Pagani Giovanni,
prevosto della chiesa di San Giovanni. Fu il primo prevosto scelto appena
dopo la costituzione della prepositura che avvenne il 6 luglio 1442,
come dice il documento della sua nomina, per “onestà di vita, alta
moralità, pregi lodevoli di probità e di meriti di virtù...”.
Egli non entrò subito in possesso della parrocchia, ma dopo alcuni
mesi della sua nomina, e cioè nel 1443. Il prevosto Pagani
volle la costituzione della Confraternita del Santissimo Sacramento, che
fu ufficialmente eretta canonicamente il 16 dicembre 1443 e che all’inizio
era di 41 membri. L’obbligo principale dei membri consisteva nel presenziare
a tutte quelle funzioni che erano in onore al Santissimo Sacramento che
si svolgevano in chiesa ogni terza domenica del mese. Essi dovevano anche
essere disponibili nell’accompagnare il sacerdote alla comunione degli
infermi e nell’organizzare e sostenere finanziariamente la festa del Corpus
Domini ogni anno. |
Palazzoli Teodora,
monaca. Suora nel monastero di S. Agostino in Milano, presso Porta Ludovica.
Visse nella santità della Regola monastica e morì il 2 ottobre
1629. Il cardinale Federico Borromeo ne scrisse la vita. In Coldani-Saresani,
pag.140. Sul manoscritto di Giacinto Coldani, alla pagina 81, sta
scritto precisamente così: “La segnalata Serva di Dio suor Teodora
Palazzoli, monaca conversa nel Monistero di S. Agostino di Milano, situato
in Porta Ludovica, Religiosa di gran virtù e perfezione, diretta
dalla gloriosa memoria del Cardinal Federigo Borromeo, dormì nel
Signore il dì 2 8bre (ottobre) del 1629”.
Nota: nel catalogo delle opere del cardinale Federico
Borromeo presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, non esiste nessuna
opera sulla suora Palazzoli. |
Pandino Giuseppe,
militare. Sec. XVIII. Capitano del reggimento della marina al servizio
di Carlo Emanuele di Sardegna (1701-1783). In Coldani-Saresani, pag. 161. |
Parigi Antonio,
medico farmacista, scrittore, (1850-1925). Laureato in farmacia, scrittore
di poesie. Dirigente della sezione parrocchiale della Buona Stampa cui
ha dedicato le sue migliori lunghe energie. Direttore de “La Campana”
per molti anni. Ammirato per la sua disponibilità e dedizione alle
opere culturali. Vedi “La Campana”, 1925, pag. 474. |
Parona Carlo Fabrizio,
scienziato, scrittore. (1855-1939 a Busto Arsizio). Geologo, insegnante,
scrittore. Sul registro di battesimo n. 23, tav. 81, n. 92,
leggiamo: “Carlo Domenico Fabbrizio. Nato alle ore cinque pomeridiane del
giorno otto Maggio dell’anno milleottocento cinquantacinque, battezzato
da me sottoscritto in questa Chiesa prepositurale il giorno seguente,
prete Ferdinando Saresani curato, da Angelo e Teresa Scardini, coniugati
il 11 aprile 1837 in Pavia sotto la parrocchia di S. Michele, domiciliati
in Melegnano. Padrino Bossi Fabbrizio ammogliato Lanzoni, Imperiale Regio
Commissario Distrettuale di Melegnano. Il padre era Imperiale Regio Pretore
di Melegnano, mentre nel registro dei battesimi n. 24, tav. 27. n. 126,
a proposito della nascita di un altro figlio, il padre è segnato
come imperiale regio consigliere di Pretura a Melegnano. Parona scrisse
molte opere tra cui il Trattato di geologia con speciale riguardo alla
geologia d’Italia, Milano, Vallardi,1903. “Valsesia e Lago d’Orta. Descrizione
geologica, con carta e profili geologici, Milano, Bernardoni, 1886. Altre
opere e scritti su riviste sono stati dedicati ai fossili. Molte sue opere
sono conservate nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. |
Pavesi Battista,
prevosto della chiesa di San Giovanni (1527-1570). Questo è
il prevosto che ha ottenuto l’indugenza del Perdono per la chiesa di S.
