nostro convento
Eliano (= carmelitano) per il censo a loro aumentato, con grato animo,
la perpetua liberazione dalle pene e l’eterna gloria, immensamente addolorati,
non cessano di pregare, di supplicare e di venerare Dio Ottimo Massimo. |
Suardi Giambattista,
Sec. XVIII, frate francescano. Ministro provinciale dell’Ordine francescano
Minori dell’Osservanza. Nel 1704 venne eletto Definitore e nel Capitolo
di Monza del 30 giugno 1710 fu proclamato Superiore Provinciale e tenne
il governo per tre anni, durante i quali condusse a termine il restauro
del convento di Melegnano. Nel 1714 ebbe l’ufficio di Custode. Morì
pochi anni dopo nel convento di S. Angelo di Milano. Vedi in Coldani Saresani,
pag. 149. |