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I Personaggi
Dizionario biografico dei Melegnanesi (don Cesare Amelli)
 
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Uberto da Melegnano, scrivano. Sec. XII. In Codex Diplomaticus Langobardiae, in “Historiae Patriae Monumenta”, Torino, Tipografia Regia, 1873, tomo XIII pag. 33, colonne 22-23, si legge che Uberto da Melegnano nel 1128 giurò che il vescovo milanese Anselmo aveva difeso a Roma i diritti della Chiesa Milanese. Riportiamo il testo originale in lingua latina: “Mediolanum igitur iste Anselmus archiepiscopus sine stolla rediit, et eundem Albensem episcopum secum reduxit. Verumtamen archiepiscopalem sedem non ascendit, donec Ubertus de Meregnano, ejus scriba, non juravit, quod ipse dominus suus Anselmus nullo minuimento honoris ecclesiae Mediolanensis consensit, et id ipsum Albensis ille episcopus Robaldus auctoritate sua confirmavit. Deinde pontifex iste Anselmus sedem et castella archiepiscopatus in beneplacito cleri et populi recuperavit”. Traduzione: Perciò questo Anselmo arcivescovo ritornò a Milano senza stola,e portò con sé il medesimo vescovo di Alba. Tuttavia non ascese alla sede vescovile, finchè Uberto di Melegnano, suo segretario, non giurò che lo stesso suo signore Anselmo non consentì a nessuna umiliazione contro l'onore della Chiesa milanese, e tale atteggiamento, quello stesso vescovo di Alba confermò con la sua autorità.  Quindi il vescovo Anselmo ricuperò la sede e le fortezze dell'archiepiscopato con il beneplacito del clero e del popolo.  vedi Oberto
Vasa sacerdote, insegnante. Sec. XVI. Entrò nell’Ordine dei Carmelitani. Nel 1503 venne eletto promotore nella provincia carmelitana di Bologna-Firenze. Personalità colta e dedita agli studi.  Il 15 gennaio 1507 fu nominato alla cattedra universitaria di Pavia ad legendum sententias, cioè a spiegare nelle lezioni universitarie l’opera dal titolo Libri IV Sententiarum di Pietro Lombardo, il filosofo medioevale tanto celebrato. Vedi: G. Wessel, Acta Capitulorum Generalium Ordinis Fratrum B. V. Mariae de Monte Carmelo, Roma 1914, vol. 1, pag. 319.
Visconti Alessandro,  sacerdote benefattore  Sec. XVII-XVIII.. Nel testamento, rogato dal notaio Andrea Repossi, in data 9 aprile 1706, lasciò il frutto dei suoi beni immobili per stipendiare un sacerdote che fosse maestro di scuola gratuita a dodici fanciulli poveri di Melegnano. In Coldani-Saresani, pag. 168.
Visconti Alessandro Maria,  Sec. XVIII, benefattore, nobile. Nel Coldani-Saresani così leggiamo a pagina 170 : “Il signor don Alessandro Maria Visconti va certamente il primo nel novero di chiarissimi signori, che fermando a lungo la loro dimora in questo borgo, vi lasciarono eziandio stampate incancellabili  vestigia di loro religione non meno che del loro sentire profondo le altrui calamità e miserie.  Egli aveva già fatto erigere l’altare maggiore di questa chiesa parrocchiale, e con una magnificenza degna di lui, quale si attesta dalla preziosità dei marmi che lo compongono; per sovrappiù avealo decorato  di molti argentei arredi, quando abbassando il guardo eziandio sulla pericolante gioventù femminea, risorse di venire in soccorso, e lasciò una cartella sul banco di sant’Ambrogio dell’ammontare di lire 5275, affinché col frutto di essa si dotasse una povera di questo borgo e fosse quella estratta a sorte fra diciotto nominate de’ altrettanti fra i più anziani confratelli di questa scuola (= confraternita religiosa) del S. Sacramento.  Una tale beneficenza è continuata pure oggidì, ed è appunto quella dote che vien riferita nel suespresso modo nel giorno dell’ Immacolata Concezione, ed alla cappella dello stesso nome di questa chiesa prepositurale. Vive perenne la sua memoria in mezzo a noi, e più che nol faccia a noi medesimi la sua imagine collocata nella surriferita sacristia, parli eloquente alle più tardi nostre generazioni la ricordanza delle sue virtù benefiche  Nella sacrestia della chiesa di S. Pietro in Melegnano vi è un quadro che riporta la sua immagine.
Visconti Giacomo Maria,  militare, nobile. Sec. XVIII. Tenente colonnello al servizio di Carlo VI imperatore (1685-1740). In Coldani-Saresani, pag. 161.
Volpi Carlo, artigiano, commerciante (1923-1997). Si sposò con Maria Rota. Animatore e per parecchi anni presidente della società di Ginnastica "Virtus et Labor" dell'oratorio maschile di Melegnano.  Ebbe le più alte onoreficenze al merito sportivo. Carlo Volpi e nella scia di quei melegnanesi che si prodigarono, senza clamori e senza manie di protagonismo, per il bene di un'idea alla quale dedicarono la loro vita, con impegno di tempo, di soldi e di resistenza nei momenti difficili per la causa in cui credettero. Il loro ricordo si traduce in ammirazione.
Volpi Giovanni Battista, Sec. ? sacerdote. Oblato missionario di Rho. Direttore degli esercizi spirituali. Nel testo di Coldani-Saresani sta scritto alla pagina 150 “Sì luminosa era la vastità del suo sapere, e si ardente era lo zelo che infuocava ogni suo pensiero per la gloria di Dio, e la salute de’ suoi simili, che non desistettero dall’adoperarlo tre eminentissimi arcivescovi, nell’informare a vera pietà la loro diocesi. E quanto egli profittasse nell’ardore del suo ministero, ben lo attestarono quasi tutte le chiese prepositurali, monasteri di monache  della città e diocesi di Milano, ed altre ancora poste sotto la giurisdizione d’altri vescovi, dove chiamato, accorse colla prontezza di chi non sospira che il bene delle anime, ch’egli indicibile vi oprò radicando virtù, dove trionfavano ogni sorta di vizi.  All’ardore della apostolica sua carità, egli aggiungeva non meno sublime il sentimento della bassezza ed umiltà di sé medesimo, e del riporre ogni sua fiducia e sicurezza nell’ ubbidire altrui. E fu per questo ancora e perché nol rattenesse dall’attendere assiduamente all’apostolico suo ministero, ch’egli rinunciò più volte la prepositura stessa del suo collegio”

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