Logo

 

Affondato Bertinotti

I nostri articoli
Leggere prima dell'uso
Incredibile N.A.S.A.
Risolto il contratto dei falegnami
Un passatempo emozionante
Un poco di economia che si impara qualcosa
Un fatto increscioso
Problema extracomunitari, a modo mio
Uomini alle prese con lo sperma indelebile
Siamo meglio della Michelin, noi
A domande sceme, risposte dementi
Fatti la tua bella repubblica indipendente
Le 35 ore: sotto a chi tromba








mailto:toma@rapallo.newnetworks.it

Finalmente ci sono riusciti. Dopo anni di inutili ricerche, condotti dai più valenti politologi del mondo affinché - pagati con lauti compensi sborsati dagli immensi portafogli di grandi magnati del capitalismo occidentale oppure con i soldi delle tasse dei contribuenti - riuscissero a far contraddire il Partito della Rifondazione Comunista. Ma tutto questo denaro speso inutilmente non è servito: Bertinotti, Cossutta e Salvato hanno firmato un armistizio per presentarsi uniti alle lotte campali che li attendevano. Ma è proprio sul loro benamato terreno dello scontro di classe, dell'inculata al padrone viscido e corrotto, dell'inchiappettata all'operaio lavoratore, che sono scivolati. Finalmente si sono contraddetti da soli. E ora, probabilmente, meditano il suicidio politico. Perché questa volta l'hanno fatta veramente grossa. Cosa? La stronzata, logico. E non si sono nemmeno puliti, dopo. Come educazione comanda. Subcomandante Fausto, altro che fare il fighetta in tweed nei salotti televisivi e alle tavole imbandite della maggiore contraddizione mondiale - la borghesia rossa - , forse è meglio che ti ripassi il bon - ton. E che ciumbia, siamo uomini o politicanti? Ma veniamo alla cronistoria del fattaccio. Tutto ha avuto origine dalla battaglia per le fatidiche ed erculee 35 ore. Dopo aspro dibattimento e litigi maneschi, il prode Fausto e il presidente del consiglio Romano Prodi, convergevano sull'ideale rifondarolo di far lavorare ogni povero impiegato salariato solo e solamente 35 ore, con grave nocumento all'economia del grande capitalismo italiano e della grassa e tronfia borghesia. Ma i due non si erano accorti, accecati come erano dalla brillantezza della loro genialata, che sarebbe sorto un problema. Cosa avrebbe fatto il povero dipendente - operaio, amministrativo, quadro, cerchio e filotto di terza sponda - durante il tempo libero che sarebbe loro rimasto? Come avrebbero riempito quel buco temporale che si era improvvisamente venuto a creare nella loro quotidiana esistenza? Non esisteva, allora, che un solo rimedio: trombare come ricci al calar del sole nelle tiepide serate australi mentre la brezza marina increspa le onde e s'ode, in lontananza, lo stormire degli alati upupa della Mesopotamia anteriore, importati in quelle remote terre da un valente condottiero - mercante - medico condotto - ginecologo dilettante di nome Luigi. Con il passar del tempo, però, la situazione prese la piega che nessuno, a parte l'insigne ed eminente dott. Bigazzi, si aspettava. I nostri valenti politici, infatti, si erano dimenticati che la materia sessuale era una quasi esclusiva dei disoccupati, che così avrebbero smesso di tirarsi seghe alla stragrande. Infatti,in tempi remotissimi, venne segretamente disposto che i disoccupati; le persone in cerca di prima occupazione; i cassintegrati, i preti e ogni tipo di prelato; in pratica tutti quelli che, per un motivo o per l'altro, non facevano un beato nulla durante la giornata, avrebbero potuto colmare il vuoto grigiore della giornata con una sana ciulata. E con chi, se non con le solinghe, disponibili e ben remunerate mogli degli operai? Che, senza saperlo, ma soprattutto senza comprendere come o chi o quando, ricevevano sul televisore di casa la BBC e anche la CNN. Era quasi la fine: operai contro disoccupati, disoccupati contro operai, operai contro Prodi, disoccupati contro Bertinotti, disoccupati e operai contro Prodi e Bertinotti. Allora, in segreto e di gran fretta, venne - eccome se venne - promulgata una nuova legge che i Cossuttani di ferro riassunsero nello slogan: "Trombare meno, trombare tutti". A tutt'oggi un sogno nel cassetto.
Il noto politologo Bombolo, ricevita la notizia via Laetitia Casta nuda, ha così commentato l'accaduto: "Boh, sarà 'namico suo; mortacci sua!!!"

T.O.M.A.