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L'arte toparia

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Era nell'aria da molto, ma la rivoluzione del tempo libero è finalmente arrivata. Annunciata dall'arrivo della primavera, dalle rondini che si infilano in ogni buco disponibile, dai primi amori e dai primi cornuti, l'arte toparia arriva finalmente in Italia. Importata dal famoso ginecologo dilettante dott. Bigazzi, porta una ventata d'aria fresca nel modo di passare il tempo libero. Dalle siepi finalmente si passerà ai monti di Venere, dai cespugli di rami ai cespugli... di peli, ognuno seguendo il proprio estro. Ma quelli tra voi che non hanno seguito da vicino e, ammettiamolo, con apprensione, l'affaire "toparia", tutto ciò potrebbe essere incomprensibile. Innanzi tutto bisogna dire che la toparia è un'evoluzione orientale della topiaria, l'arte di dare una forma alle siepi, ai cespugli e agli arbusti. Ora i maestri delle forbici, gli scultori del verde, gli amanti delle forme hanno una nuova materia da plasmare: i peli pubici. Molto in voga in Giappone, dove è nata al grido "basta peli mettici un palo", la toparia ha fatto il giro del mondo ed è finalmente approdata in Italia. E questo, si diceva, per merito del solito, mitico, Bigazzi, che ha lottato con tutte le sue forze contro l'imperante oscurantismo che voleva mettere fuori legge questa pratica ormai diffusissima. Con lo slogan "Ieri ciechi con le pippe, ora cornuti con la toparia", i sostenitori di quest'arte hanno sfilato per le piazze d'Italia mettendo letteralmente a nudo le loro opere. Hanno così vinto la loro battaglia per la legalizzazione della toparia, ma non sono mancati gli anatemi del Vaticano. "Se vano avanti così chisà dove ariverano" ha detto Giovanni Paolo II ai fedeli raccolti in piazza S. Pietro. "Toccassero più mussa e meno quattrini smetterebbero di dire boiate e, soprattutto, imparerebbero l'italiano", ha subito ribattuto l'eroico Bigazzi. Lo scomparso attore e ginecologo Bombolo, raggiunto da una nostra amica amante dell'arte (ma non solo), ha così commentato la notizia: "Boh, sarà 'namico suo; mortacci sua!!!"

T.O.M.A.