Giovanni Battista di Melegnano, dal papa Pio IV che era stato marchese
di Melegnano. |
Peveri Carlo, sindacalista
(1907-1990). Di umili origini e attivo nel lavoro di muratore. Fece parte
della cosidetta Avanguardia Cattolica, che era stata fondata nel primo
dopoguerra per difendere le manifestazioni cattoliche dalle intemperanze
dei socialisti. Si impegnò nell’opera della Buona Stampa che a Melegnano,
presso la parrocchia di S: Giovann, aveva il suo centro di vendita
e di distribuzione. Divenne sindacalista della Confederazione Italiana
Sindacati Liberi (CISL) e fu pure nominato membro della Segreteria melegnanese
e membro del Direttivo Provinciale CISL Edili, Chimici e Pensionati. Vedi
“Il Melegnanese” febbraio 1990, pag. 2. |
Podenzani Nino,
amministratore, scrittore, oratore. (1897-1979). Avvocato. Buon oratore
e scrittore Per tanti anni fu presidente della Associazione Combattenti
e Reduci di Melegnano fino al 1935. Si segnalò nelle diverse
commemorazioni patriottiche con discorsi di lirica patriottica e con accenti
commemorativi di chiara e sentita passione per la Patria. Scrittore con
una prosa snella, limpida, capace di evocare passioni ed emozioni che furono
la vita del suo periodo passato in armi nelle trincee. La raccolta
dei suoi discorsi, dal titolo Pietre del Carso - Acque del Piave” contiene
quasi tutti i suoi interventi su motivi patriottici e rievocanti gli anni
della guerra del 1915-18. Vedi in archivio della chiesa di S. Giovanni,
armadio 1, n.1921 Vedi “Il Melegnanese”, anno 12, n. 13 (1 luglio
1979), pag. 2 con fotografia. |
Pogliaghi Maria Assunta,
scrittrice e poetessa. (1916 -1987). Ha avuto un’attività letteraria
e pittorica. In quella letteraria fu allieva di Francesco Flora.
Dal 1955 collaborò a riviste e a giornali. Nel 1965 pubblicò
un libro di ricerche storiche dal titolo “Canto per i caduti della battaglia
di giganti”, e nel 1966 un libro di liriche dal titolo “Parole a Maria”
in archivio della chiesa di S. Giovanni, armadio 1, n. 176, 177, 178, 230,
232, 250. In pittura ha partecipato a mostre collettive, con opere
di arte delicata e di ricca tavolozza. Del resto, viveva in una famiglia
dove l’arte era feconda, accanto al respiro dei campi e nel lavoro di una
cascina, quella di Mezzano, e di una chiesetta mistica che stava a guardia
dei porticati dell’aia. delle stalle e delle abitazioni dei contadini
La sua abbondante opera poetica sui giornali e sui periodici e in saggi
pregevoli, manifesta profonda e fresca ispirazione, elevazione spirituale
in delicate emozioni di schietta sincerità, anche quando vi si nota
un velo tenue di malinconia per un mondo che dovrebbe e potrebbe
essere più teso al cielo e all’amore per le creature terrene.
Le sue liriche sono di autentica alta poesia. Ottima è la raccolta
“Frammenti di un tutto” in archivio della chiesa di S. Giovanni, armadio
1 n. 180. Fino a quando la sua salute era fiorente, Maria Assunta
si dedicava all’apostolato dell’Azione Cattolica in campo diocesano, specie
nel settore dei Fanciulli Cattolici. Il fratello Piero si è
segnalato per lavori poetici e saggi critici letterari e di attualità
e di collaborazione nella pubblicistica, e vedi “Il Melegnanese”, ottobre
1989, pag. 2 le notizie più ampie dei suoi lavori e dei premi vinti
in diverse parti e concorsi. mentre un altro fratello, Giuseppe,
si dedica all’arte pittorica ed è tuttora vivente. In archivio Amelli,
cartella A-2, su un opuscolo vi sono le loro fotografie. |